Pocahontas: trent’anni tutti da ascoltare

Pocahontas, il film d’animazione del 1995 dei Walt Disney Studios sulla giovane nativa americana veramente esistita, compie 30 anni proprio questo mese. Sebbene le numerose “licenze poetiche” rispetto alla realtà storica e gli incassi non proprio soddisfacenti, Pocahontas si è certamente ritagliato un posto di rilievo tra le produzioni più amate della Casa di Topolino.

Pocahontas: un po’ di storia

La produzione di Pocahontas venne avviata pressoché in contemporanea con quella de Il Re Leone. Molti degli artisti impiegati alla Disney preferirono lavorare a Pocahontas in quanto ritenevano la storia – e il progetto in generale – del film su Simba e compagni “più debole” e “meno prestigioso”. Tuttavia, il gradimento del pubblico non gli diede – in ultima analisi – ragione. Pocahontas, infatti, globalmente guadagnò circa la metà de Il Re Leone, uscito l’anno prima e rimasto tuttora uno dei maggiori incassi in assoluto tra i film d’animazione.

Anche Alan Menken, compositore e collaboratore di lunga data degli studi di Burbank, venne “strappato” a Il Re Leone per lavorare a Pocahontas. Tim Rice, che gli era stato affiancato come paroliere su Aladdin dopo la prematura dipartita di Howard Ashman, si occupò invece de Il Re Leone (dove, dopo il rifiuto degli ABBA, realizzò le memorabili canzoni che tutti conosciamo coinvolgendo Elton John, ma questa è un’altra storia). Il posto di liricista per Pocahontas venne dunque occupato da Stephen Schwartz.

Pocahontas fruttò al duo composto da Menken e Schwartz ben due premi Oscar, uno per la miglior colonna sonora e uno per la miglior canzone (Colors of the wind). Il loro sodalizio artistico proseguì poi in altre opere come Il gobbo di Notre Dame e Come d’Incanto.

Pocahontas costituisce una particolare eccezione anche per quanto riguarda la versione italiana. Insieme a Il gobbo di Notre Dame, Mulan, Tarzan e Hercules è tra i pochi film Disney a non avere l’adattamento dei testi delle canzoni e la direzione musicale a cura di Ernesto Brancucci, alias Ermavilo. Il ruolo solitamente ricoperto dal team Ermavilo è qui affidato, invece, al musicista Michele Centonze.

Per il Minako’s Jukebox di questo mese ho scelto tre fra le canzoni più iconiche di questo capolavoro del cinema d’animazione, trentatreesimo Classico Disney.

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Colors of the wind (I colori del vento)

Tema principale del film, come già menzionato Colors of the wind vanta l’incoronazione come Miglior Canzone ai premi Oscar e ai Golden Globe 1996. Prima canzone in assoluto a nascere per il film, ha dunque stabilito l’atmosfera e il “mood” che tutto il resto delle musiche, e il film nella sua interezza, hanno poi assunto nella versione finale che conosciamo.

Menken e Schwartz temevano che la composizione venisse rigettata dagli Studios in quanto “diversa” rispetto ad altre canzoni del Rinascimento Disney. Non solo mancava completamente di quella piccola dose di leggerezza e ironia che caratterizzava i lavori precedenti, ma anche la tematica era decisamente più matura e “filosofica”.

Il brano accompagna infatti la scena in cui Pocahontas spiega a John Smith il legame che la sua gente ha con la natura e la sua visione animistica della vita sulla Terra, in netto contrasto con le pretese di potere e di conquista del popolo “civilizzato”.

Nel film, la voce cantata della protagonista è doppiata da Judy Kuhn in originale e da Manuela Villa in italiano. Nei titoli di coda invece è possibile ascoltare la versione pop di Colors of the wind, interpretata da Vanessa Williams. Sì, la “cattiva” di Ugly Betty.

