La Cucina Coreana

In questo periodo, grazie a prodotti mediali di successo come Squid Game, la Corea del Sud sta ricevendo molte attenzioni dal pubblico internazionale. Tra i molteplici lati della cultura coreana, la cucina è sicuramente uno dei più interessanti. Per poter parlare dei piatti tipici della tradizione coreana, è necessario partire dall’Obansaek 오방색, ovvero l’insieme dei cinque colori cardinali: il bianco, il nero, il giallo, il rosso e il blu. Questi cinque colori, collegati ai punti cardinali e agli elementi naturali, influenzano anche l’accostamento di colori e sapori all’interno dei piatti coreani.
Per essere considerata completa, ogni pietanza deve contenere i cinque colori cardinali (con il blu sostituito dal verde) e, pertanto, la cucina coreana è una delle più colorate al mondo. Per poter mantenere l’equilibrio stabilito dall’Obansaek, gli ingredienti vengono trattati sempre con molto rispetto per la loro forma e colore, prediligendo cotture rapide come quella alla griglia o tecniche di conservazione come la fermentazione.

Bibimpap: il riso mescolato coreano

Il piatto coreano che meglio rappresenta la teoria dell’Obansaek è il Bibimpap – letteralmente “riso mescolato”. Gli ingredienti principali del bibimpap, oltre al riso, sono gli straccetti di manzo, le verdure saltate (funghi, zucchine, germogli di soia) e la tradizionale salsa coreana a base di peperoncino, la Gochujang. Per la disposizione dei vari elementi nel piatto – con un uovo al centro – viene seguito l’ordine cromatico dettato dai punti cardinali e dalle regole dell’equilibrio degli elementi.

Un altro fondamentale elemento della cucina coreana è la fermentazione. Nata come metodo di conservazione, è diventata il tratto distintivo dei sapori Made in Korea. Il prodotto più famoso della fermentazione è il Kimchi, il contorno immancabile su ogni tavola coreana.
Nato dalla fermentazione delle verdure con una salsa a base di peperoncino, il Kimchi è considerato il simbolo della cucina coreana. In ogni famiglia, è tradizione che venga impegnato del tempo per preparare il kimchi, che viene poi conservato in particolari frigoriferi per poterne avere a disposizione per tutto l’anno. Il Kimchi ha un sapore particolare, piccante e dolciastro, con una nota acida data proprio dal processo della fermentazione, che trasforma le verdure in un insieme eterogeneo di parti croccanti e altre più succose.

Cucina coreana e condivisione sociale

La cucina coreana è ricca di pietanze che si prestano alla condivisione. Al contrario di quella italiana, non prevede la divisione in antipasti, primi piatti e secondi, ma una distinzione tra portata principale, piatti sussidiari e contorni. Ad ogni pasto, infine, non può mai mancare una ciotola di riso.
Le portate principali sono solitamente a base di carne o pesce, cotte alla griglia o stufate; i piatti sussidiari sono ad esempio le zuppe, a base di verdure, ossa o molluschi. I contorni sono una peculiarità della cucina coreana e vengono serviti in piccole ciotole: possono essere a base di verdura fermentata, alghe e uova. Questi ingredienti servono da accompagnamento alla pietanza principale e vengono condivisi con tutti i commensali.

Come in Italia, anche in Corea del Sud il cibo e i pasti sono considerati un elemento fondamentale della vita sociale e, per questo, c’è un profondo rispetto nei confronti di ogni prodotto e della modalità di consumo di ogni pietanza. Per un coreano stare a tavola è un momento importante della giornata, in cui può condividere del tempo con le persone intorno a lui.
Mangiare bene significa stare bene, tanto che una delle espressioni coreane per chiedere a una persona come sta si traduce letteralmente con “Hai mangiato?”, come a sottolineare come la salute sia strettamente collegata alla corretta alimentazione di una persona.

 

di Silvia “Stovtok” Pochetti 

Silvia Pochetti
Silvia Pochetti
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