Il mito di Narciso narra di un giovane cacciatore famoso per la sua bellezza, ma incredibilmente crudele con chi lo amava. A seguito di una punizione divina, s’innamora della sua stessa immagine riflessa nell’acqua e muore affogato cadendo nel lago in cui si specchiava.
Esiste una patologia denominata disturbo narcisistico di personalità i cui sintomi principali sono egocentrismo patologico, deficit nella capacità di provare empatia verso altri individui ed eccessivo bisogno di ammirazione o validazione.
I soggetti con questo disturbo, mediante comportamenti e modalità interpersonali, possono causare sofferenze ad altri individui con i quali entrano in relazione.
Come ad esempio i propri dipendenti.
Boss Narciso
Proviamo a pensare a quante volte abbiamo avuto a che fare con persone totalmente inadeguate al ruolo di leadership. Questo succede tanto spesso da essere diventato oggetto di analisi. Il libro del 2003 Why CEOs Fail di David Dotlich e Peter Cairo, ad esempio, riporta uno studio in cui i due autori attribuiscono gran parte dei tracolli aziendali ai tratti narcisistici di chi occupava le posizioni di potere.
Qui occorre mettere subito dei paletti e spiegare che il nostro capo, pur presentando alcune delle caratteristiche distintive di questo disturbo, non soffre necessariamente di un disturbo narcisistico di personalità.
Eppure, quell’eccessiva fiducia nelle proprie capacità, l’ambizione sconfinata e un’autostima livello Tony Stark, ci costringono, nostro malgrado, a correre ai ripari da quella che non possiamo che definire leadership narcisistica.
Pennac insegna
Penso che un pizzico di narcisismo sia d’uopo per un leader. Un capo energico, competitivo, che prende iniziative o inventa progetti, è utile ad un gruppo di lavoro o a un’azienda che ha bisogno di rinfrescare un po’ il suo modo di porsi e di lavorare.
Brillante, affascinante, ambizioso, egli tuttavia sopravvaluta i propri talenti e millanta competenze che non ha. Paradossalmente, è perfino probabile che in un primo periodo si guadagni l’ammirazione dei colleghi.
Purtroppo, quando capiamo che la buona luce di cui gode dipende da una naturale propensione a scaricare le colpe dei propri fallimenti sul primo Malaussène che gli capita a tiro, è ormai troppo tardi.
Tanto fumo e niente arrosto
La leadership delle personalità narcisiste si caratterizza per il declino della performance. Come gnocchi di patate pronti per essere scolati, anche i limiti del Boss Narciso vengono presto a galla.
Sembrano preparati, ma non lo sono. Hanno un’intelligenza superficiale e non approfondiscono i contenuti. Non riconoscono i propri limiti, non imparano dagli errori e, peggio ancora, ignorano i feedback negativi. Sfruttano e disprezzano i dipendenti, senza accorgersi di essere detestati.
Respirare a fondo
Ora che abbiamo appurato che il nostro capo riassume in pieno queste caratteristiche, come dobbiamo comportarci? Come possiamo impedirgli di sopraffarci?
La prima regola è di non reagire alle sue provocazioni ed evitare di ripagarlo con la stessa moneta; ricordate che, meritevolmente o meno, lui sta più in alto di voi.
Per il resto ci sono diverse altre cose consigliate dagli esperti che vanno dall’esprimersi con toni pacati ma fermi, all’uso dell’ironia come strumento di risposta a una provocazione inopportuna o di carattere sessuale.
La cosa importante e che non la prendiate mai sul personale.
Per mantenere in salute la vostra autostima è bene che i complimenti ve li facciate da soli.
Tanto il Boss Narciso non lo farà.
di Alessandro Felisi