Di recente, la HBO ha prodotto l’adattamento televisivo della famosa trilogia di Philip Pullman Queste Oscure Materie, il cui titolo deriva direttamente, e non a caso, da una frase di John Milton, il primo autore ad aver difeso la lotta di Lucifero contro l’autorità di Dio, definendolo il primo rivoluzionario, il primo ribelle e primo campione dell’umanità contro la schiavitù dei potenti.
Ora, malgrado il talento indiscusso della sua protagonista Dafne Keen, la regia della serie rimane piatta e televisiva, rendendo l’adattamento poco memorabile. Non c’è vera epica nel racconto, manca il sentimento rivoluzionario dell’autore e, ad eccezione dello straordinario intro, non c’è alcuna idea creativa degna di nota. Non è quindi una sorpresa che la serie in sé sia andata e venuta senza lasciare impatto culturale alcuno.
La vera rivoluzione (che è appunto il tema di questo mese) sta invece nel romanzo di Pullman. Ostracizzato dalla Chiesa Cattolica in più di una nazione, Queste Oscure Materie ha comunque venduto 17 milioni di copie ed è stato tradotto in quaranta lingue.
(Vi avverto, seguono spoiler.)
Ad una prima occhiata, la trilogia non è diversa da un qualunque altro racconto favolistico per giovani adulti. La protagonista, Lyra Belacqua, è una bambina alla fine della sua infanzia che si trova a fare i conti con un vasto mondo fantasy dal sapore diesel-punk, popolato da streghe, orsi parlanti e persino matrigne cattive. In effetti, l’adattamento cinematografico La Bussola D’Oro (2007) credeva scioccamente che questo aspetto superficiale costituisse la vera natura del romanzo.
Ma così come L’Impero Colpisce Ancora rivela la natura viscerale della storia oltre la semplicistica visione del mondo mostrata nel primo film della saga di Star Wars, basta raggiungere la seconda metà del primo romanzo della trilogia per renderci conto che, sotto l’esotico mondo fantasy che Lyra ci porta ad esplorare, c’è un qualcosa di molto spaventoso e assai meno esotico.
Ovviamente questo vale anche per la straordinaria saga di Harry Potter. Ma se nei romanzi di J.K. Rowling gli elementi magici sono in buonissima parte metafora delle difficoltà individuali che incontriamo durante la nostra crescita emotiva, gli orrori di Queste Oscure Materie sono, sì personali, ma anche e soprattutto sociali ed esistenziali.
Arriviamo al nocciolo della questione. Nel mondo di Lyra, la Chiesa Cattolica ha preso il controllo dell’intero pianeta e assunto il nome di Magisterium. Allo scopo di mantenere tale controllo, il progresso scientifico è strettamente controllato e ogni scoperta troppo rivoluzionaria viene prontamente sequestrata, censurata e usata segretamente per scopi nefandi dal Magisterium stesso.
La storia comincia proprio con un tentativo di censura ispirato alle vere vicende di Giordano Bruno, che fu bruciato sul rogo dalla Chiesa Cattolica per aver pubblicamente affermato che esistevano infiniti mondi. Questo fatto, questo trionfo della religione e del potere sulla filosofia e la scoperta scientifica brucia nell’anima di Pullman per decenni finché non lo metaforizza nell’incipit del suo romanzo.
Difatti il romanzo inizia al Jordan College (che Pullman chiama così proprio in onore di Bruno), dove uno scienziato di nome Asriel dichiara agli accademici la scoperta di molteplici mondi paralleli. Subito dopo, gli emissari della Chiesa tentano di avvelenarlo, ma Asriel viene salvato proprio da Lyra, che scopriamo essere sua figlia.
Nel romanzo, Asriel rappresenta anche e soprattutto il Lucifero di Milton, un titanico Prometeo determinato a rubare il fuoco della conoscenza agli dei per regalarlo agli uomini. Infatti, lo scopo ultimo di Asriel è di esplorare il Multiverso fino a scovare un passaggio per il Regno dei Cieli e, a quel punto, muovere guerra all’Autorità rappresentata da Dio stesso.
Infatti, esplorando tale Multiverso, Asriel scopre che ogni mondo parallelo ha la sua versione della Chiesa, un Magisterium, un Tempio, un’entità politica che dichiara cosa è reale e cosa non lo è, che dichiara chi è degno di sopravvivere e chi deve essere eradicato in quanto eretico o demoniaco. E tutte queste entità poltiche rispondono ad un essere che è nato mortale come tutti gli altri, ma che, nel corso dei millenni, ha raggiunto l’immortalità e si è falsamente auto proclamato Creatore del Multiverso al solo scopo di mantenerne il controllo. Per questo Asriel vuole muovere guerra al Paradiso, decapitare il re, ed instaurare La Repubblica dei Cieli, dove ogni essere vivente sarà libero di affermarsi e scoprire la sua vera natura senza censura alcuna.
