Se vogliamo parlare del connubio tra il blu e la melancolia nel mondo dei videogiochi, il titolo da scegliere è ovvio: Celeste, un platformer devastante. Celeste è un gioco che ci trascina in un viaggio interiore di melancolia, ci mette davanti ad uno specchio e ci costringe a guardare noi stessi.
La Scalata sul Monte Celeste
L’incipit di Celeste è semplice: dovete scalare una montagna. Questa scalata, però, vi porterà davanti a sfide interne ed esterne senza pari.
I leitmotiv del gioco sono pochi ed efficaci, con delle implicazioni metaforiche struggenti. Il nostro personaggio, Madeline, rappresenta il nostro lato emotivo, i nostri desideri, l’ardere dei nostri cuori, raffigurata appropriatamente con una lunga chioma rossa. La montagna, il Monte Celeste, è il simbolo degli ostacoli e avversità che ci separano dalle nostre mete. Lungo questo viaggio ci attende una sorta di Via Crucis, incontrando dei personaggi che sono a loro volta archetipi delle persone e relazioni che si incontrano nei momenti catartici della vita.
Melancolia: Metafore e Archetipi
La vecchia rappresenta noi stessi nel futuro, o meglio, la nostra esperienza, che ci guida e, al contempo, deride. Il Sig. Oshiro, il fantasma del concierge del Celeste Resort, invece, è quel tipo di relazione che ci trattiene dai nostri obiettivi, tenendoci in stallo all’interno della confusione mentale dell’altra persona, che diventa nostra responsabilità ripulire a causa della loro inadeguatezza.
Theo, l’altro avventuriere che troviamo a scalare il suo proprio Monte Celeste, rappresenta finalmente la relazione sana, nella quale ambedue persone devono affrontare diversi tipi di avversità, ma riescono a superarle con il supporto reciproco.
Il personaggio più importante, però, che troviamo in questa scalata in Celeste, lo troviamo nello specchio: ovvero, il nostro lato ombra, la nostra controparte psicologica, il nostro riflesso specchiato. Questa nostra sé alternativa, soprannominata Badeline, è la rappresentazione del nostro lato pragmatico, cautelare e timoroso. Per tutelarci dai nostri stessi desideri, Badeline fa di tutto per fermaci, spesso a costo di essere crudele. La nostra controparte in Celeste, viene raffigurata in toni di viola, ovvero l’unione tra i toni naturali rossi di Madeline con una aggiunta di blu.
Melancolia, Riflessi e Respiri
Celeste è un gioco che tratta di paura, di sfide, di desideri, di autostima, di coraggio, di rapporti e, soprattutto, di noi stessi. Questo gioco, questa scalata sul Monte Celeste, ci porta nel Tempio degli Specchi e ci invita a riflettere (sì, il gioco di parole è voluto) sui demoni che ci attanagliano e sui nostri conflitti interni. Il viaggio interiore nel quale ci trascina Celeste, attraverso la nostra melancolia, ci spinge ad accettare tutte le parti di noi, trasformando il conflitto interno in un rapporto cooperativo con noi stessi.