Il ministero della solitudine

Il ministero della solitudine esiste, in Giappone, dal 2021.
Non si tratta del titolo di un manga o della trovata di un romanzo distopico, purtroppo.

La società giapponese non è mai stata tra le più socievoli. Hanno una cultura basata sulla gentilezza estrema e l’educazione, ma hanno sempre avuto particolari difficoltà nei rapporti interpersonali, principalmente per una difficoltà di comunicazione derivante da regole rigide di comportamento. Se non dici quello che pensi è più improbabile che ci siano alterchi: meno discussione. più armonia (se vogliamo sintetizzare all’estremo)

La creazione del Ministero della solitudine

È il 2021, il COVID-19 ha avuto effetti devastanti anche in questa zona del mondo. L’isolamento ha aumentato la problematica, già molto pressante, del numero di suicidi. Pare che, secondo le stime del Tokyo Mental Health, nel 2020 ci sia stato un aumento del 17%.
Il Primo Ministro Suga Yoshihide ha nominato Sakamoto Tetsushi come ministro avente l’incarico di gestire le politiche atte a contrastare la solitudine e l’impatto che ha sulla salute mentale della popolazione giapponese.
Da ottobre 2024 la carica è occupata da Noda Seiko.

Le principali problematiche sociali

Le maggiori problematiche sociali che sta affrontando il ministero sono diverse:

Hikikomori: il fenomeno per cui una persona, solitamente i più giovani ma non mancano anche casi di adulti, si isolano dal mondo chiudendosi nella propria casa o in una stanza della casa per lunghi periodi. Spesso minacciano di uccidersi se qualcuno cerca di farli uscire. Il loro unico contatto con l’esterno rimane la tecnologia.

Suicidi: come accennato in precedenza il numero di suicidi, soprattutto nel 2020, è aumentato in maniera vertiginosa, marcando il vertice in 11 anni.

Isolamento degli anziani: il Giappone è una nazione vecchia, a causa della mancanza di nuove nascite. Sempre di più gli anziani non hanno nessuno che stia con loro avanzando con l’età. Questo ha portato a una drastica riduzione di contatti sociali e ad una vita vissuta in isolamento, e un incremento dei suicidi tra i meno giovani.

Obiettivi e iniziative

Il ministero della solitudine sta sviluppando diverse iniziative per affrontare sia il problema generale sia le varie difficoltà specifici in maniera mirata.

  1. Innanzitutto ha aumentato le campagne di sensibilizzazione sulla salute mentale, attraverso l’utilizzo dei social media. Spingendo la consapevolezza, ma soprattutto cercando di ridurre lo stigma sociale legato ai disturbi psicologici.
  2. Ha fortificato i servizi di consulenza nelle scuole e nelle comunità, in modo che l’aiuto necessario sia fornito in tempi brevissimi, per prevenire eventuali danni invece che andare poi a curarli.
  3. Ha promosso attività sociali come eventi di comunità, così da spingere le persone a passare del tempo insieme ed evitare che chi non ha già una rete di supporto venga definitivamente isolato.
  4. Ha creato collaborazioni con altri ministeri, come quello della Salute, per agire a 360 gradi.
  5. Ha offerto un servizio di consulenza telefonica, attivo 24 ore su 24, in concomitanza con un sito internet che fornisce programmi di supporto: NotAlone
  6. Ha sviluppato un sistema integrato di assistenza, soprattutto per gli anziani. Il “Community Based Integrated Care System” agisce su quattro pilastri:
  • Jijo (auto-aiuto)
  • Kojo (assistenza pubblica)
  • Kyojo (supporto sociale)
  • Gojo (supporto reciproco)

Leggerezza

Si tende a sottovalutare la solitudine, così come la maggior parte dei problemi mentali.
Troppo spesso e con troppa leggerezza si è portati a pensare che siano disturbi di serie B, facilmente affrontabili con un po’ di determinazione e una boccata d’aria fresca.
In Italia, come in Giappone e in tutto il resto del mondo, bisognerebbe impegnarsi di più, aumentare la consapevolezza, dare il giusto peso a ciò che schiaccia la vita di molte persone.

La salute mentale va preservata tanto quanto quella fisica.
Non smettiamo di dirlo, di scriverlo, di urlarlo.

Stay kind,
Monigiri

Monica Fumagalli
Monica Fumagalli
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