Pittrice, illustratrice e anche disegnatrice di moda, Carla Ruffinelli nasce a Torino nel 1922 dove frequenta l’Accademia Albertina. È allieva di Felice Casorati, pittore e incisore, scenografo e uno degli artisti italiani più importanti del Novecento.
Nel Dopoguerra è una delle prime donne animatrici, lavorando al primissimo film animato italiano, La rosa di Bagdad (distribuito nel 1949, diretto e prodotto da Anton Gino Domeneghini), mezzo secolo dopo adattato a fumetti proprio da lei stessa su il Giornalino, dove uscirono altre sue opere con le “nuvolette”.
Le collaborazioni illustri
Illustrando fin dall’inizio della sua carriera le maggiori opere di letteratura per ragazzi (compreso due volte Pinocchio nel 1960 e 1967, Cuore nel 1968, le fiabe dei fratelli Grimm, le favole di Andersen e quelle di Perrault), stringe un legame fecondo con le Edizioni Paoline, che per 50 anni esatti pubblicano le sue delicate immagini (e per quasi trenta la sua rubrica brillante e intelligente “Io mi vesto così”, firmata con lo pseudonimo di Mademoiselle) su Famiglia Cristiana.
Il direttore Leonardo Zega la saluta con un bel ricordo in occasione della sua scomparsa a Milano nel 1998: «il ricordo più lancinante di lei è il suo sorriso. Carla Ruffinelli era una creatura di rara bellezza interiore; candida e trasparente, seminava gioia e serenità muovendosi sempre con grande delicatezza e signorilità, quasi in punta di piedi».
Il legame con la moda
Si vantava di essere stata una “caterinetta” (dalla patrona Santa Caterina, nobile ad Alessandria d’Egitto nel IV secolo), cioè una piccola apprendista di sartoria. Con i suoi appuntamenti settimanali, in particolare negli anni Cinquanta, ha dato modo di conoscere le nuove tendenze della moda femminile a milioni di lettrici che non avevano altri canali per allargare i propri orizzonti culturali.
Per decenni ha seguito, senza mai perderne un appuntamento, le sfilate di Milano, Roma, Firenze e Parigi: dalla sua esperienza giovanile di sarta, aveva tratto l’idea di insegnare alle lettrici a disegnare e a cucirsi l’abito preferito. Ogni volta proponeva nella sua rubrica i cartamodelli dei capi da indossare per ogni occasione, anche dietro suggerimento delle stesse lettrici.
Carla Ruffinelli ha illustrato anche molti libri per ragazzi, pubblicati in Italia e all’estero. Non si era mai sposata per scelta: a chi gli diceva che una donna aveva davanti a sé solo due strade (il matrimonio o il convento), lei rispondeva: «Io ho una terza via: l’arte!».
di Loris Cantarelli