Se c’è una cosa che ci accomuna tutti è la voglia di scopare. Costantemente, continuamente, il più possibile. Scegliete un po’ voi con chi, basta che non sporchiate. Ma quando finisce una di quelle cose che chiamate “relazione”, ma che io preferisco definire “paura di rimanere soli”, si rimane soli e la paura torna.
La paura di non scopare.
Dopo la paura arriva la rassegnazione e quindi la voglia. La voglia ritorna prepotentemente, quindi allunghiamo la mano e troviamo l’unica zona erogena che ci sopporta ancora, la nostra. Ci sopporta solo perché attaccata, e per i maschietti nemmeno troppo bene. Dobbiamo trovare in fretta un’altra zona erogena ben disposta, non c’è tempo da perdere. Allora il dito scorre sullo schermo alla ricerca di quell’amica (o amico) sempre un po’ più disponibile. Quella che a capodanno si è strusciata. Si, si capiva no? Le scrivo ed è fatta. Invece no. Anche lei si è appena fidanzata e ora è nel bel mezzo di una “paura di rimanere soli” che forse finirà con un: “ti prego confermami su carta e con un pegno che non sarò più solo così mi tranquilizzo”, in chiesa.
Ho i brividi.
Allora devi cercare altro e mentre la tua mano sta per raggiungere un Hentai appiccicaticcio che tieni sul comodino (rigorosamente della Magic Press, che qui non è che lavoro gratis) ti blocchi e ti ricordi che perfino tu, botolo di coperte e perversioni, hai un Ex. Cosa c’è di meglio di un ex? Sa già che sei strano, non devi fingere di essere normale per i primi tre incontri e poi rivelarti quando ormai l’altro non potrà più scappare perché troppo emotivamente compromesso. Ah, l’amour.
Allora quello che ti rimane è la tua ex, speri che abbia abbassato l’asticella del suo amor proprio abbastanza da diventare “amici di sesso”, come dicono quelli che non voglio esporsi troppo. Almeno una volta, giusto per provare. Funziona un po’ così nella mia storia preferita (mia e di Daniele Daccò, che da lontano fa gesto con la mano come per dire “non parlare di me nella tua schifosa rubrica”) de “La Forma del Tuo Corpo” di Cuvie. Uno degli hentai da tenere sul comodino.
Il suo autore ci ha visto lungo, tenuto conto del fatto che ha fatto tante storie brevi, sa benissimo per cosa verrà utilizzato e vista la media internazionale di una sessione di onanismo ha preferito andare sui “corti”. Lo capisco. “Scintille” parla proprio di una ragazza che sbava ancora dietro al suo Ex, non vuole tornarci insieme, vuole solo ballare “il mambo orizzontale” con lui, per utilizzare un epiteto degli anni 90. Ridicolo, ma efficace. Cuvie qui entra in dettagli interessanti, quelli che vogliamo guardare e, effettivamente, quelli nei quali vorremmo entrare per dirla sinceramente. Il vero guadagno di questo manga è che è “enorme” e a puntate. Un po’ come vorremmo il nostro partner, nulla di troppo serio, qualcuno che ci capisca, ma che possiamo mettere da parte dopo poco tempo senza che si offenda.
Un ex.
Rino-Marpione
Daniele Daccò non c’entra niente.