Perfect Blue di Satoshi Kon è un film d’animazione giapponese del 1997.
Kon purtroppo lasciò questo mondo troppo presto, ma in un tempo relativamente breve divenne uno dei registi moderni più innovativi del Giappone, influenzando anche molti registi d’oltreoceano, come Nolan e Aronofsky.
Il regista debutta sul grande schermo proprio con questo thriller psicologico, le cui tematiche principali rappresentano un grande atto d’accusa contro la falsità e i soprusi dello showbusiness nipponico.
In tutte le sue opere lo vediamo esplorare una serie di dicotomie: analogico e digitale, verità e finzione, reale ed irreale, ma in Perfect Blue il tutto risulta essere molto più marcato e complesso.
Perfect Blue – trama e analisi del Fandom
La protagonista di questa storia è Mima Kirigoe, un’idol facente parte del gruppo J-pop CHAM!, molto famoso in Giappone ed amato da tantissime persone. Un giorno, decide di lasciare la band per cambiare carriera e concentrarsi sulla recitazione.
È molto entusiasta di cambiare lavoro, ma è anche molto timida ed ha paura di fallire, dubitando di sé stessa e delle proprie capacità.
Dopo una serie di avvenimenti, la sua vita e la sua sanità mentale iniziano a vacillare quando un fan ossessivo, Me-Mania, inizia a perseguitarla, mentre su internet spunta un blog, “Mima’s Room”, in cui qualcuno scrive fingendo di essere lei.
Per comprendere meglio tutto il tema centrale del film è importante andare ad analizzare quella che è la sottocultura del fandom. Cosa si intende con questo termine?
Il fandom è un’insieme di persone unite dalla passione per un comune personaggio, fenomeno, oggetto, con l’obiettivo di creare una community (fisica ed online) attinente a questo interesse.
È un fenomeno che si è diffuso in tutto il mondo, riflettendo una serie di aspetti:
- Positivi: permette ad individui di diverse culture e visioni del mondo d’incontrarsi e creare un forte senso di appartenenza ad un gruppo. Permette di annullare almeno virtualmente le distanze geografiche e, nei limiti del possibile, anche quelle culturali. Chi interagisce al suo interno può scambiarsi non solo opinioni, ma anche consigli, pareri e conoscenze.
- Negativi: per qualcuno, l’appartenenza può degenerare in ossessione, trasformando una passione in una ragione di vita. È molto facile lasciarsi sopraffare dal suo lato peggiore, andando a creare una scomoda ed eccessiva familiarità con quella (es) persona.
In questo film troviamo tre diversi tipi di fan. Individuiamo i disturbatori, persone che vanno agli spettacoli e non rispettano gli artisti.
Poi ci sono i fan equilibrati, che non creano alcun tipo di problema godendosi serenamente la performance, e infine Me-Mania, l’ossessivo.
A lui non solo piace Mima, ma vuole che sia solo sua. Per comprendere meglio questo aspetto è importante andare a sottolineare quanto accade in una delle scene iniziali del film.
Durante lo spettacolo iniziale delle CHAM!, egli si trova di fronte al pubblico e lavora alla sicurezza dell’evento. Ad un certo punto alza la mano in modo tale che sembri che Mima stia ballando nel suo palmo, come se fosse una bambola o un giocattolo di sua proprietà. Il tutto enfatizza la sua ossessione nei confronti della protagonista.
Aspetti psicologici e sociali
CHAM! fa parte della sottocultura della musica pop giapponese conosciuta come “Idols”. Nell’industria e nella scena artistica, musicale e mediatica giapponese e coreana gli Idols sono dei giovanissimi artisti di successo, capaci di cantare, ballare e recitare. Parte di questa immagine coltivata è il fatto che questi idoli debbano mantenere un costante stato di disponibilità verso i fan ed un’immagine d’innocenza.
Mima ed il suo gruppo fanno parte di questo quadro.
Me-Mania considera la Mima che si esibisce sul palco come parte di CHAM! essere la “vera” Mima, mentre la Mima che recita nello show televisivo è quella falsa. Quando la ragazza appare in un servizio fotografico erotico, lui fa di tutto per acquistare letteralmente ogni copia su cui riesce a mettere le mani, singhiozzando che la sua visione pura di lei sia stata ora contaminata.
Non è in grado di separare il reale dall’irreale, di comprendere che l’idolo e la persona sono entità diverse.
Dopo aver lasciato la sua carriera da cantante, Mima è bombardata da minacce di morte e odio costanti via e-mail. Tutte queste pressioni finiscono per influenzare moltissimo la psiche della protagonista, creando uno sdoppiamento della sua personalità. La ragazza viene perseguitata dalla Mima delle CHAM!, un’immagine spettrale che rappresenta l’idea di non essere realmente umana ma un prodotto da consumare. È quell’Altro Sé che intrappola i fan come Me-Mania, con la sua promessa di soddisfare le sue fantasie e desideri.
Satoshi Kon in questo film esplora le pressioni affrontate dalle persone che fanno parte di un certo contesto sociale, ma da un punto di vista più ampio sono problematiche che possono essere estese a tutti all’interno della società, uomini, donne, famosi e non. Vi è sempre un divario tra ciò che gli altri vedono e la percezione del singolo della propria individualità.
Ed è qualcosa con cui quasi tutti hanno a che fare ogni giorno. C’è quasi sempre un divario. La maggior parte di noi se ne occupa e trova il modo di stabilizzare la distanza. Anche se la nostra vita non è esattamente quella che immaginavamo, siamo soddisfatti. Ma alcuni non riescono a stabilizzarsi. La spaccatura cresce e dà vita alla crisi.
Mima rappresenta un esempio drammatizzato di ciò che la maggior parte delle persone dovrà affrontare.
Un processo di maturazione pieno di alti e bassi, progresso e regressione. I momenti negativi saranno i nostri più grandi insegnanti. Lavorando attraverso di essi, ci sentiamo forti e fiduciosi.
Ci rendono quello che siamo, anche se sono state esperienze terribili da vivere.
Accettare la realtà. Accettare nuove direzioni nella vita. Accettare di lasciare andare i capitoli e i sogni precedenti.
Accettare l’invecchiamento. Accettare la perdita. Accettare la nostra incapacità di cambiare moltissime cose.
Niente di tutto ciò è facile. Soprattutto perché ogni giorno è una nuova realtà. Ma una volta che sai chi sei e ti accetti e puoi essere orgoglioso di te stesso e amarti: la realtà è qualcosa di cui sorridere.
di Federica Curcio