Sorge l’alba su un giorno cupo nel Regno dei Funghi. La rivoluzione ha lasciato una scia di sangue al suo passare; dalla Piana Ciambella alla Foresta delle Illusioni, i Goomba, Koopa, Boo, piante Piranha et alia si sono unificati per ribellarsi all’oppressione monarchica.
In testa alla folla rabbiosa Yoshi o, come ora ribattezzato, Yoshisperre. La Principessa Peach è stata presa dalle forze armate, dopo aver giustiziato il Re dei Funghi. Tramite un secondo agguato coordinato, anche Bowser è stato finalmente rinchiuso nella torre del Castello. Entrambi avranno molto a cui rispondere riguardo i crimini verso il Regno dei Funghi e il suo popolo.
Infine Yoshispierre, grazie all’oscura alleanza con Luigi, il fratello dimenticato, “The Spare”, ha fatto sì che Mario fosse catturato tramite sotterfugio, nella notte.
I tre oppressori del popolo, Peach, Bowser e Mario, vengono portati davanti alla corte di giustizia nel Domo di Vaniglia.
Presiede la sessione Magikoopa.
“Siete accusati di aver commesso ripetuti crimini contro la fungosità. Bowser, con la tua ossessione per la Principessa Peach, hai consistentemente destabilizzato l’equilibrio socio-politico del nostro Regno. Mario, con la tua analoga ossessione, nel salvare la suddetta, hai destabilizzato l’economia sottraendo al Regno innumerevoli monete d’oro, costringendo il conio a diluire la valuta”.
“E Peach–” aggiunge Magikoopa, sporgendosi minacciosamente dallo scranno,
“Principessa, nella sua incompetenza, ha concesso a tutto questo di accadere ripetutamente. Questa corte non si può permettere di scartare a priori l’ipotesi di una sua complicità in tutto ciò”.
Il giudice si riaccomoda nel suo scranno, mentre Lakitu gli porge dei documenti dalla nuvola tramite una canna da pesca.
Con fare imponente, prosegue:
“Bowser, come rispondi a queste accuse?”
Bowser, nonostante la gargantuesca stazza, improvvisamente appare piccolo, indifeso.
“Io… Io volevo solo l’alleanza tra le mie forze di Goomba e Koopa con il Regno dei Funghi! Sarebbe stato così semplice se solo il Re ci avesse concesso il matrimonio. Cercavo di portare unione e solidità al Regno! Volevo il suo —il vostro– bene, non la sua destabilizzazione!”
Magikoopa fa cadere un pugno sul tavolo:
“E in assenza di una concessione matrimoniale hai dunque optato per il rapimento? A quale pro? Cosa credevi di ottenere se non il caos?”
Bowser risponde:
“Se non potevo avere il Regno, volevo almeno la cosa più preziosa al suo interno. Signor Giudice, non vede la purezza delle mie intenzioni?”
Magikoopa abbassa gli occhiali tondi e scruta l’imputato.
“Vedo solo ossessione. Ossessione per il potere, ossessione per una donna. Ossessione per un senso di controllo sul fato. A spese del popolo. A spese delle vite di Goomba schiacciati e Koopa sgusciati.
Ai lavori forzati!”
Il corazzato si lascia trascinare fuori dall’aula, sconfitto.
“Mario, come rispondi alle accuse?”
L’idraulico italiano suda freddo. Gli occhi schizzano a destra e a sinistra cercando delle valide scuse al suo comportamento sprezzante del pericolo e dell’ordine.
Si era convinto che la missione fosse più importante del resto, che tutto gli fosse concesso in funzione del raggiungimento del suo obiettivo.
“La vostra reggente viene rapita e volete che io non faccia niente? Il Regno è destabilizzato proprio a causa dei rapimenti, che io ogni volta ho dovuto rettificare. L’unico vero nemico del popolo è quell’essere che avete trascinato fuori dalla sala”,
Dice indicando la porta dalla quale è uscito Bowser.
“Ho affrontato pallottole giganti, fantasmi, palle animate con catene, bruchi, funghi, tartarughe e… E… Stranamente, giocatori di Football Americano. Sì, non l’ho capita nemmeno io.”
Il giudice interrompe:
“Sta girando attorno al nocciolo, arrivi al dunque! Le monete, dia delle valide ragioni che giustifichino l’aver sottratto tutti quei fondi al popolo!”
