Nelle notti di fine ottobre, quando l’aria si fa più fredda e la notte arriva prima, il mondo sembra cambiare. Le strade si ricoprono di foglie gialle e rosse che crepitano al passaggio di persone distratte, zucche intagliate illuminano i giardini delle case decorate con ragni, pipistrelli, ragnatele e lapidi. È la stagione in cui si celebra la morte e gli scheletri ballano assieme ai fantasmi. Il 31 ottobre è la notte di Halloween e ogni anno, quasi senza accorgercene, celebriamo un rito antico dalle origini profonde: una danza macabra travestita da festa.
La notte in cui gli scheletri ballano e la morte insegnava a vivere
Secoli prima che i bambini bussassero alle porte chiedendo “dolcetto o scherzetto”, durante il periodo della peste nera, i pittori europei cominciarono a ritrarre nei loro affreschi scheletri che danzavano insieme ai vivi: la cosiddetta Danza Macabra.
In quelle scene la Morte si prendeva gioco dei vivi: re, nobili, bambini, contadini; tutti uguali dinanzi a lei, senza alcuna distinzione di ceto sociale o di età e senza possibilità di contrattare la vita. La morte non era soltanto simbolo di paura, ma un promemoria: sotto la pelle siamo tutti uguali, e lo scheletro ne era il potente simbolo. Spesso i dipinti erano accompagnati dalla scritta: Io fui già come tu sei, tu sarai com’io son. Guardarli significava ricordarsi che un giorno si sarebbe morti senza sapere quando, e questo diventava un invito a vivere pienamente il tempo che ci è concesso.
Jack la Lanterna
Molti secoli dopo, in Irlanda, nacque un’altra storia: quella di un uomo chiamato Stingy Jack, un fabbro ubriacone e avaro. A causa della sua vita dissoluta, la sua anima era già destinata al Diavolo ma Jack, grazie alla sua astuzia, riuscì ad ingannarlo.
In cambio della sua anima, chiese al Diavolo di trasformarsi in una moneta per pagarsi un’ultima bevuta. Poi lo intrappolò nel suo borsello, accanto a una croce d’argento, impedendogli di ritrasformarsi. Il Diavolo, per riottenere la libertà, gli promise che non avrebbe preso la sua anima per i successivi dieci anni.
Trascorso quel tempo, tornò a reclamare il suo debito, ma Jack lo raggirò di nuovo: come ultimo desiderio gli chiese di cogliere una mela da un albero e, mentre era tra i rami, incise una croce sul tronco, intrappolandolo ancora una volta. Alla fine, il Diavolo dovette promettere di risparmiargli la dannazione eterna.
Quando Jack morì, il Paradiso lo rifiutò per i suoi peccati, e l’Inferno non poté accoglierlo a causa del patto. Così fu condannato a vagare per sempre nel buio, con una lanterna ricavata da una rapa e una brace infernale come luce. Nacque così la leggenda di Jack O’Lantern, simbolo della notte di Halloween e delle anime erranti che fanno ritorno sulla terra in cerca di pace.
Quando la leggenda arrivò in America, la rapa fu sostituita dalla zucca, più comune e facile da reperire. Da allora, la fiamma tremolante delle zucche è diventata un modo per allontanare l’oscurità e con essa gli spiriti maligni.
Il ballo delle ossa e la luce della zucca
La Danza Macabra non era un modo per spaventare, ma portava un messaggio chiaro: la morte è inevitabile e proprio per questo dobbiamo goderci il tempo che abbiamo. La lanterna di Jack continua a ricordarcelo, illuminando con la sua fiamma tremolante la strada tra la vita e la morte, la stessa in cui, da secoli, gli scheletri danzano.
Cinque film da vedere nel periodo di Halloween
The Nightmare Before Christmas (1993)
Un capolavoro in stop-motion di Tim Burton, dove la festa di Halloween diventa un teatro per riflettere su identità, routine e desiderio di rinascita. Capolavoro indiscusso!
Halloween (1978)
Il cult di John Carpenter che non può mancare in questo periodo. Che sia il primo film o un titolo più recente; Michael Mayers e la sua la maschera bianca non possono passare inosservati in questo periodo!
It (2017)
Tratto dal romanzo di Stephen King, è uno dei miei horror preferiti. Che vogliate guardare la prima trasposizione o la seconda più recente; IT vi farà calare nel terrore, dove l’infanzia e la paura della morte si intrecciano.
La sposa cadavere (2005)
Sempre firmato Tim Burton, racconta l’amore oltre la morte in un mondo dove i defunti ballano e vivono più intensamente dei vivi.
Coco (2017)
Tratta la morte non come fine, ma come memoria, legame e musica. Però vi avverto, preparatevi a piangere!
di Lorenzo Baldoni