Parlare di lutto mette sempre a disagio.
È un argomento scomodo, qualcosa che si preferisce tenere fuori dalla porta. La morte, per molti, è quasi la faccia della medaglia della vita che andrebbe rinnegata, o addirittura cancellata: una parte innaturale della vita, un difetto che andrebbe corretto e negli ultimi anni, la tecnologia sembra aver preso la sfida sul serio. Tentare di “uccidere” la morte; cancellarla, riscriverne le regole.
La tecnologia incontra la morte
Viviamo in un tempo in cui tutto accelera, tutto si connette, tutto promette di migliorarci.
Streaming, intelligenze artificiali, robot, cloni: l’umanità corre verso un futuro online e incentrato sull’adesso. Ma dietro questa corsa, qualcosa si perde. Siamo diventati più efficienti, sì, ma anche più vuoti e fragili. Quando qualcuno muore, spesso non sappiamo più come dirgli addio.
Così nascono soluzioni che sembrano uscite da un episodio di Black Mirror, anche se non rivolte ancora agli umani.
La clonazione: un ricordo senza anima
Chi perde un animale domestico ad esempio, oggi può scegliere la clonazione. Basta un campione di DNA per ottenere una copia esteticamente identica all’originale. Identica, sì; ma non uguale.
Perché il carattere non si replica e la memoria non si trapianta.
Quell’essere non è una vita che continua: è un’altra vita, un’altra versione della prima; fragile, nuova ed estranea.
Molti scelgono comunque di percorrere questa strada, nella speranza di riunire il filo che si è spezzato ma quello che resta, in realtà, è solo un’illusione di continuità.
Evitare il dolore non lo elimina; al contrario, lo congela. E più si cerca di trattenere ciò che si è perduto, più si resta intrappolati in un limbo tra ciò che è stato e ciò che non tornerà più.
Il lutto è la vita
Cancellare la morte, impedirle di esistere, affascina da sempre. È una tentazione antica, un sogno di onnipotenza travestito da amore e che porterebbe solo a una distorsione della vita stessa.
Perché dare vita a un ricordo non significa farlo vivere di nuovo: significa condannarlo a ripetersi, vuoto per sempre e forse l’unico vero modo per onorare ciò che abbiamo amato; è imparare a lasciarlo andare.
Cinque film che parlano del lutto
Il Re Leone (1994)
Il mio film Disney preferito. Simba è un giovane leone che assiste alla morte del padre Mufasa. Costretto a fuggire e affrontare il senso di colpa e la perdita, impara a elaborare il lutto e ad accettare la realtà, diventando adulto e pronto a prendere il suo posto nel cerchio della vita.
Be Right Back – Black Mirror, stagione 2, episodio 1 (2013):
Martha, una donna incinta, perde il compagno Ash in un incidente. Incapace di accettarne la morte, si affida a un servizio online che realizza un robot sintetico basato sui dati digitali di Ash, creando così un suo clone. Uno dei più bei episodi episodi di questa serie!
Supernova (2020):
Un film Stanley Tucci e Colin Firth. Sam e Tusker sono una coppia che sta affrontando la malattia degenerativa di Tusker e lo fa partendo per un viaggio in camper. Vi dico solo di preparavi a piangere.
Il canto del cigno (Swan Song, 2021):
Un uomo malato terminale decide di farsi sostituire da un clone per risparmiare dolore alla sua famiglia. Bellissimo!
La stanza accanto (The Room Next Door, 2024):
Tilda Swinton e Julianne Moore in un film bellissimo e commovente. Il film racconta la malattia terminale e la difficoltà di dire addio. Uno dei loro film più belli e toccanti senza dubbio!
di Lorenzo Baldoni




