Anni fa mi sono imbattuto in una storia che mi sembrava perfetta per uno dei miei Niente Da Conoscere del giovedì. Quel tipo di storia che rimane annidata in un angolino del cervello e che poi improvvisamente spunta fuori costringendoti a fare ricerche, verificare date e sperare che le cose siano più o meno come te le ricordavi. Il materiale alla fine è risultato essere così tanto, e in alcuni casi anche leggermente contradditorio, che non sarei mai riuscito a incastrarlo in un post, quindi ecco qui un articolo prodigo di dettagli e confezionato con quanta più cura possibile.
Ma partiamo dall’inizio.

Uno dei passatempi preferiti dell’aristocrazia londinese è sempre stato il pettegolezzo. Gli scandali, le chiacchiere e le maldicenze erano materia su cui si potevano erigere giornate intere di chiacchiere e maldicenze per l’appunto. Immaginate quindi di essere nel 1865 e di leggere sui giornali una notizia così clamorosa che lo stesso Charles Dickens (anche se questo accadde ben due anni dopo) decise di scriverci sopra un articolo.

La notizia riguardava un medico militare dell’impero britannico appena deceduto la cui documentazione venne in seguito sigillata dal governo inglese per 100 anni. Si chiamava James Barry, e non va confuso con lo scrittore James Matthew Barrie, nato quasi settant’anni dopo.

Il dottor Barry fu un personaggio a dire poco notevole. Non mangiava carne e non beveva alcolici, calzava stivali con il tacco rosso e indossava camicie ricamate sotto la giacca dalle spalle imbottite. Dotato di un carattere a dire poco “fumino” venne spesso descritto come una persona arrogante, suscettibile, sempre pronto a battersi in duello con chiunque non gli andasse a genio, o mettesse in dubbio le sue capacità professionali o lo prendesse in giro per la sua voce.

A quanto pare egli passò buona parte della sua carriera nell’esercito, irritando l’amministrazione coloniale con continue critiche per le condizioni disumane in cui venivano lasciati i pazienti di ogni sesso e colore. Egli fu anche un vero pioniere della chirurgia, autore di uno dei primi tagli cesarei documentati in cui sono sopravvissuti sia la madre che il bambino.

Professava senza sosta l’importanza di avere ambienti puliti, parità nei trattamenti sanitari o di quanto fosse essenziale introdurre diete più appropriate per i malati. In pieno contrasto con l’atteggiamento mostrato verso le istituzioni e spesso anche con i colleghi, erano altresì noti il rispetto e la grande delicatezza che riservava ai degenti; un raro esempio di umanità e discrezione.

Sebbene la sfrontata indignazione che manifestava nei confronti delle ingiustizie e le sue esplosioni alla Paolino Paperino disturbassero molti suoi pari, viene spontaneo chiedersi per quale ragione il grande Impero Britannico decise infine di criptare ogni documento su di lui.
Forse la risposta sta proprio nel pronome “lui”.
Barry ha vissuto come uomo per gran parte della sua vita adulta, ma è una credenza ampiamente diffusa che, in realtà, fosse nato donna con il nome dato dai genitori di Margaret Ann Bulkley.

La data esatta della sua nascita si colloca tra il 1792 e il 1795, in Irlanda. Nata Margaret cambiò nome in James Barry in onore dello zio defunto nel 1806. Mi piace pensare che Margaret sia stata influenzata positivamente dal pensiero radicale della sua famiglia. Lo zio James era stato a sua volta un radicale, nonché professore del generale Francisco de Miranda, in Venezuela.

Non erano un segreto l’affetto e l’ammirazione che lo zio James provava per la nipote. Fu tuttavia un’inaspettata sorpresa l’eredità che egli lasciò alla famiglia che nel frattempo era finita in bancarotta per colpa del fratello di Margaret. Quando divenne James, riuscì a frequentare, con l’appoggio della madre, la facoltà di medicina di Edimburgo. Cosa ancora ancora illegale per una donna, nel 1809. Eppure questo fu possibile anche grazie all’aiuto del generale Miranda e di un amico dello zio defunto, Erskine, che era un deciso sostenitore dell’educazione femminile.

L’idea era quella di farle frequentare la facoltà di medicina, per poi trasferirla in Venezuela dove avrebbe potuto esercitare la professione, senza sotterfugi, come donna. Purtroppo il piano fallì a causa della cattura del generale Miranda da parte degli spagnoli nelle prime guerre d’indipendenza. Margaret si unì allora al corpo medico dell’esercito britannico nei panni del dottor James Barry incarnando il giuramento di Ippocrate come pochi altri. La sua carriera termino nel 1857 con il rango di Ispettore Generale degli ospedali militari in Canada.

Due anni dopo la sua salute peggiorò e una volta tornato in Inghilterra morì lasciando una sola richiesta: che il suo corpo non venisse esaminato dopo la sua morte e che fosse sepolto negli abiti che indossava al momento della morte. La cameriera che lo trovò tuttavia non rispettò questa volontà e rese pubblico il suo segreto. Ma i colleghi di Barry non diedero adito a quelle che ritenevano essere delle chiacchiere ed egli venne seppellito come uomo mantenendo intatte le sue cariche militari.

Preferisco pensare alla dichiarazione del maggiore McKinnon, l’ufficiale che firmò il certificato di morte, come una forma di stima e rispetto per lo straordinario contributo di James Barry alla medicina.
Un rispetto che andava oltre il gretto maschilismo.
Di fronte alle chiacchiere sul conto del defunto, egli disse semplicemente che per quanto lo riguardava “Il sesso del dott. Barry non era affare suo”.

di Alessandro Felisi

Alessandro Felisi
Alessandro Felisi

Attore, drammaturgo e scrittore di romanzi per ragazzi: è la mente dietro le mappe della redazione.

Articoli: 23