Just around the riverbend (Dopo il fiume cosa c’è)

Il personaggio di Nonna Salice inizialmente non aveva le sembianze che conosciamo. Il suo ruolo era ricoperto da un personaggio maschile, uno spirito del fiume chiamato “Old Man River”. La canzone Just around the riverbend venne scritta apposta per introdurre questo personaggio. Perciò, quando Old Man River venne sostituito da Nonna Salice, la canzone dovette assumere necessariamente un’altra funzione. Ed ecco che divenne la “I want” song di Pocahontas.

Una “I want” song è una struttura ricorrente in molti musical. Tra le tante cose, serve a far entrare il pubblico in empatia con il personaggio. È, infatti, un numero musicale in cui il o la protagonista esprime i suoi sogni e desideri. Inoltre, definisce le motivazioni che guideranno le sue scelte, dalle quali poi dipenderà tutto lo svolgimento della trama. Un tipico esempio è Part of your world da La Sirenetta.

In questo brano, Pocahontas utilizza la metafora del fiume e delle sue ramificazioni per raccontare il bivio esistenziale in cui si trova. La ragazza si sente divisa tra il dover rispettare le tradizioni del suo popolo – e sposare un uomo a cui è stata promessa, il guerriero Kocoum – e il sentirsi libera di seguire il suo cuore, vivendo una vita avventurosa in armonia con la natura.

È interessante notare come questo suo dilemma interiore sia presente in lei ben prima di incontrare quello che diventerà il suo interesse amoroso, John Smith. E risulta ancora più singolare alla luce del fatto che, alla fine dei conti, Pocahontas sceglierà il suo popolo e non partirà con Smith, finale che tutt’oggi costituisce un unicum nella filmografia Disney, dove i protagonisti sono soliti coronare il loro sogno d’amore. E no, il sequel dove Pocahontas sposa John Rolfe mi rifiuto di prenderlo in considerazione.

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If I never knew you (Se tu non ci fossi)

If I never knew you avrebbe dovuto essere il duetto d’amore tra John Smith e Pocahontas. La scena si sarebbe dovuta svolgere nella tenda dove l’uomo si trovava prigioniero, dopo la morte di Kocoum. Uso i condizionali perché il brano non ce l’ha fatta a rientrare nel final cut del film. Sopravvive comunque nei temi strumentali udibili in sottofondo e nella versione pop dei titoli di coda, in Italia interpretata da Massimo Di Cataldo e Emanuela Cortese.

Nonostante la scena fosse stata animata al 90% e i doppiatori Mel Gibson e Judy Kuhn avessero già cantato tutte le loro parti vocali, la canzone venne eliminata sotto richiesta dello stesso Alan Menken. Il compositore ritenne che rallentasse inutilmente il ritmo delle fasi finali della pellicola. Inoltre, secondo lui sarebbe stata troppo vicina al brano Savages (Barbari), che trova posto meno di cinque minuti dopo nello svolgimento del film.

Tuttavia, dopo le richieste dei fan, in occasione del decimo anniversario del film la Disney fece uscire un DVD speciale di Pocahontas. In questa edizione era possibile scegliere tra la versione originale e quella con la scena aggiunta di If I never knew you. Perciò, se mai sentiste il bisogno di ascoltare Mel Gibson cantare (insistette proprio per poterlo fare lui), procuratevi un DVD di Pocahontas del 2005.

di Marta “Minako” Pedoni

Marta Pedoni
Marta Pedoni

Marta Pedoni è una cantante, attrice e performer. Ha inoltre studiato doppiaggio cantato a Roma presso la Scuola Ermavilo fondata da Ernesto Brancucci.
In arte Minako, sceglie questo nome in onore di Sailor Venus. Classe 1990, la sua vita (nonchè la sua personalità) si divide tra arte e scienza, in equilibrio tra razionalità e sensibilità. Tutto ciò si traduce, per farla breve, in una Principessa Disney laureata in Tecniche di Laboratorio Biomedico.

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