L’estate è quel momento in cui un bravo nerd guarda il mare all’orizzonte e pensa inevitabilmente a due cose.
A tutti i film sugli squali e i megalodonti che abbiamo guardato da piccoli e, ovviamente, ai pirati.
Se poi oltre ad essere nerd, siete anche Disneyani convinti allora starete sicuramente pensando al pirata Disney per eccellenza…Jack Spar…ehm scusate, Capitan Jack Sparrow.
Ma sebbene il capitano della Perla Nera sia in effetti il più famoso pirata disneyano, la storia tra la casa di Topolino e la pirateria è un amore che dura da quasi 100 anni.
Se guardiamo a tutta la lunga storia della Disney, incappiamo spesso e volentieri nella figura del pirata, alcuni passati alla storia come Capitan Uncino e Spugna, altri dimenticati ma comunque iconici, come Il Fantasma del pirata Barbanera e si potrebbe parlare per ore di tutti i live action, le serie e gli speciali riguardanti i pirati prodotti dalla Disney. Ma sono sicura che nella vostra testa rimbomba ancora e solo il nome di Jack Sparrow… e allora ok, parliamo di lui. O meglio, parliamo delle origini di questa saga… perché forse non sapete che la sua creazione in realtà non ha molto a che fare col cinema, bensì rientra in un certo programma della Disney per il rilancio dei suoi parchi a tema e soprattutto delle sue attrazioni storiche.
Parchi Disney e ottimo Marketing…
In effetti in Italia i parchi Disney, rispetto ad altri posti nel mondo, non sono un fenomeno di cultura pop particolarmente sentito, ma all’estero le attrazioni dei parchi sono iconiche e vantano migliaia di fan pronti a fare carte false pur di accaparrarsi l’ultimo gadget dedicato alla loro attrazione preferita.
Per far si che questa passione resti sempre viva la Disney, furbetta, ha pensato bene nel tempo di alimentarla rendendo alcune delle sue attrazioni più iconiche oggetto di film più o meno di culto.
L’esempio più recente, a breve nei cinema, è “La casa dei Fantasmi”, nuovo film dedicato all’attrazione Haunted Mansion, ma prima di questo abbiamo assistito all’uscita di film come Jungle Cruise, Tomorrowland e ovviamente, Pirati dei caraibi, punta di diamante di questa intricatissima e ben riuscita operazione di marketing.
Se siete stati almeno una volta in un parco Disney allora sapete esattamente di cosa sto parlando, perché in realtà Pirati dei Caraibi, prima di essere una saga di successo, nasce proprio come una delle più amate attrazioni, presente praticamente in tutti i parchi Disney del mondo, e i film Pirati dei Caraibi non sono altro se non un omaggio a questa Dark Ride, che non solo ha fatto la storia dei parchi, ma è da sempre oggetto dei pettegolezzi più strani.
Fin dalla sua inaugurazione nel 1967 infatti si susseguono voci sul fatto che al suo interno fossero stati usati dei teschi e ossa umane vere, tanto erano realistiche per l’epoca le installazioni utilizzate.
Ma pettegolezzi a parte, per omaggiare la Dark Ride, Pirati dei Caraibi – il film – ne riproduce fedelmente alcuni episodi quali, ad esempio, l’iconica scena in cui i pirati incarcerati cercano di corrompere il cane della prigione che tiene in bocca le chiavi della cella, oppure l’intera scena dell’attacco pirata al forte, l’ambientazione della grotta dell’isla de Muerta, il personaggio di Gibbs ubriaco.
Addirittura nei vari film vengono riutilizzate musiche e frasi che potete ritrovare sempre all’interno dell’attrazione.
Chi ha copiato chi?
Quello che forse non sapete è che attrazione e film hanno un terzo elemento dal quale hanno tratto (vicendevolmente a quanto pare) ispirazione.
Monkey Island.
La famosissima avventura grafica che segue le vicende del pirata Guybrush Threepwood ha, infatti, tratto ispirazione dall’attrazione di Disneyland per la sua creazione.
La stessa scena del cane con le chiavi è stata riproposta nel videogioco e pare che il cane, nel gioco, sia stato chiamato Walt, proprio in onore del papà di Topolino.
A sua volta, nella creazione del personaggio di Jack Sparrow e per alcuni elementi del film, Johnny Depp e company si sono ispirati all’iconico gioco. Così possiamo intravedere alcuni atteggiamenti tipici del buffo e impacciato Guybrush in Capitan Jack. Come pure altri elementi entrati nella storia dell’avventura grafica.
Nella saga, infatti, ritroviamo la famosa Woodoo Lady, utilissima dispensatrice di informazioni quando si tratta di ritrovare tesori e oggetti scomparsi, come pure la divertente scena in cui Jack Sparrow scappa utilizzando una bara come scialuppa di fortuna, ripresa totalmente dal videogioco.
Per non parlare di Capitan Barbossa che, per fattezze e soprattutto per maledizione, ricorda non poco il cattivissimo e dannato LeChuck. E potrei continuare, ma il tempo stringe!
L’attrazione stessa, dopo l’enorme successo della saga cinematografica, fu oggetto in tutto il mondo di una grande ristrutturazione atta a includere proprio Jack Sparrow – e alcuni degli altri protagonisti – al suo interno.
Nel parco Disney di Shanghai, di più recente costruzione, addirittura l’attrazione è stata interamente pensata intorno alla trama del secondo film La Maledizione del forziere fantasma.
E vissero felici e contenti!
In questo modo, se all’inizio il gioco ha preso ispirazione dall’attrazione e poi il film dal gioco, ora i tre elementi sono indissolubilmente legati.
E se state urlando allo scandalo perché la Disney avrebbe rubato le idee alla LucasArts, produttrice del gioco e viceversa, allora forse dovreste sapere che la stessa LucasArts è stata già da tempo acquisita dalla Disney. Comprende? (cit.)
Insomma, alla fine, volenti o nolenti, tutti questi pirati sono diventati membri della stessa ciurma, con un lieto fine degno solo del migliore film Disney.
di GiorginaDee