In parole povere, Philip Pullman prende il concetto di Rivoluzione Francese, e lo espande dalla politica alla lotta della filosofia e della scienza contro l’oscurantismo religioso. Così come abbiamo nei secoli compreso che l’autorità divina che permetteva ai monarchi di governare era una bugia, Pullman crede che sia tempo di comprendere che, chiunque si faccia portavoce dell’Autorità suprema, mente altrettanto spudoratamente e che il solo modo per raggiungere la libertà sia creare il noi un senso di Repubblica filosofico, teologico persino, che si estenda a mettere in questione ogni tipo di autorità, terrene o concettuali, fino a decostruire il concetto stesso di Regno dei Cieli, liberando così la nostra mente, e quindi la nostra anima, da ogni timore e asservimento.
Ma Pullman non parla solo di generici danni filosofici. Anzi, il motivo che rende questa rivoluzione, questa lotta per la libertà dell’umanità così urgente è al centro della storia. Perché nel mondo di Lyra, l’anima esiste nella forma tangibile di un animale chiamato Daemon, che cammina accanto al corpo di ogni essere umano. Più specificamente, i Daemon sono metafora sia dell’anima che della sessualità, che perfino della conoscenza ed evoluzione che avviene con la scoperta di quest’ultima.
E così come per secoli la Chiesa ha praticato la castrazione per mantenere la purezza di alcuni individui, così il Magisterium recide l’anima stessa dai bambini per mantenerli inconsapevoli, per disconnettere la loro anima dall’Multiverso che, inevitabilmente, li attrarrebbe a sé verso una sempre maggiore conoscenza di sé stessi e di esso stesso.
In questo contesto, Lyra rappresenta nientemeno che Eva, la prima vittima di un sistema religioso patriarcale che la vede come origine del peccato, anziché come portatrice della conoscenza. Insomma, la protagonista di Pullman, e il suo stesso padre, sono incarnazioni dei due più grandi “villain cosmici” della mitologia Cristiana, Eva e Lucifero, qui mostrati nella loro autentica natura di rivoluzionari. Allo stesso modo, le Streghe, simbolo di associazione col Demonio e col Peccato, nel romanzo di Pullman si fanno simbolo della rivalsa della Donna contro la società e il pensiero che le ha bruciate sul rogo e asservite al ruolo di mogli e madri.
Infine, malgrado Pullman sia un dichiarato ateo, è interessante notare come la sua filosofia comprenda comunque l’ipotesi di un Multiverso senziente, una realtà in cui anima e materia sono la stessa cosa, in quanto la materia stessa è di fatto consapevole di esistere. In questo sistema, la religione, che ha come scopo il mantenimento del potere, è profondamente differente dalla spiritualità individuale.
Anzi, Pullman sembra sposare, non solo le tesi di Bruno, ma anche le teorie Jungiane della sincronicità, secondo le quali le pratiche spesso definite di divinazione e demonizzate dalla Chiesa stessa, come l’interpretazione dei Tarocchi o degli I Ching, non sono affatto magia o stregoneria, ma modo come un altro di connettersi con la coscienza dell’universo. Questa teoria è rappresentata dall’Aletiometro, uno strumento scientifico che, connettendosi alla matrice senziente del Multiverso, pone domande e riceve risposte simboliche basate su immagini archetipiche.
Insomma, Pullman, per quanto ateo, ha trasceso la visione materialista dell’illuminismo e teorizza un completo rovesciamento del paradigma vigente, dove, quello che tutt’oggi chiamiamo magia si rivela scienza, alla pari di quello che un tempo la Chiesa chiamava stregoneria. In questo rovesciamento, l’Autorità divina diventa il giogo da cui liberarci, le figure diaboliche diventano guerrieri per la libertà e il peccato diventa legittimo desiderio di conoscenza e ancor più legittima ricerca del piacere e della felicità personale.
Se Harry Potter crea una narrativa di grande profondità emotiva pur mantenendo una relativa fede nello sistema vigente, che richiede riforme e vigilanza, ma non rivoluzioni, e superando perfino il coraggio politico della saga di Hunger Games, Philip Pullman crea una narrativa per ragazzi dove la lotta per la libertà personale, sessuale e filosofica esplode in una autentica rivoluzione che non teme alcuna autorità, politica o religiosa, e che esorta ogni lettore e lettrice a rigettare ogni condizionamento sistemico, ad affermare se stessə, e a combattere per fondare la Repubblica dei Cieli.
“Verrà un giorno che l’uomo si risveglierà dall’oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo. L’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo.”
-Giordano Bruno
di Lorenzo Pelosini