No, non si tratta del fatto che le attrici sul set si divertono davvero e hanno i migliori orgasmi delle loro vite. La più grande bugia che ci raccontano sul porno negli ultimi anni è qualcosa di molto più subdolo e dannoso: la dipendenza da pornografia.
Dipendenza da pornografia
Uno spettro si aggira su Internet: è lo spettro della dipendenza da pornografia. Cercando “porn addiction” su Google vi troverete davanti una serie di siti allarmistici, che ci mettono davanti a una crisi mai vista prima, e che colpisce prevalentemente gli adolescenti maschi. Una situazione così grave da spingere gruppi di genitori e attivisti a chiedere ai rispettivi Stati un intervento immediato per salvare i più giovani.
Peccato che sia tutto una gigantesca bugia.
Basta dare un’occhiata al DSM 5 (la versione più aggiornata del Manuale diagnostico e statistico per i disturbi mentali) per scoprire che non esiste alcuna diagnosi di dipendenza da pornografia. Al momento, non esistono abbastanza studi che possano provare che quella da pornografia sia una dipendenza simile a quella dalle droghe o dal gioco d’azzardo, e al massimo l’abuso di porno è inquadrato come un comportamento compulsivo in un quadro clinico più ampio.
Creare una crisi
Allora da dove vengono tutti i dati allarmanti, gli studi, la necessità di intervenire per salvare i giovani da quel mostro chiamato porno?
La verità è che la quasi totalità sugli studi che parlano di dipendenza da pornografia sono commissionati da organizzazioni religiose, e quindi fortemente motivati a livello ideologico e non riconosciuti dalla comunità scientifica.
Per secoli, la minaccia di una condanna eterna all’inferno è bastata a tenere i peccatori lontani dai guai. Ultimamente però forconi e diavoli non fanno più paura come prima, quindi le religioni hanno dovuto reinventarsi. Così il porno è passato dall’essere un peccato mortale ad essere una questione di salute. E tutti vogliamo prenderci cura della nostra salute, e di quella dei nostri figli.
Sono bastati un po’ di studi ad hoc su come la pornografia distrugga il cervello e le relazioni sociali per creare un’epidemia che non esiste.
Gruppi di supporto
Se c’è un problema, deve esserci una soluzione. Convenientemente a portata di mano, convenientemente offerta da quelle stesse associazioni religiose che inquadrano la dipendenza da porno come una malattia, convenientemente a pagamento.
Navigando sui siti che si occupano di terapie per guarire dalla dipendenza da pornografia, non si trovano quasi mai rimandi diretti alla religione, anzi. Spesso ci si trova davanti studi scientifici, interviste a esperti, statistiche allarmanti. Si parla di come il porno cambi in maniera irreversibile il cervello, distrugga le relazioni sociali e la vita sessuale di chi lo consuma, anche sporadicamente, si preoccupa delle povere donne sfruttate sul set. Tutto ciò ci fa percepire l’emergenza come qualcosa di serio, nascondendo l’ideologia che la guida. Per capire davvero cosa ci sia dietro bisogna scavare un po’ più a fondo, e così si scopre che i fondatori sono mormoni, che ricevono fondi da chiese e movimenti religiosi e così via…
A uno sguardo poco attento, i movimenti contro la pornografia sembrano sinceri e scientificamente motivati. Anche se spesso vendono merchandising di cattivo gusto con slogan contro il porno, l’utente medio non ha motivo di credere di trovarsi davanti ad una trappola costruita ad arte. Così il racconto sulla “crisi di dipendenza da pornografia” è arrivato fino ai giornali mainstream, tanto che ormai sono in molti a credere che questa problematica esista e abbia delle solide basi scientifiche.
La diagnosi
Ma se questa malattia non esiste, e nessun medico si sognerebbe mai di diagnosticarla… Come si fa a sapere se si ha una dipendenza da pornografia?
I gruppi anti-porno hanno provveduto a fornire un decalogo che mi permetto di definire poetico. Sei un genitore, hai un figlio adolescente e temi che possa avere una dipendenza da pornografia?
Questi sono i segni a cui devi fare attenzione:
- Richiesta di maggiore privacy;
- Andamento altalenante a scuola;
- Tendenza a isolarsi;
- Cambi repentini di umore;
- Apatia nei confronti di cose che prima lo interessavano.
Se stai pensando che questi “sintomi” siano comuni più o meno al 100% degli adolescenti e che dipendano da altri fattori (tipo il fatto che sono adolescenti), hai centrato il punto. I sintomi sono generici proprio per adattarsi al maggior numero di persone possibili, un po’ come l’oroscopo. In questo modo il genitore può allarmarsi anche davanti a comportamenti che non hanno nulla a che fare con questa presunta “dipendenza da pornografia”, e correre a chiedere aiuto.
Una malattia creata ad arte da gruppi religiosi che si presentano come portatori di una verità scientifica, per soggiogare e convincere le persone a seguirli. Sono quasi sicura che ci sia una qualche distopia che inizia esattamente così.
di Antonella Liverano Moscoviti