In tutti i manga, gli anime e i videogiochi, i personaggi passano attraverso varie fasi del loro essere protagonista.
Cominciano tendenzialmente come piccole creature senza grandi poteri, per poi crescere e acquisire nuove conoscenze e nuove capacità.
Usagi, Makoto, Emi, Rei, Minako sono solo delle ragazzine che vanno alle medie, quando comincia Sailor Moon. Lungo il loro percorso diventano sempre più potenti e i loro abiti si modificano di conseguenza, così i loro scettri per trasformarsi.
Goku è un bambino con una coda di scimmia prima di diventare un super saiyan con capelli blu e muscoli da buttare.
Monkey D. Lufy, dal Gear 1 al 5, bè cambia non poco.
Ed è l’esperienza che aiuta tutti loro a migliorarsi, in modo che possano affrontare gli ostacoli che la vita mette loro davanti, non è una cosa che succede dall’oggi al domani.
La stessa cosa vale per i Pokemon (sì lo ammetto, è scontato lo so, ma volevo arrivare qui sin dall’inizio, seguimi ancora un po’, ne vale la pena).
Cominciano come cuccioli e poi… evolvono. Letteralmente.
Cambiare, crescere, evolvere
A volte non vogliamo crescere, per timore che ci cambi. E abbiamo paura che questo ci porti a essere una persona diversa, che in qualche modo si vada a rinnegare il passato, lasciare indietro tutto ciò che ci rallenta, scartare sogni, desideri, cose che ci piacevano quando eravamo più giovani, per poter raggiungere i nostri obiettivi. Gli obiettivi che spesso è la società a dire che dobbiamo volere.
In realtà proprio come fanno i Pokémon, se decidiamo di evolvere seguendo le nostre regole, rimarremo sempre noi.
Se ci accorgiamo che il nostro gusto preferito di gelato non è più il cioccolato, non vuol dire che stiamo tradendo il bambino che eravamo. Se vogliamo leggere dei romanzi noir invece di un fantasy, non facciamo un torto alla ragazzina che non siamo più.
Possiamo trasformarci come un Eevee, possiamo scegliere la nostra evoluzione accostandoci alla pietra che più fa per noi, che può essere un nuovo interesse, una nuova cultura, un nuovo tipo di musica.
Possiamo premere B
Naturalmente è valido anche il contrario.
Niente ci vieta di crescere e migliorarci, ma tenendo strette le cose che amavamo prima. Se vogliamo rimanere Pikachu, possiamo premere freneticamente B, e lasciare da parte qualsiasi tipo di tuonopietra.
Però anche Pikachu impara delle mosse nuove, senza evolvere, avvicinandosi alle MT che più gli si confanno.
La cosa importante è essere sempre disposti a migliorare, a mantenere una mente aperta e ricettiva, a imparare qualcosa di nuovo e a scartare i pregiudizi che ci ottundono la vista.
Perché che tu sia un Vaporeon o uno Pinsir, è poterti guardare allo specchio con onestà quello che conta davvero.
Il mondo non cambia
In Gris non è la protagonista a cambiare visibilmente, ma è il mondo intorno a lei che varia, da bianco e nero acquisisce piano piano colore.
Ma questo non vuol dire che sia davvero ciò che le sta intorno a diventare diversa, è come lei guarda, come vive, come percepisce lo spazio in cui si muove.
Per questo è importante provare prospettive differenti e cercare di crescere e conoscere ciò che ci circonda. Perché è così che potremo uscire dalle nostre piccole scatole e vedere i colori che riempiono ogni angolo.
Fintanto che rimarremo confinati nelle nostre stanze, nelle nostre menti, continueremo a scorgere tutto monocromo.
Si può evolvere rimanendo sempre gli stessi? Si può cambiare restando fedeli a ciò che si è? Cosa si perde evolvendo?
Che tu decida di premere B, mangiare caramelle rare o usare pietre specifiche, l’importante è che tu riesca a guardarti bene allo specchio alla fine, quando il processo è completo e hai preso le tue decisioni.
Stay kind,
Love, Monigiri