La Masnada dell’Oca: personaggi assurdi per master coraggiosi – Odette Puntevvirgola

Come fa il signor Brando dei Pedoni a rimanere aggiornato sui fatti di cronaca che interessano la nostra attualità?

Gli basterebbe leggere qualche buona pagina de “La Piuma d’Oca“, come state facendo voi in questo momento, ed il gioco è fatto!

Basterebbe recarsi alla più vicina locanda o dallo strillone di fiducia e, ad un misero contributo monetario, sarebbe già pronto sulla sua poltrona a degustarsi il profumo della carta fresca di stampa!

Ma come fare se la locanda più vicina si trova nel bel mezzo del torrido e letale deserto di Caludè? Come fare se il nostro strillone di fiducia è in realtà uno sherpa delle gelide vette del Qu-Siu?

È qui che entra in gioco la cavalleria del nostro giornale! Intrepidi corrieri specializzati con l’incarico di trasportare i nostri giornali in ogni angolo di Maarea.

Oggi però non parleremo soltanto di questa nobile professione, ma bensì di una dei nostri più fedeli commilitoni, una storia particolare avvolta nel mistero che ha coinvolto da vicino la nostra amata redazione.

Oggi vi parlerò di:

Odette Puntevvirgola e i cavalieri editoriali

La paladina stava seduta sul letto della locanda mentre io, in piedi con le spalle al muro, la fissavo incuriosito.
“Sei pronto?” mi chiese. Una domanda che mi sembrò più rivolta a sé stessa che a me. Respirò profondamente e, con molta delicatezza, lo estrasse dallo zaino.
Fu lì che finalmente lo vidi.

Prima di continuare, facciamo le dovute presentazioni: chi è la signorina Puntevvirgola?

Odette Puntevvirgola è una ragazza umana, orfana, adottata da un vecchio custode della sede principale de “La Piuma d’Oca”; ha sempre vissuto nei corridoi della redazione e noi tutti giornalisti la conosciamo da quando ancora si aiutava con le mani per trascinarsi in avanti.

Oggi, Odette è in prima linea come avventuriera della carta stampata, una dei nostri più leali paladini incaricati di portare in tutta Maarea i nostri articoli e servizi.

Molti sono i corrieri che fanno parte della nostra gigantesca redazione, carovanieri con grossi carri merci che trasportano ogni mattina giornali nelle più grandi città. Tuttavia, non essendo Maarea ancora ben collegata da strade sicure in ogni suo angolo, la redazione si serve di pochi eletti. Essi, con il grado di “cavalieri editoriali”, trasportano tutti i nostri articoli anche nei più reconditi antri della nostra isola.

Unico punto di raccordo tra l’informazione sul territori e i piccoli villaggi dispersi nel selvaggio nulla, Odette e i suoi compari sono conosciuti e visti di buon occhio dalla maggior parte della popolazione di Maarea.

Grandi conoscitori della geografia dell’isola, portano in ogni insediamento informazione e sicurezza, talvolta fermandosi in locande per insegnare a leggere agli abitanti, siano essi bambini o no.

Gli zaini tipografici

I cavalieri editoriali sono sempre in viaggio e sarebbe per loro impossibile tornare ogni mattina in redazione per raccogliere i nuovi giornali freschi di stampa. A questo problema “La Piuma d’Oca” ha ovviato con una soluzione sorprendente, il fiore all’occhiello del nostro quotidiano: gli zaini tipografici.

Il nostro dipartimento interno di editori arcani ha sviluppato – ovviamente in numero ridottissimo – degli zaini meravigliosi, che permettono di trasferire oggetti dalla sede del giornale a tutti i nostri cavalieri in giro per Maarea.

Come se fossero un unico zaino, questi prodigi della magia condividono l’interno: ogni oggetto che viene riposto in uno di questi zaini, dopo che le cinghie vengono adeguatamente chiuse, si materializzerà in tutti gli altri permettendo a tutti i cavalieri di raccogliere dal proprio zaino le copie di giornale che servono in quel momento e che sono state riposte dai nostri tipografi nello zaino magico redazionale.

