Scegliere la pace: Nausicaä della Valle del Vento

Nausicaä della valle del vento (1984) è forse il film di Hayao Miyazaki per eccellenza e con l”assortimento più completo dei suoi motivi caratteristici.
Miyazaki ha sempre rifiutato le etichette che gli sono state affibbiate. Tuttavia, il suo impatto sul mondo dell’animazione giapponese e sulla cultura mondiale è innegabile, soprattutto quando si tratta di temi come il pacifismo e l’ecologia. In questa storia, infatti, abbiamo un mondo che è ben oltre l’orlo del collasso.
Ovunque si guardi ci sono disordini, guerre e terre devastate. I popoli si contendono la superiorità sul mondo e sulla sua gente. Vi ricorda qualcosa?

La trama: la catastrofe ambientale di Minamata

Ambientato mille anni nel futuro, il mondo si sta ancora riprendendo dai Sette Giorni di Fuoco che hanno cancellato gran parte della civiltà umana, lasciando sulla loro scia solo una giungla tossica di funghi e insetti giganti.
All’interno di questi luoghi, i frammenti rimanenti dell’umanità si nascondono, vivendo nell’ombra. Qui, tra gli alberi contorti e gli esseri chitinosi, la lotta per la sopravvivenza è incessante.

Nonostante le avversità, le fazioni umane non esitano a combattersi, ciascuna cercando di affermare la propria supremazia in questo mondo post-apocalittico. Le armi possono essere rudimentali, ma la sete di potere e risorse è inarrestabile.
Un ultimo faro di pace rimasto è la Valle del Vento, una comunità feudale pacifica e prospera, apparentemente protetta dalla giungla grazie alla foresta confinante e ai forti venti.

Ed è proprio da questo territorio che proviene la protagonista della storia, ovvero la principessa Nausicaä. La giovane possiede un legame profondo con la natura. Le correnti ventose le parlano, sussurrandole segreti e indicandole il cammino. È come se il vento stesso fosse il suo confidente, e lei, con la sua sensibilità, riesce a interpretarne i messaggi.

La sua missione è più grande: guarire il mondo. In un’epoca in cui la devastazione ambientale ha portato a grandi problemi, lei si impegna per trovare una soluzione. La sua determinazione è inarrestabile, e la sua compassione per ogni forma di vita la spinge a rispettare anche gli esseri più strani e terrificanti. Gli insetti giganti, che per molti sono solo mostri da temere, per Nausicaä sono creature da ammirare. Sa che ogni essere ha un ruolo nel delicato equilibrio del mondo.

La situazione si complica ulteriormente con l’inizio delle ostilità tra il regno di Tolmekia e l’impero di Dorok. Questa guerra rischia di trasformarsi in una catastrofe a causa della scoperta di un residuo bellico dell’olocausto avvenuto mille anni prima: un Soldato Titano, un robot biomeccanico dotato di una forza distruttiva eccezionale.
Determinata a salvare il pianeta e a svelare il segreto custodito nella cripta della capitale sacra di Shuwa, Nausicaä sarà in grado di compiere la scelta più importante della storia umana?

Questo film è tratto dal manga omonimo scritto e disegnato da Hayao Miyazaki nel 1982. L’autore fu ispirato da un tragico evento avvenuto durante la sua infanzia nella baia di Minamata.
Negli anni Trenta, l’industria chimica Chisso scaricava metilmercurio nelle acque del mare giapponese. La città, che dipendeva principalmente dalla pesca, iniziò ad avere non pochi problemi.
Non passò molto tempo prima che questo composto chimico iniziasse a compromettere la catena alimentare, causando malattie e morte tra le persone e gli animali.

Nel 1956, i primi casi di malattia di Minamata emersero, ma l’inquinamento non fu immediatamente riconosciuto come causa. La stessa Chisso negò per anni le accuse che la colpevolizzavano per quelle morti. Continuò a smaltire i suoi rifiuti chimici nel mare fino al 1968.
Questo disastro ambientale fu uno degli spunti che ispirarono Miyazaki quando decise di raccontare un mondo apocalittico. L’ecosistema tossico del Mare della Putrefazione richiama direttamente l’inquinamento causato dalle sostanze chimiche a Minamata.

Indubbiamente, in tutto il mondo ancora oggi ci troviamo di fronte a disastri simili, e persino quelli che non causano morte immediata spesso hanno ripercussioni nel prossimo futuro.
L’eroina Nausicaä ci ricorda l’importanza di mantenere l’armonia con l’ambiente. L’essere umano è parte integrante dell’ecosistema terrestre, e non possiamo considerarci superiori alla natura. Proteggere la Terra è fondamentale per la nostra sopravvivenza. Come evidenziato in questo film, il pianeta ha una straordinaria capacità di adattamento e rigenerazione, mentre noi, purtroppo, non possediamo le stesse abilità.

Scegliere la pace nel mondo di Nausicaä (e magari anche nel nostro)

I temi affrontati in questo film sono di grande importanza per Hayao Miyazaki.
Il primo, evidente e macroscopico, riguarda l’ecologia. La giungla tossica, che rende l’aria irrespirabile per le persone, e gli insetti mostruosi sono il risultato dello scriteriato comportamento dell’uomo. Questi, mossi dal desiderio di dominio, hanno distrutto completamente l’ecosistema preesistente senza alcuna cura o remora.
Inoltre, dopo aver praticamente devastato il pianeta, l’uomo si arroga il diritto di determinare chi può abitarvi e chi no. Con il fuoco, cerca di eradicare le creature che lo disturbano.

L’eroina della storia non sopporta la violenza. Si confronta con il male fino a quando questo non fa marcia indietro. Si prenderebbe una pallottola pur di garantire l’armonia. È la messaggera della pace in un mondo pieno di conflitti.
Nausicaä non ha bisogno di un motivo per amare. Vede la bellezza in ogni cosa, anche in un insetto dall’aspetto sgradevole. È questa la mentalità che permea ogni sua azione.
Cerca di adottare un comportamento più aperto, volto alla comprensione dei bisogni e delle paure di tutti, dimostrando che il dialogo con l’altro è possibile e necessario.

Questo tema si collega al secondo aspetto centrale del film: la condanna della guerra in tutte le sue forme. Dal conflitto termonucleare che ha plasmato la Terra di Nausicaä, alla lotta tra umani e insettoidi, fino ai folli scontri tra i paesi rivali, la guerra non apporta alcun beneficio a chi la combatte; piuttosto, si limita a distruggere e uccidere, spesso in modo inutile, gratuito e crudele.

Il film si conclude con un fotogramma importante.
Un nuovo alberello è sorto dalla terra desolata, accanto agli occhiali da aviatore perduti di Nausicaä.
L’immagine ci ricorda che anche dal veleno e dalla sporcizia può nascere una cosa meravigliosa: sta a noi, però, scegliere la pace al posto della guerra, il perdono al posto della rabbia e l’altruismo al posto dell’avidità per far crescere quell’alberello.

di Federica Curcio

Federica Curcio
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