Vietare i matrimoni omosessuali è incostituzionale

A fine maggio un tribunale di Nagoya ha determinato che vietare i matrimoni omosessuali è incostituzionale.

Non emozioniamoci troppo, non è stata una sentenza dettata dal desiderio di cambiare le cose e renderle più eque, è stata semplicemente il frutto di scelte logiche e interpretazioni. Ciò non di meno rimane un altro passo che porta più vicino ad una società più giusta… forse.

La causa

Una coppia di uomini della prefettura di Aichi ha intentato una causa contro il Governo per richiedere un risarcimento, affermando che le disposizioni che non consentono il matrimonio tra persone dello stesso sesso violano la Costituzione. Costituzione che dovrebbe stabilire la libertà di matrimonio e l’uguaglianza davanti alla legge.

Ora, io non sono nel campo della giurisprudenza, men che meno quella asiatica, ma posso dirvi che il modo di gestire il tutto è così squisitamente giapponese nella sua accezione chirurgica.
Un’operazione matematica scevra di ideologia etica.

La Costituzione, nello specifico l’articolo 24, paragrafo 2, stabilisce la dignità individuale e l’uguaglianza essenziale di entrambi i sessi. Partendo da questo punto, il giudice Nishimura Osamu del tribunale distrettuale di Nagoya ha determinato che “l’assenza di un sistema giuridico che permetta a due partner del medesimo sesso di creare una famiglia è un ostacolo per la dignità personale e l’uguaglianza, ergo una violazione della Costituzione”.

E il popolo cosa pensa dei matrimoni omosessuali?

Cosa ne pensa, il popolo giapponese, a riguardo? E non intendo gli attivisti o chi direttamente coinvolto, parlo della signora Tanaka che guarda i dramma in costume e ha un gatto che si chiama Pudding.

Secondo i sondaggi il 70% della popolazione sostiene i matrimoni tra persone dello stesso sesso, ma, com’è ovvio, l’LDP (Liberal Democratic Party) si oppone. Dico com’è ovvio perché non mi aspetto che la destra ultra conservatrice che porta avanti l’eredità di Abe Shinzo, appoggi un concetto che esce così dai binari.

Accordi di partnership, cosa sono

C’è anche da dire che 316 comuni giapponesi consentono accordi di partnership ( パートナーシップ宣誓制度 pātonāshippu sensei seido ) tra persone dello stesso sesso.

Si tratta di certificati che concedono alle coppie omosessuali di avere alcuni benefici, sebbene ancora non siano legalmente vincolanti, come per esempio avere voce in capitolo riguardo eventuali interventi e visite ospedaliere. Non copre, però, i diritti di eredità e le decisioni da prendere riguardo i funerali.

Insomma, tirando le somme sembra quasi un contentino, ma può essere considerato come un ammorbidirsi della maglia della legge e della mentalità rigida giapponese, che permette il passaggio di idee più eque per tutti.

Stay Kind
Love, Monigiri

Fonti che mi hanno aiutata a recuperare le informazioni sulla Costituzione e sulla notizia riguardante il caso in questione e i sondaggi sulla popolazione:

Monica Fumagalli
Monica Fumagalli
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