Il narcisismo del porno amatoriale

Il porno è un genere cinematografico a tutti gli effetti. Ha dei suoi codici, un suo linguaggio, delle sue regole. Oltre a quello ufficiale girato da attori professionisti con una produzione alle spalle, esiste però tutto un sottobosco di video amatoriali.

Prima che OnlyFans “democratizzasse” il mercato della pornografia, il porno amatoriale era considerato puro esibizionismo. Le persone si riprendevano e diffondevano i propri video per il puro piacere di farsi guardare. Considerando la vastità del catalogo Amateur su un qualsiasi sito porno, sembra proprio che ci sia qualcuno a cui piace guardare. 

C’è Amatoriale e “Amatoriale”

Quando si parla di porno amatoriale, il rischio è quello di confonderlo con il gonzo. Quest’ultimo è un sottogenere del porno tradizionale, in cui si simulano situazioni quotidiane. Nel porno gonzo, spesso il performer uomo è anche il regista del film, tiene la telecamera per un POV concentrato sull’attrice protagonista. C’è un copione meno rigido rispetto ad un porno tradizionale e gli attori sono liberi di improvvisare. Ma si tratta pur sempre di un film, che prevede la firma di un contratto e una produzione alle spalle, seppure più piccola.

Il vero amatoriale è quello girato da persone non professioniste, che non percepiscono una retribuzione per le scene a cui partecipano. Nella maggior parte dei casi, si tratta di coppie etero di lungo corso che riprendono i loro rapporti sessuali. Nonostante non si tratti di un film, l’amatoriale prende in prestito i codici del porno tradizionale. Nella maggior parte dei casi non c’è trama, e quando c’è è la più classica: che il partner stia lavando i piatti, giocando alla Nintendo o facendo il 730, ogni momento è buono per scopare. Nelle scene etero, inoltre, tutta l’attenzione è concentrata sulla donna, e in molti casi dell’uomo che partecipa all’atto è possibile vedere solo il pene eretto.

Spiare dalla serratura

Il porno amatoriale piace perché restituisce un’immagine più veritiera del sesso. Non ci sono biondone rifatte e superdotati che si esibiscono in performance degne del miglior circo Orfei. Ci sono persone più simili allo spettatore. E anche il legame tra loro restituisce un senso di autenticità. Inoltre, il porno amatoriale stuzzica il senso dello spettatore di sbirciare dallo spioncino, con il suo voyeurismo proibito. E questo desiderio non è di certo nato su internet. Se torniamo indietro nel tempo abbiamo il sex tape di Pam e Tommy, o quello di Tonya Harding. In entrambi i casi si tratta di video condivisi senza il consenso delle persone coinvolte, che hanno circolato su videocassetta diventando virali prima dei social. Oltre ad avere il fascino di poter guardare delle star nei loro momenti di intimità, entrambi i video restituiscono scorci di quotidianità, avvicinando al pubblico i protagonisti.

Il piacere nel porno amatoriale viene percepito come “reale”, contrapposto a quello esagerato e fuori misura dei film.

I rischi dell’amatoriale

Quando si parla di porno amatoriale, non si può ignorare l’elefante nella stanza: non possiamo sapere se il video amatoriale sia stato condiviso in maniera consensuale o meno. Le piattaforme hanno dei sistemi di verifica che sono decisamente insufficienti, anche rispetto alla mole di materiale che viene caricato online ogni giorno. 

Per di più, ispirandosi ai codici del porno tradizionale, mette a rischio i protagonisti. Pratiche estreme, o posizioni particolarmente acrobatiche possono essere pericolose per persone che non sanno gestirle. 

E poi arriva OnlyFans

Come accennavo, per parecchio il porno amatoriale è stato sinonimo di esibizionismo gratis. La ricompensa era il sentirsi sexy, eccitarsi sapendo che c’era qualcuno a guardare.

Guadagnare coi propri video è sempre stato possibile (basti pensare a piattaforme come SellYourSexTape), ma non era la normalità.

Poi è arrivato OnlyFans, portando il concetto di porno amatoriale ad un nuovo livello. C’è sempre l’esibizionismo, ma la qualità si alza tantissimo. Oltre ad essere gratuito, spesso il porno amatoriale infatti era caratterizzato da video di scarsissima qualità. Inquadrature troppo scure, troppo mosse, sgranate, musica di sottofondo eccessiva erano alcune delle peculiarità del genere. 

Sulla piattaforma biancoblu invece, complice anche il compenso che il performer riceve, i contenuti sono realizzati in maniera semiprofessionale. Ovviamente non è così per tutti i Creator del sito, ma di sicuro è una regola che vale per chi arriva ai vertici, tanto che alcune performer hanno fatto il salto, passando da Onlyfans al porno tradizionale.

 L’amatoriale è un genere che nasce con l’invenzione del cinema, e sta dimostrando la sua capacità di cambiare ed evolversi. Perché la voglia di sbirciare da quella serratura, e quella di farsi vedere, sono due desideri che non passano mai di moda.

di Antonella Liverano Moscoviti

Antonella Liverano Moscoviti
Antonella Liverano Moscoviti
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