I sapori, così come gli odori, spalancano le porte dei ricordi. Un piatto di pasta ordinato e mangiato in un locale di fretta, magari durante la pausa pranzo, può riportarti indietro di anni, a quando tua nonna preparava il sugo per il pranzo della domenica. Oppure il sapore dell’ovetto Kinder: in un attimo ti ritrovi bambino, durante le vacanze di Pasqua, scalpitante per aprire l’uovo e fantasticare sulla sorpresina che avresti trovato al suo interno. La cosa che adoro alla follia è che queste porte si spalancano all’improvviso, in modo del tutto inatteso, lasciandoti sbigottito e stordito, come se avessi viaggiato nello spazio-tempo attraverso un Bifrost fino a quel preciso momento. Questo è il potere incredibile dei sapori, aprire un ponte tra il nostro presente e il nostro passato.
I sapori: un Bifrost tra i ricordi
Immaginiamo i sapori come fossero il Bifrost, il ponte arcobaleno che permette il viaggio tra il nostro mondo e Asgard, la dimora di Thor.
E ora pensatevi in un bar, in un ristorante o a casa, intenti a dare il primo morso a un cibo che desideravate assaggiare da tempo, o semplicemente a gustare un pezzo di pizza rossa.
Bene. Avete presente Heimdall, il guardiano del ponte? Ecco, il cibo è lui. O meglio, è il primo morso, la chiave che permette al Bifrost di attivarsi. Lo so, sembra strano… Ma assecondatemi, e vedrete che il ragionamento funziona!
Mentre date il primo morso a Heimdall e il sapore si fa strada nella vostra bocca… Scusate, volevo dire: mentre iniziate a mangiare e il sapore si diffonde, all’improvviso il ponte comincia a brillare intensamente, il guardiano vi sorride e… Fuuuum! Venite travolti da un’ondata di luce che vi scaraventa indietro nel tempo.
In un attimo tornate bambini, seduti in cucina davanti alla TV a guardare Sailor Moon o magari La Melevisione. Oppure siete nella piazza del paese, davanti alla pizzeria, in un pomeriggio soleggiato. Dopo essere stati in edicola a comprare bustine di figurine di Piccoli Brividi, vi fermate con il vostro migliore amico o la vostra migliore amica a mangiare un pezzo di pizza rossa.
Quel ricordo che si fa strada dentro di voi… Non lo state semplicemente ricordando. Lo state rivivendo. Anche se tutto ciò dura pochi secondi, a voi sembra un tempo lunghissimo e, in quel preciso momento, magari state ridendo, sentite il sole caldo sulla pelle, vi sentite in sintonia con ciò che vi circonda, avete appena scambiato le figurine doppie completando finalmente l’album. Poi, d’improvviso, proprio come siete arrivati, ripercorrete la strada al contrario e tornate al presente. In qualche modo rigenerati; e pieni.
Come si attiva il ponte
Ma perché questo salto nello spazio-tempo avviene? Il motivo principale è che gran parte del sapore che percepiamo non proviene dalle papille gustative, bensì dall’olfatto: dagli odori che salgono dal palato al naso mentre mastichiamo.
I ricordi sono il risultato di un processo di codifica e recupero di informazioni da parte del cervello; questo processo coinvolge soprattutto l’ippocampo e la corteccia cerebrale, e si basa sulla plasticità neuronale, ovvero la capacità dei neuroni di cambiare e adattarsi. Ma c’è un altro motivo. Come spesso accade durante la crescita del cervello, nell’infanzia siamo più inclini a registrare tutto ciò che è nuovo in maniera più profonda, gettando così l’àncora dei “ricordi gustativi”. A differenza dei ricordi verbali, che col tempo tendono a sbiadire, questo non avviene per i ricordi sensoriali. Per questo basta un odore o un morso a una merendina per attivare il ponte e ritrovarsi lì, in quel preciso istante del passato.
La bellezza del Bifrost
A mio parere, ciò che rende il Bifrost così bello e affascinante è la sua fragilità. Questo ponte, questa capacità di viaggiare nei ricordi (spesso dati per scontati), non sempre ci accompagna per tutta la vita. Ed è proprio per questo che ogni tuffo indietro ci regala un frammento d’immortalità da poter rivivere. Quindi, la prossima volta che incontrate Heimdall, assaporate ogni sfumatura e cogliete quanti più dettagli potete, prima di ritornare al presente.
Cinque film che parlano di sapori:
Ratatouille (2007)
Un film Disney-Pixar meraviglioso! La storia di un topo che sogna di diventare chef e del potere del cibo di rievocare i ricordi. Un film da 10 e lode!
Green Sea (2020)
Parla di una donna che perde la memoria e scopre che, attraverso la cucina e i suoi piatti, riesce a riappropriarsi di alcuni frammenti del suo passato.
Over the Moon (2020)
Questo film racconta la storia di Fei Fei, una ragazza che perde la mamma e della sua grande passione per la luna e i mooncake (dolcetti tradizionali cinesi, legati alla leggenda della dea Chang’e). Un film bellissimo e davvero commovente.
Nonna’s (2025)
Un film sul lutto e sulle difficoltà dell’andare avanti. Un uomo perde la madre e cerca di realizzare il suo sogno di aprire un ristorante, per trovare la forza di ricominciare. Preparatevi a piangere!
Bao (2018)
Bao è un breve corto della Pixar che parla di una donna che, in un momento di solitudine, dà inspiegabilmente vita a un raviolo al vapore che diventa per lei come un figlio. Un corto sulla genitorialità e i rapporti familiari. Guardatelo, è davvero emozionante.
di Lorenzo Baldoni