Quando voglio trovare l’ispirazione per i miei articoli e fare in modo che siano attinenti al tema mensile del magazine, mi piace partire spesso da modi di dire della nostra variegata lingua italiana. Per citare la Treccani, l’espressione metaforica “Cantare come un usignolo” nasce proprio in relazione alla dolcezza del canto di questo piccolo volatile. Di contro, alcuni animali dal verso particolarmente sgraziato vengono soprannominati, sempre secondo l’autorevole enciclopedia, “usignolo di pantano” (la rana) o “usignolo di maggio” (l’asino).
Anche nella lingua inglese, il legame tra usignoli e canto melodioso persiste nel sostantivo utilizzato per indicare l’animale stesso: “songbird”. Non sorprende dunque che, sulla scia di queste similitudini, molti artisti si siano lasciati ispirare dal mondo dei pennuti per comporre le loro canzoni e le simbologie dei loro testi.
Il Minako’s Jukebox di gennaio suona come se fosse un’enorme voliera. Questo mese ho pescato per voi cinque selezioni musicali, per tutti i gusti, ispirate agli uccelli.
1. Songbird – Fleetwood Mac
Come apripista, non potevo che scegliere Songbird dei Fleetwood Mac.
La canzone, tratta dall’album Rumours, è stata composta in soli trenta minuti nel cuore della notte dalla compianta Christine Perfect. Non avendo un registratore nel suo appartamento, non poté che sperare di ricordarsela il giorno dopo per registrarla in studio. La pianista e cantante, che a quei tempi aveva appena divorziato dal bassista della band John McVie, incise l’indomani il brano in modo estremamente intimista. L’intenzione della Perfect era di renderla come se fosse l’ultimo brano di un concerto dal vivo, solo con il suo accompagnamento pianistico e una lieve chitarra ritmica di Lindsey Buckingham. Effettivamente, Songbird divenne poi la chiusura dei loro live per un lungo periodo.
Tutti i componenti dei Fleetwood Mac stavano affrontando dei momenti personali estremamente difficili: anche la cantante Stevie Nicks e Buckingham stavano infatti interrompendo la loro relazione. Non se la passava bene nemmeno il batterista Mick Fleetwood, che aveva scoperto la relazione di sua moglie con uno dei suoi migliori amici.
Nonostante a malapena si rivolgessero la parola tra loro, Rumours è considerato il capolavoro della band anglo-statunitense. Probabilmente anche l’intensità emotiva di Songbird ha contribuito a tenere in piedi la band in un periodo così turbolento, come dichiarato dall’ex-marito della stessa autrice della canzone: “Ogni volta che Christine suonava Songbird, piangevo”.
2. Blackbird – Beatles
Altra canzone, altro piumato e altro disco storico: The White Album dei Beatles contiene infatti Blackbird (letteralmente “merlo”). La leggenda narra che Paul McCartney compose questa canzone durante una notte senza luna in Scozia, svegliato proprio dal verso di un merlo prima dell’alba.
Questo “risveglio” divenne poi la figura retorica perfetta per parlare di presa di coscienza sociale. McCartney era infatti molto colpito dalla situazione della comunità afroamericana negli Stati Uniti e il testo trae ispirazione dai fatti di cronaca di quegli anni sui movimenti e le rivolte per i diritti civili.
Inoltre, nello slang britannico, “bird” significa “ragazza”, rendendo di fatto il titolo del brano interpretabile anche come “ragazza nera”.
3. Birds of a feather – Billie Eilish
Billie Eilish è un fenomeno inarrestabile. A soli 23 anni, la cantautrice statunitense vanta ben due Premi Oscar (per No Time to Die dall’omonimo film della saga di 007 e What was I made for? da Barbie), due Golden Globes e nove Grammy Awards. Arrivata al suo terzo album, la sua ascesa sembrerebbe proprio non volersi fermare.
In Hit me hard and soft, ennesima fucina di grandi successi, è infatti contenuta Birds of a feather. La traccia si è da poco consacrata come canzone più ascoltata su Spotify del 2024, superando la vertiginosa quota di 1,775 miliardi di riproduzioni.
Il brano parla di un amore, tanto intenso da durare oltre la morte, tra due persone fatte l’una per l’altra. L’espressione “birds of a feather” in inglese è, per l’appunto, più o meno assimilabile al nostro “Dio li fa e poi li accoppia” oppure “chi si assomiglia si piglia”.
4. Arrival of the birds – The Cinematic Orchestra
The Cinematic Orchestra è una formazione musicale britannica che combina jazz e musica elettronica e che ha tra le sue attività di punta la composizione di colonne sonore per film e documentari.
Una delle loro soundtrack originali più riuscite è proprio quella di un documentario sui fenicotteri rosa, prodotto da Disney Nature, intitolato The Crimson Wing: Mystery of the flamingos. Il lavoro, realizzato in collaborazione con la London Metropolitan Orchestra, ha attirato l’attenzione di pubblico e critica ricevendo numerosi premi e nomination.
In particolare, il brano strumentale Arrival of the birds è stato un successo tale da essere stato riutilizzato in numerosi altri contesti. Per citarne alcuni in cui potete esservi imbattuti, potreste averla ascoltata nello spot del profumo firmato Giorgio Armani Acqua di Gioia, nella campagna pubblicitaria della Coop del 2023, oppure come parte dei sottofondi musicali del film La teoria del tutto.
5. Feed the birds – Julie Andrews
Non potevo esimermi dal fare un salto anche nel musical disneyiano. Mary Poppins, poi, è un tripudio di riferimenti ornitologici. Dal duetto della protagonista con il pettirosso in A spoonful of sugar (“Un poco di zucchero”), ai pinguini di Jolly Holiday (“Com’è bello passeggiar con Mary”), il film della tata più magica di tutti i tempi è decisamente popolato di numerose specie volatili.
Ma una menzione particolare la merita la canzone dedicata alla vecchietta dei piccioni. Feed the birds (“La cattedrale”), come dichiaravano anche i compositori stessi, i Fratelli Sherman, è una – se non l’unica – delle poche canzoni in un film per famiglie che parla della gioia del donare caritatevolmente. L’enigmatico personaggio dell’anziana donna che vende briciole per nutrire i pennuti della piazza “a due penny il sacchetto” rappresenta la grandezza nelle piccole cose e nei gesti gentili, in contrapposizione alla freddezza e alla frenesia della vita tutta “casa-lavoro-casa”, incarnata dal personaggio del Signor Banks. E proprio quest’ultimo, quando vede che la signora dei piccioni non è più al suo posto, si rende conto di cosa è davvero importante e in che modo deve cambiare prima che sia troppo tardi.
Per apprezzare la buona musica non è necessario per forza essere esperti musicisti o particolarmente bravi a cantare. Perciò, se anche se sentite di avete una voce più simile a un “usignolo di pantano”, spero che almeno uno di questi spunti musicali faccia cantare il vostro cuore.
di Marta “Minako” Pedoni