Ogni cavaliere editoriale può ottenere in qualsiasi momento articoli delucidativi su una specifica regione di Maarea inserendo nel proprio zaino un foglio con appuntata la propria richiesta. In questo modo, i nostri scartabellatori professionisti possono facilmente passare ai paladini le informazioni giuste che cercano.

Le controindicazioni di questi prodigi sono principalmente tre:

  • Uno zaino non può essere aperto se tutti gli altri zaini non vengono chiusi.
  • Ogni zaino contiene sia le copie del giornale, sia le richieste di tutti gli altri paladini, causando di tanto in tanto confusione.
  • Se uno zaino perde una fibbia o subisce una lacerazione, la magia scompare.

Va da sé che, per ridurre al massimo questi tre rischi, il numero di cavalieri editoriali è molto ridotto ed entrarne a far parte è un enorme onore e responsabilità.

La vita del cavaliere editoriale

Benché conducano una vita nomade e difficilmente riescano a incrociarsi tra loro, i cavalieri editoriali si conoscono tutti. Non si parlano e non si vedono ma, come dei vicini di casa che condividono la medesima cassetta delle lettere, attraverso le richieste e le lettere che portano in giro sono riusciti, con il passare degli anni, a delineare i profili dei loro colleghi.

Ogni tanto qualcuno tra loro scherza lasciando nello zaino dei messaggi indirizzati a qualche altro cavaliere. Questa pratica è proibita ma, quando questo riesce ad alleggerire il viaggio dei paladini dalla redazione, si riesce a chiudere un occhio.

Odette però no: lei un occhio non lo chiude mai. Già uno lo ha perso in combattimento, se chiudesse il secondo non riuscirebbe più a leggere missive e giornali!

Odette Puntevvirgola non interagisce mai con nessuno e nessuno interagisce con lei. Non vuole interessarsi agli altri poiché l’unica cosa che le occupa completamente i pensieri sono i viaggi e il suo lavoro.

Si sorprese infatti quando una mattina, nello zaino condiviso, tra i giornali del mattino trovò un oggetto particolare. Sul ferro bruno che lo componeva vi era una scritta incisa: “Consegna in carico a Odette”. Una frase del tutto normale che andava a delineare un incarico affidato alla paladina, la domanda però era:

Perché si trovava scritta su una fibbia in metallo?

Il mistero dell’Oca: una consegna impossibile per Odette Puntevvirgola

“Nessuno l’ha mai tolta dallo zaino, nessuno ha mai parlato di questa fibbia”, mi rivelò Odette con voce profonda e cupa.

“Neanche dalla redazione ho avuto ordini di nessun genere ed è da allora che cerco in lungo e in largo informazioni sui miei colleghi. Qualcuno di questi si trova forse in pericolo, disperso senza più il suo zaino. Ma soprattutto: come faceva a conoscermi? Perché io?”
“Non lo so, Odie. Queste sono le stesse domande che si sentono in redazione. Se cercavi risposte da me, non credo proprio ne otterrai…”, dissi.

Dal giorno del ritrovamento, Odette Puntevvirgola gira Maarea come sempre ha fatto, ma tutti i luoghi, tutti i posti calcati dai suoi stivali hanno un gusto diverso. Oltre a portare informazioni alle genti, è lei in primo luogo a ricercarle.

Informazioni troppo difficili da trovare visto che, per loro natura, i cavalieri editoriali si spingono in zone impervie e selvagge e si distribuiscono in tutta Maarea. Andare a caccia dei suoi compagni diventa complesso come cercare un ago in un pagliaio.

