Abbiamo tutti una Mecca. Un posto reale o mitologico scolpito nel cuore.
I templi di Petra in Giordania sono una delle sette meraviglie del mondo moderno, ma non è questo che mi ha spinto fin lì. Il fatto è che Petra si trova su una faglia, la Great Rift Valley, lungo la quale è nata la civiltà, e le prime storie. Una faglia geologica, quindi, ma anche una faglia tra i mondi.
In certi luoghi, e in alcuni momenti, la nostra vita si fonde con la mitologia che ci ha creati. Io non somiglio molto a Harrison Ford, ma mio padre ha finito per diventare Henry Jones. Ne ha preso i modi e l’aspetto negli anni, ne condivide i pregi e i difetti, si esalta per battaglie avvenute mille anni fa, ed è davvero un noto professore esperto di simboli e misteri arcani attraverso la Storia; e giuro che, da piccolo, mi ha davvero insegnato a contare in Greco.
Ora, viaggiando attraverso Hollywood, alla ricerca di quelle storie che mi hanno fatto da padre, ho capito che l’avventura è una cosa rara. Che a volte la porta verso quelle storie si apre e altre volte neanche la trovi.
Ma attraversare il deserto, cavalcare nella Gola della Luna Crescente col Professor Jones, trovarsi al cospetto di qualcosa che per te è sacro e scoprire che è vero, lì davanti a te, scolpito nella roccia color giallo-avventura, mi ha fatto davvero varcare una soglia, e lì, a cavallo tra i mondi, ho sentito la musica di John Williams riverberare nella pietra e nel cuore.
Nel cuore di Petra, abbiamo trovato il Graal, e forse, un granello di “illuminazione”.
di Lorenzo Pelosini