Seven di David Fincher – Sette secondi di grandezza

Avete presente quel tipo di film che tendete a riguardare all’infinito trovandoci sempre quel qualcosa di nuovo che ve lo fa amare ancora di più? Sono film rari, quelli. Pellicole che non stancano mai e che contengono talmente tante chiavi di lettura, significati nascosti e incredibili tecnicismi da permettere che ogni nuova visione sia come la prima, quando eravamo seduti sulla poltrona del nostro cinema preferito con gli occhi sgranati dallo stupore.

Vale lo stesso con gli spettacoli teatrali, ma lì è maledettamente facile che succeda, visto che ogni replica è sempre diversa dall’altra, sia in positivo che in negativo. Con i film, invece, è tutto lì, già provato e riprovato, sapientemente montato nella post-produzione. Come ho detto, è raro quel tipo di film…

E uno di questi, a mio parere, è Seven di David Fincher. Il mio thriller preferito in assoluto.

Seven: una recitazione che fa scuola

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sevenImpossibile non conoscere uno dei migliori film del regista statunitense, quello che lo ha lanciato nel panorama hollywoodiano e che ancora oggi lo consacra come uno dei migliori registi della nostra generazione. Seven è un esempio vivente di sceneggiatura superba, musiche ricercate, regia impeccabile e, soprattutto, una recitazione talmente realistica e intensa che continua a fare scuola a migliaia di attori e attrici a distanza di quasi trent’anni dalla sua uscita nelle sale (nel 1995) grazie alle grandi performance di mostri sacri quali Morgan Freeman, Brad Pitt, Gwyneth Paltrow e Kevin Spacey.

Ed è proprio di quella recitazione che io voglio parlarvi. In fondo, è la mia specialità, quella di cui parlo spesso nella mia rubrica, essendo un attore novizio. Ma qui parliamo di una performance attoriale vecchia di anni che è ancora capace di lasciare a bocca aperta un aspirante attore… Proprio come è successo a me, la scorsa settimana, mentre lo riguardavo per l’ennesima volta.

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Analisi no spoiler

Mi sembra inutile ricordare a tutti voi la trama di Seven, visto che anche chi non l’ha mai visto (male, molto male…) conosce la spietata caccia dei due detective David Mills e William Somerset (Pitt e Freeman) al serial killer John Doe (Spacey) che nell’arco di sette giorni si prodiga nel seminare diverse vittime, uccidendole in un macabro rituale che rappresenta i sette peccati capitali.

Ovviamente, però, chi non l’ha mai visto non conosce lo scioccante finale del film, uno dei mille motivi per il quale questo film viene ricordato e osannato da tutti. Sperando ovviamente che queste persone non se lo siano spoilerato su internet, rovinandosi completamente l’esperienza…Proprio quello che io eviterò di fare. Niente spoiler, mi concentrerò solo su una delle scene del finale di Seven evitando di fare qualsiasi riferimento che possa tradire la suspense che quella scena trasmette. Mi limiterò a descrivere la scena e la performance proprio di Brad Pitt, protagonista assoluto di questa mia analisi, che è nata nel momento in cui ho riguardato Seven per la miliardesima volta e mi sono accorto di questo incredibile dettaglio recitativo che mi ha lasciato senza fiato, come la prima volta.

Il talento di Mr. Pitt e le coincidenze non volute

Nella suddetta scena, Fincher inquadra perfettamente il volto di Pitt mentre punta la pistola di fronte a sé in un primo piano quasi opprimente, come se fossimo lì davanti al personaggio di Mills che ci punta minacciosamente la pistola contro. Ed è proprio lì che accade un’incredibile momento attoriale, difficile da replicare per molti attori. Il volto di Pitt viene attraversato da un turbine di emozioni tutte in contrasto con loro e che lui riesce a mostrare, cambiando espressioni in brevissimi istanti: incredulità, rabbia, sconforto, sofferenza, freddezza e follia.

Tutto quanto viene rappresentato in pochissimi istanti tramite le piccole e grandi espressioni facciali di Pitt, i suoi lamenti, i respiri silenziosi, lo sguardo cangiante… E questo accade esattamente in sette secondi di scena. Avete letto bene: sette secondi. Vi giuro, ho contato personalmente tre volte e posso confermarvi che questa magnifica sequenza recitativa dura esattamente sette secondi, poco prima del gran finale che lasciò tutti coloro che ebbero la fortuna di vederlo al cinema senza parole.

Una coincidenza? Assolutamente sì, di certo David Fincher non era così maniacale da cronometrare quel momento e fare in modo che durasse sette secondi, per farlo coincidere in maniera quasi macabra con il titolo del film. Ma così è successo ed è sia inquietante che incredibile. Una scena così intensa, pesante, colma di sfaccettature emozionali tutti sapientemente rappresentate da quel mostro di recitazione che è Brad Pitt, raccolte in sette maledetti secondi.

Una nota ai detrattori di Brad Pitt

Non voglio dilungarmi troppo nel raccontarvi questo breve ma intensissimo momento di pura recitazione che ho potuto studiare con maggior attenzione, dopo anni di continue visioni in cui la semplice voglia di rivedere un film amato la faceva da padrona. Eppure, vorrei permettermi di dire a tutti coloro che ancora oggi hanno il coraggio di disprezzare apertamente le doti attoriali di Brad Pitt, di guardare con più attenzione la sua performance in Seven. In particolare, proprio quella precisa scena in cui lui ci lancia addosso una tempesta di emozioni cupe e devastanti, rappresentandole tutte senza nemmeno una sbavatura o un eccesso di mimica. Arriva addirittura a comprimerle tutte in pochissimi secondi, esattamente nel numero che è il cuore pulsante di questo spettacolare film, così oscuro e crudele.

Che sia una coincidenza o no, poco importa. Ciò che conta davvero è quello che un attore, pieno di passione e voglia di mettersi in gioco come lo era in quel momento Brad Pitt (e come lo è tuttora), è riuscito a portare in scena e lasciarla come insegnamento per tutti coloro che sentono battere nel cuore lo stesso spirito recitativo. Un momento eterno, impresso nella pellicola, che ha reso Seven un film unico nel suo genere, una costante rivelazione ad ogni visione.

Tutto questo in sette secondi. Sette secondi di grandezza.

Attore Novizio al vostro servizio!

Valerio Angelucci
Valerio Angelucci
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