Stavo in piedi sul water attaccando un orologio, la porcellana era bagnata, sono scivolato e ho battuto la testa sul lavandino. Quando ho ripreso i sensi ho avuto una rivelazione, una visione, un’immagine scolpita nella mente, un’immagine di questo. Questo rende possibile il viaggio nel tempo: il Flusso Canalizzatore.
-“Doc” Emmett Brown
UNA DELOREAN VOLANTE!
Ritorno al Futuro è stato il mio imprinting. Più precisamente, è stata la DeLorean volante di “Doc” Emmett Brown. Così come Doc, anche io ho impresso il ricordo di quell’epifania. Ho due anni (sì, due anni, è il mio primo ricordo lucido), sono davanti alla TV, non so come o perché, ma c’è una macchina, quella macchina. È grigio argento, elegante, e il retro sembra un’astronave della Lego. La macchina fa marcia indietro, inchioda davanti alla mia facciona incollata allo schermo. Poi, piega le ruote, e decolla! Si proietta in avanti, fa un testa coda a mezz’aria e si lancia verso di me sparando fulmini. Strappa il tessuto spazio-tempo con un lampo, attraversa la quarta parete, esce dallo schermo. E tutto comincia.
Non so cosa ho appena visto. Non so cos’è il cinema, per me quelle sono persone vere, veri eventi (lo sono ancora), ma sono limpidi, chiari, tradotti, e c’è la musica. Il cuore trabocca, ma fa il suo lavoro, capisce, il cervello appena nato arranca, e alla fine riesce solo a dire: Quello. Io voglio quello.
ALLA RICERCA DEI “MASTRI COSTRUTTORI”
Il resto della mia vita è stata, in sunto, un viaggio per realizzare quella volontà. E quando un fulmine del genere ti colpisce, ti interessano solo due cose – da dove viene, e cosa puoi farci. Il bello è che le due cose tendono ad essere collegate. E mentre cerchi la tua strada per canalizzare quell’energia, ti imbatti nelle persone che l’hanno imbrigliata prima di te, gli inventori che hanno costruito le macchine in grado di convogliare quel fulmine, le persone a cui devi, insomma, la tua personale scoperta del fuoco.
Ho avuto l’onore di incontrarne molte: Robert Zemeckis e Bob Gale, creatori della saga, Christopher Lloyd, che ha il sorriso di Doc Brown anche nella vita, ho perfino ballato con Lea Thompson al Ballo Incanto Sotto il Mare (giuro), ma solo pochi giorni fa, quasi per caso, sono riuscito a conoscere l’effettivo inventore della macchina del tempo che mi ha sparato nel futuro.
L’INVENTORE DELLA MACCHINA DEL TEMPO
Certo, è stato John DeLorean ad inventare il rivoluzionario design dell’auto con sportelli ad ali di gabbiano, ma è stato il leggendario Special Effects Creator Kevin Pike a creare la DeLorean di Ritorno al Futuro, il reattori, i circuiti del tempo, ed ogni dettaglio che ci portiamo impresso nel cuore.
Camminando per la Gamesweeek, mi sono imbattuto in un vecchio amico, anche lui amante della saga. Ci metto un attimo per accorgermi che attorno a lui c’è un gigantesco stand del Back to the Future Museum di Torino, la più grande collezione di cimeli della saga in tutto il mondo. Ci sono modellini originali, storyboard, gadget, e al centro, c’è lei, la DeLorean, perfettamente riprodotta ed approvata da Kevin Pike in persona. Ed eccolo lì, l’inventore, uno dei più grandi maghi di Hollywood.
Il mio amico non ci pensa due volte. Non deve chiedere, mi conosce. Mi prende per un braccio e mi porta al cospetto del signor Pike. Ci vuole tanta disciplina per non fare il fanboy. Ma ci riesco. È Kevin a partire alla carica, mi racconta la sua carriera, la sua vita, mi fa fare tutto il tour dei cimeli e mi offre una foto davanti alla DeLorean, mi propone perfino la classica posa di Doc e Marty.
DA DOVE VIENE IL FULMINE?
Saltello internamente per tutto il tempo. Cerco, mentre Kevin parla, di capire da dove nasce un’intuizione geniale, quand’è che il duro lavoro e la creatività danno vita, di punto in bianco, al puro mito, ad un’immagine che colpisce come un fulmine e ti marchia a fuoco per la vita.
So già che non c’è una risposta. So che il fulmine non è una persona, ma un energia che viaggia tra le persone, la cui vera origine, come nei migliori paradossi temporali e miti, è sconosciuta. L’importante, forse, non è da dove quel fulmine venga, l’importante è ricordarsi, parlando con chi te lo ha trasmesso, che quel fulmine deve essere usato, incanalato per creare un altro guizzo, un altro mito, per alimentare una macchina in grado di compiere un vero balzo nel futuro.
di Lorenzo “Starlore” Pelosini