Negli USA, il 48% delle persone tra i 18 e i 29 anni ha usato Tinder o un’altra dating app almeno una volta nella vita. E la percentuale sale al 55% se consideriamo le persone LGBT+.
È innegabile che queste app abbiano cambiato in maniera irreversibile le relazioni umane. Però viene da chiedersi: le hanno cambiate in meglio o in peggio? Come funziona la seduzione ai tempi di Tinder?
Dating app, i lati positivi
L’impatto sulla comunità arcobaleno
Partiamo dalle buone notizie. Le app di dating sono più popolari tra le persone LGBT+, tanto da averne alcune “dedicate”. Un esempio su tutti è Grindr, una delle più longeve, app specifica per gli uomini che cercano altri uomini. Per le persone non etero, può essere più difficile approcciarsi a dei potenziali partner. Magari si vive in dei luoghi che non hanno ritrovi dedicati ai membri della comunità, oppure si ha paura di fare coming out pubblicamente. In questi casi, le app di dating permettono di sperimentare mettendo meno pressione.
L’ansia sociale
Lo stesso vale anche per chi soffre di ansia sociale, che spesso nelle situazioni faccia a faccia non riesce a esprimersi al meglio e rischia di essere scartato. Lo spazio online è uno spazio sicuro dove fare il primo passo. In questo caso chi soffre di ansia sociale ha la possibilità di rompere il ghiaccio e farsi conoscere per com’è davvero, per arrivare all’appuntamento di persona con una maggiore self confidence.
Compatibilità di interessi
Le app di dating permettono di trovare più facilmente persone che coltivano i nostri stessi interessi e stili di vita. Ne esistono ormai di tutti i tipi, che si adattano bene o male a qualsiasi esigenza. Da quelle già citate per persone LGBT+ a quelle per persone religiose, passando per le app di incontri per repubblicani conservatori (sì, esistono davvero).
I lati negativi delle dating app
A parte tutte quelle cose che vostra madre vi ha ripetuto mille volte riguardo gli sconosciuti online, il mondo delle dating app si porta dietro tutto un lato oscuro.
L’impatto sulla salute mentale
Se da un lato aiuta tantissimo per chi soffre di ansia sociale, dall’altro il dating online può essere fonte di ansia e depressione. La selezione su app come Tinder viene fatta prevalentemente partendo dall’aspetto fisico dei potenziali partner e questo può minare ulteriormente l’autostima di chi non si sente attraente. Dal vivo, al di là dell’aspetto fisico possiamo valutare molti altri aspetti della persona che abbiamo davanti. Online, ci limitiamo a un paio di foto e due righe di bio.
Le difficoltà degli uomini sulle dating app
Questi effetti colpiscono maggiormente gli uomini etero. Su Tinder, circa il 75% degli utenti sono uomini, solo il 25% donne. Questo crea uno squilibrio incredibile. Le donne possono fare selezione tra un numero tre volte maggiore di partner, mentre gli uomini hanno una possibilità di scelta più limitata. Per questo ogni “no” pesa molto di più, contribuendo a farli sentire inadeguati. Il senso di inadeguatezza può portarli a disinstallare l’app o, peggio ancora, a farli cadere in un meccanismo di dipendenza.
Il gioco d’azzardo
Le dating app si basano su un sistema incredibilmente simile al gioco d’azzardo: siamo portati a continuare a “swippare”, nella continua speranza che il prossimo match sarà migliore del precedente. Questa ricerca di gratificazione istantanea va in netta contrapposizione con la costruzione di un legame, che invece richiede tempo, pazienza e, soprattutto, può essere una strada in salita. Quasi tutte le app di dating hanno una versione “premium” a pagamento, che rischia di far spendere anche grosse somme nella speranza di un appuntamento romantico.
Spesso chi usa le dating app si limita a usarle per avventure occasionali, piuttosto che per cercare il partner della vita. Come ogni altra app installata sui nostri smartphone, il suo scopo è farci passare più tempo possibile usandola. Quindi, se fosse costruita per farti trovare la persona giusta al primo colpo, finirebbe per essere disinstallata in fretta.
L’impatto sulle relazioni umane
Costruire una relazione richiede tempo e impegno, da parte di tutte le persone coinvolte. Non sempre l’amore sboccia al primo sguardo come nella migliore commedia romantica. Le app di dating promettono invece un match perfetto, la persona dei tuoi sogni a portata di smartphone.
Questo crea un’aspettativa irrealistica e molte persone, piuttosto che provare a costruire qualcosa, preferiscono interrompere il rapporto alla prima difficoltà. Si è spinti ad una conoscenza molto più superficiale.
Per di più, quando ci si limita a chattare senza mai organizzare un appuntamento di persona, aumenta il senso di solitudine.
Insomma: swippa responsabilmente.
di Antonella Liverano Moscoviti