Così Odette ha abbandonato la sua zona di comfort per inoltrarsi in posti che mai aveva esplorato: torridi deserti, isole sperdute in mezzo al mare, ghiacciai impervi. Ogni nuova sfida che la natura le lanciava nascondeva, come premio, la conoscenza di un nuovo popolo e magari l’incontro con un suo nuovo collega che poteva indirizzarla sulla pista del misterioso zaino scomparso.

Sono passati però anni di camminate, centinaia di visi conosciuti, migliaia di tramonti visti all’aria aperta o albe scrutate da tende di locande, ma pochi cavalieri editoriali hanno incrociato il suo cammino.

Il tempo passa…

…E più passa, più le cose a cui oggi diamo estrema importanza iniziano ad affievolirsi. Così Odette, che ha vissuto in questi tre anni infinite avventure e conosciuto tanti amici, continua a girare l’isola in compagnia di chi vuole unirsi al suo viaggio. Continua imperterrita a consegnare la posta e a fermarsi a chiacchierare con gli anziani dei villaggi, ma non è più alla disperata ricerca dell’autore di quel criptico messaggio.

Ogni tanto, però, quando è da sola, malinconica e pensierosa estrae dallo zaino magico la fibbia. La rigira sul palmo della mano chiedendosi se un giorno incrocerà lo sguardo con il misterioso cavaliere.

Appunti di viaggio: signorina Puntevvirgola, paladina della carta stampata

Un solo credo: Odette è un paladino particolare, se normalmente i paladini combattono per una propria vocazione religiosa, il motivo che spinge i cavalieri editoriali all’avventura è il voler diffondere informazioni e istruzione in tutte le lande di Maarea, questa è la loro missione e il loro credo più forte.

Una missione impossibile: Il mistero che Odette cerca di risolvere è il motore stesso che permette a Odette di viaggiare e gettarsi a capofitto nell’avventura, non per forza il master deve sapere cosa si cela dietro la fibbia misteriosa, Odette sarà sempre curiosa e vogliosa di chiaccherare con persone nuove (soprattutto suoi colleghi) anche se sa benissimo che difficilmente riuscirà a trovare il proprietario dello zaino incriminato.

Le parole sono importanti: abile lettrice e maestra amata dal popolo, Odette è minuziosa nella scelta delle parole da usare per ogni circostanza, ha imparato ad ascoltare e nella dialettica trova la sua arma più affilata!

Lettera aperta al cavaliere scomparso

Ho già narrato di tre avventurieri molto bizzarri e particolari ma, finalmente, eccomi qua a parlare di Odette.

Il motivo principale per cui ho proposto al giornale questa rubrica era, di fatto, parlare di lei e del mistero che aleggia sopra la nostra redazione.

Vorrei che queste pagine arrivassero al proprietario della famigerata fibbia, per dirgli “Amico, ovunque tu sia, grazie”.

Conosco Odette Puntevvirgola da quando era una pargola e non è mai stata in grado di relazionarsi con nessuno. Scambiava a malapena monosillabi con me e qualche giornalista mio collega ma, spinta da questa missione, Odette ha girato in lungo e in largo per Maarea e dialogato con un sacco di persone. Che fossero nuovi amici o sadici malintenzionati, la signorina Puntevvirgola ha imparato ad aprire il suo cuore al prossimo e ora, di tanto in tanto, troviamo souvenir nello zaino, qualche terribile freddura, qualche piccolo oggetto buffo rimediato in viaggio, disegni fatti da bambini e molto altro.

Lei non si firma mai, ma tutti noi sappiamo che è lei a lasciarli.

Ah, avrei anche un’altra domanda:

Se appena lo zaino si danneggia la magia termina, come è possibile mettere una fibbia dello stesso zaino al suo interno?

Bah, credo rimarrà un enigma.

La vedo andare via dalla mia stanza. Domani riparte di mattina presto. Penso alla sua storia, al mistero che si porta sulla schiena e faccio spallucce, benedicendo il fatto che, quella ragazza, “spallucce” non ha idea di cosa significhi.

Maurice LaRou

Alessandro Ferioli
Alessandro Ferioli
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