E rieccoci qua! Nuovo sito, nuova evoluzione, ma qui a parlarvi di teatro, recitazione e tutto ciò che ne concerne, c’è sempre il buon vecchio caro Attore Novizio!
Una nuova ondata di articoli e contenuti sono in serbo per voi, sia per ciò che concerne la nostra testata che per le produzioni live che arriveranno a breve. E’ emozionante poter far parte di tutto questo, perciò ammetto che un po’ mi dispiace segnare la nuova evoluzione della redazione con un articolo così triste e cupo, ma sin da quando ho saputo della loro recente scomparsa, ho sentito l’urgenza di dover parlare di due grandissimi attori che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della recitazione in generale. Due vere icone che grazie all’interpretazione di due particolari personaggi conosciuti a livello mondiale e che entrambi hanno dato voce e volto con risultati più che eccezionali.
Ho sentito l’urgenza di voler omaggiare David Mccallum e Michael Gambon, che purtroppo ci hanno lasciati da poco, a soli due giorni di distanza l’uno dall’altro: uno il 25 e l’altro il 27 Settembre 2023.
Il giusto ricordo.
Ma come? Come si può dare giustizia a due attori del loro calibro, morti a pochissima distanza, roba di giorni, l’uno dall’altro? Ricordare Michael Gambon è semplice: lui è stato Albus Silente, il mago più potente di tutti i tempi nella saga cinematografica di Harry Potter, subentrato nel terzo capitolo ad un altro gigante di Hollywood chiamato Richard Harris e riuscendo in pochissimo tempo non solo ad elevarne il lascito, ma a portare la caratterizzazione di Silente su livelli altissimi, lasciando i fan a bocca aperta e conquistandone il cuore già dalla primissima sua comparsa sugli schermi.
David Mccallum, invece, deve quasi interamente la sua fama e il suo posto nel cuore dei fan grazie all’interpretazione del medico legale Donald “Ducky” Mallard, vero e proprio pilastro della serie crime NCIS-Unità anticrimine. Un personaggio che ha dato a Mccallum la possibilità di farsi conoscere interamente anche ad un pubblico più giovane oltre ai pochi granitici fan di un altra grande serie di cui era il co protagonista, assieme a Robert Vaughn ovvero The Man From U.N.C.L.E ( Operazione U.N.C.L.E qui in Italia) in cui vestiva i panni dell’agente russo Ililya Kuryakin. Con questi due interpretazioni, Mccallum ha saputo farsi strada nel mondo delle serie tv e diventando una vera e propria icona, quasi quanto il sua stimato collega Michael Gambon. Entrambi hanno lasciato dietro di sé un nome gigantesco legato a doppio filo con i nomi di due grandi personaggi che tutto il mondo non smetterà mai di ricordare.
Ed eccola lì, la mia difficoltà. Ecco perché non so come fare ad omaggiare pienamente Michael e David. Perché per me, loro erano molto, ma molto di più che soltanto gli interpreti di quei grandi personaggi che sono Silente e Ducky. Anzi, io credo fermamente che quelle interpretazioni siano insignificanti rispetto a quello che hanno realizzato, ma che in pochi hanno ricordato nei loro memoriali e nei post di compianto. Perché Michael e David erano e sono sempre stati, prima di Silente e Ducky, prima del cinema e della tv, due grandi attori di teatro.
Michael, David e il Teatro
Per Michael Gambon la lista delle incredibili interpretazioni realizzate sul palcoscenico è lunga quanta la Divina Commedia: iniziò a lavorare giovanissimo nella compagnia stabile del National Theatre, sotto lo sguardo attento di nientepopodimeno che di Lawrence Olivier, che lo iniziò alle grandi tecniche recitative che lo hanno reso quel mostro di bravura che è sempre stato. Quelle doti gli permisero di entrare di diritto nella Royal Shakespeare Company, la compagnia più rinomata e famosa che rappresenta le opere del bardo d’Avon. Oscillando tra queste due grandi realtà teatrali, Gambon sfornò delle interpretazioni talmente incredibili da esser tuttora studiate dai novizi come il sottoscritto: Otello, Enrico IV ed Enrico VIII, il Filottete di Sofocle, l’Amleto, i grandi personaggi nati dalla mente di Harold Pinter, e un indimenticabile Re Lear che ancora fa venire la pelle d’oca a distanza di anni. Guadagnandosi una sfilza di candidature al Lawrence Olivier awards e vincendone due. Pochi hanno potuto eguagliare una carriera così corposa e spettacolare come la sua e le sue performance riecheggiano ancora nei teatri londinesi, ispirando chiunque vi abbia l’onore di calcare gli stessi palcoscenici.
David Mccallum non fu da meno, sebbene in maniera minore, a portare sul palcoscenico grandissimi ruoli teatrali: studiando alla Royal Academy of dramatic art di Londra negli anni ’50 e potendo già provare il suo grande talento portando in scena, a soli 17 anni, il Re delle Fate Oberon in Sogno di una notte di mezza estate. E lungo i suoi anni di carriera, intervallandosi tra cinema, tv e anche trasmissioni radiofoniche, ha avuto ruoli di grandissimo rilievo in Alfie, la versione teatrale del celebre film California Suite di Neil Simon, Trappola Mortale di Ira Levin, Salomè e The Flipside di Hugh e Margaret Williams. Ma la vera grande performance teatrale di Mccallum è quella del detective Trotter in Trappola per Topi di Agatha Christie, che andò in scena nel 1976 all’Elitch Theatre di Denver. Una interpretazione magistrale che ottenne il plauso di pubblico e critica, consacrando la carriera teatrale di Mccallum, che in scena si dimostra un vero leone senza porre freno al suo talento.
Michael e David: Due animali da palcoscenico
Eccoli qua, Michael e David: Due animali da palcoscenico che hanno emozionato le platee londinesi e non, con il loro talento, la loro passione e quella visione della recitazione che a pochi è concesso possedere. Due attori che erano affamati di recitazione, che respiravano il teatro come pochi al mondo. Mi è impossibile poterli relegare in due soli ruoli conosciuti alla grande massa, perché non sono stati soltanto Silente e Ducky ai miei occhi.
Non è minimamente sbagliato ricordarli per quei ruoli, anzi! Per molti giovani quei due ruoli sono stati più che importanti ed è giusto che li omaggino e li ringrazino per avergli regalato un momento di magia in una realtà troppo stretta. Ma è altrettanto giusto ricordare i mille grandiosi volti che loro hanno indossato lungo la loro incredibile carriera, su un palcoscenico fatto per regalare storie in carne ed ossa, e non soltanto al di là di uno schermo.
Loro non sono stati imprigionati da un’icona, loro stessi erano l’icona. L’icona di una recitazione fatta con estro e magnificenza, con passione e metodo…l’icona di una vita spesa a portare in scena grandi meraviglie.
Forse alla fine ci sono riuscito a omaggiarli come si deve. Spero che siano felici, lassù, nelle quinte di un magico teatro, in attesa di tornare sul palcoscenico. Quaggiù, c’è un piccolo attore novizio che li saluta e s’inchina a loro.
Break a leg, honorable masters!
Attore Novizio al vostro servizio!