Dopo il gigantesco e (quasi) inaspettato successo di Spider-Man: Into The Spider-Verse (2018), il suo ambiziosissimo seguito Spider-Man: Across the Spider-verse si è appena portato a casa un weekend da record, con 120 milioni di incasso globale (il terzo miglior incasso d’apertura in tutto il franchise dell’Arrampicamuri) e uno sfolgorante 96% su Rotten Tomatoes.
Veri Nerd al Timone di Spider-Man: Across the Spider-Verse
Non si tratta solo di buon marketing e di fan appassionati. Il team dietro la creazione dello Spider-Verse cinematografico è una delle squadre di registi, animatori e scrittori più brillante ed entusiasta nella storia del cinema recente.
Laddove molti loro colleghi eseguono il compitino del film supereroistico con professionale conformismo alla norma vigente, questi autori inondano le vene della spider-storia con un over-dose di cuore, inventiva, divertimento e profondità degna delle sue origini, della sua mitologia e del suo ormai immenso ruolo culturale.
Una chiacchierata con Phil Lord e Chris Miller
A capo di questa premiata squadra di nerd, troviamo Phil Lord e Chris Miller (sceneggiatori, creatori e produttori del progetto), già autori dello straordinario The Lego Movie e di svariati altri titoli. Non molto tempo fa, ho avuto il piacere di scambiare con loro una informale chiacchierata alla USC School of Cinematic Arts di Los Angeles, e posso dirvi che sono esattamente come ve li aspettate.
In barba all’anagrafe, la verità è che non hanno più di vent’anni, nel volto, nell’abbigliamento, negli occhi accesi soprattutto. Sono studenti, studenti di cinema al primo anno con la voglia di giocare e fare pew-pew smash-smash coi loro giocattoli preferiti. Ed è esattamente quello che fanno.
La Filosofia Lego
“Anche io adoro i Lego.” mi confessa Chris ridendo con quel faccione da bambino, quasi fosse un segreto, mentre cerco di fagli una domanda. Sorride mentre parlo della complessità filosofica di Lego Movie, come se non potesse prendersene il merito, come fosse già tutto lì, scritto nei mattoncini con cui gioca da una vita, una miniera d’oro a disposizione di chiunque ami scavare alla ricerca di tesori.
Come in ogni vero duo che finisce per diventare una sola complessa entità bifronte, è Phil a dar voce a quel sorriso enigmatico. “Vedi, non devi aver paura di dissacrare, di giocarci!” mi sussurra riferendosi al franchise multi-miliardario di Spider-Man, col tono di chi parla di un action-figure ancora da scartare.
Smontare e Rimontare
“È come… costruire sculture con pezzi di macchine e rottami.” Mi dice agitando le mani. “Le prendi, le smonti, le ri-assembli e ci tiri fuori quello che vuoi. Non essere riverente, divertiti.”
Neanche si accorge che stiamo di nuovo parlando della proprietà fondamentale dei loro amatissimi Lego, che è poi anche la vera essenza della loro etica di gioco e di lavoro. Si prende un qualcosa che si ama davvero, un prodotto assemblato con istruzioni, e si smonta, si smonta ancora, si ri-assembla fino a che una ruspa non diventa un robot gigante, finché quella cosa non rivela a mondo proprio quell’aspetto segreto della sua natura che ci aveva fatti innamorare.
E proprio come in Spider-Verse, quell’aspetto è al contempo qualcosa di totalmente nuovo e qualcosa che è sempre stato lì, proprio sotto pelle e sulla punta della lingua di chiunque abbia mai sognato di fare l’altalena tra i palazzi con la ragnatela, rivelare se stessə, e tuffarsi nell’universo di colori, significato e possibilità dei suoi eroi ed eroine preferitə, un multiverso di cui facciamo tuttə parte, sempre che impariamo e re-impariamo come giocare e costruire.
di Lorenzo “Starlore” Pelosini