Mario, imbarazzato, si gratta il retro del collo con una mano.
“Ne avevo bisogno per comprare i funghi… Per ragioni di salute. Era una questione di autopreservazione! Ha idea del pericolo al quale ero esposto? Ai danni che ho ricevuto io da parte delle forze di Bowser? Ho affrontato tutto questo con in mente solo il bene del Regno. Credo in un Regno dove si possa vivere in armonia, in cui un idraulico e una monarca possano parlare alla pari; un regno in cui, se esistesse un po’ di bene e ognun si considerasse suo fratello, ci sarebbe meno pensieri e meno pe–”
“Sì, molto bello, ma lei è davanti alla Corte dei Funghi e imputato di multipli Funghicidi. Torni al punto! A che titolo ha intrapreso lei questo ruolo di soccorritore?”,
Chiede il giudice, ora con toni accesi.
“E va bene, ho esagerato con le risorse raccolte, mamma mia, dovevo essere preparato, lo capisce Signor Koopa? E a che titolo? Per avere il favore di sua maestà, per innalzarmi socialmente oltre il ruolo di mero idraulico. Avevo ambizioni e avevo l’occasione perfetta per raggiungerle.”
Risponde Magikoopa con un ardore che lo porta a perdere il cappello a punta:
“Portatelo alle miniere di cristallo! Una vita di umiltà per questo Kid Icarus che troppo ha voluto.”
Mario viene trascinato dal braccio della legge, composto da quattro Tipi Timidi tra urla e lacrime. Incrocia lo sguardo di Yoshispierre: “Tu quoque, Yoshi?”
Il drago verde risponde con severità: “Troppe volte mi hai scartato per compiere salti. Salti impossibili senza il mio sacrificio. Troppe volte mi hai cavalcato e lasciato cadere nel vuoto. Per una volta ho solamente invertito i ruoli.”
Le urla di Mario si attenuano dietro alla porta chiusa, allontanandosi ed echeggiando lungo il corridoio.
“E, infine, Peach. Come risponde alle accuse?”
Peach, singhiozzando tra le braccia, senza alcuna lacrima in vista, risponde:
“Non capisco di cosa sono accusata, io sono solo una vittima in tutto questo…”
“Lei è accusata di cospirazione politica mediante simulazione di reato di rapimento, al fine di sottrarre la Corona a suo padre.
Tutti sappiamo che bramava il potere da molto tempo, l’anzianità di suo padre la stava portando all’esasperazione, la sua senilità le stava montando il rancore.
Ogni volta che veniva portata in salvo, le venivano conferiti più poteri, lo nega?”
Peach fissa il pavimento in silenzio.
“Ogni volta che veniva rapita, le casse della Corona venivano svuotate, portando l’immagine pubblica di suo padre nell’infamia, facendogli perdere popolarità con i suoi sudditi, lo nega?”
Peach seguita a fissare il pavimento, corrucciando la fronte.
“Lei ha cospirato per indebolire la presa di potere del Re sul popolo, al fine di sostituirlo! Per questo suo capriccio il vostro popolo ha sofferto la miseria e la fame, si sono dovuti ridurre a cibarsi della qualunque! E ora… Ora il popolo non ha nemmeno i funghi!”
“Se non hanno funghi, che mangino le stelline!”,
Risponde Peach d’impeto.
Si guarda intorno, confusa dagli sguardi minacciosi e oltraggiati della pleb– del pubblico. Cambiando completamente espressione, svelando il suo vero volto, si rivolge al giudice con un fare imponente.
“Ebbene sì, vi avrei salvati dalla senilità di mio padre. A mali estremi, estremi rimedi. Se voi non foste stati così attaccati alle tradizioni, avreste potuto avere una reggente che potesse portare il Regno dei Funghi alla conquista di altri mondi, fino allo Star World. Guardate come vi siete ridotti.”
La folla si infervora e incita alla violenza verso la monarca.
Magikoopa sbatte la bacchetta magica sul tavolo, riportando il silenzio.
“Ha preso le nostre vite, noi avremo la sua testa.”
Peach viene trascinata al blocco d’esecuzione, un guscio rosso.
Il boia, un Toad verde, una volta simbolo di vita, oggi di triste mietitore, compie il suo dovere, lasciando in sala solo il rumore di una coroncina d’oro che rotola via.
Il sole tramonta sulla Nuova Repubblica Democratica dei Funghi, ma a quale costo?