Messer Crisalide: amato da tutti, conosciuto da nessuno
Stare al passo con Messer Crisalide è un’impresa non da poco.
Gira per Maarea scroccando passaggi disparati per presenziare un po’ in tutte le famiglie nobiliari delle più grandi città.
Ogni palazzo a cui fa visita ha sempre porte spalancate per il saggio consigliere mascherato.
Amato dalle signore e rispettato dai sovrani, Crisalide sa cosa dire per far breccia nei cuori di tutti coloro con cui intraprende un discorso.
Sa ascoltare, sa parlare e sa dare sempre ottimi consigli.
La tecnica che il famoso girovago sfrutta per sopravvivere alle avversità di Maarea è, di fatto, il contornarsi di amici ed estimatori che saranno sempre pronti ad aiutarlo nelle sue imprese.
Nell’oratoria la fa da maestro e con poche frasi esposte con tono caldo, quasi sussurrate, riesce a capovolgere una tua tesi ed una tua convinzione ritrovandoti così, senza accorgertene, a pendere dalle sue labbra.
Ama il corteggiamento, ama essere corteggiato, e ovunque va lascia dietro di sé una lunga fila di adulatrici curiose di sfilare la lunga tunica preziosa che veste il suo corpo. Nessuna di loro è però riuscita mai a svelare l’identità che tiene ben celata tra cappuccio e maschera.
Messer Crisalide, infatti, gira Maarea sempre vestito con una lunga tonaca, un grosso cappuccio e una misteriosa maschera a farfalla posta a celare il suo volto.
“Un antico voto fatto ad una divinità che ha aiutato la mia famiglia”, questa è la scusa che usa per smorzare domande e chiacchiericci, ma la realtà è ben distante da tutto ciò.
Malgrado questo suo corpo completamente nascosto agli occhi di chicchessia, il nostro farfallone riesce comunque a spezzare giovani cuori e consigliare grandi sovrani sfruttando solo ed unicamente il potere della sua profonda e sensuale voce.
Il bozzolo infinito, una vestaglia meravigliosa
Per carpire i segreti che Crisalide tiene celati, bisogna prima indagare sulla sua caratteristica e lunga tunica.
Questo indumento viene chiamato “Il bozzolo infinito” ed è un oggetto meraviglioso in grado di donare, per certi versi, vita eterna a colui che ne entra in sintonia.
Quando il possessore del bozzolo muore può decidere di spostare la sua anima dentro all‘indumento che rimarrà così imprigionata in esso e impedirà la resurrezione del corpo originario.
Come una larva intrappolata nel suo stesso bozzolo, il defunto non potrà far altro che aspettare e sperare che qualcun altro trovi il bozzolo infinito e lo indossi.
Infatti, se indossato, lo spirito che infesta la vestaglia inizierà ad infestare anche l’indossatore e parlare telepaticamente con colui che terrà addosso la maschera, cercando anche, talvolta, di comandare il corpo dell’indossatore come fosse proprio.
Così, il bozzolo infinito, è in grado di incastrare l’anima del vecchio possessore in un nuovo corpo; il malcapitato a quel punto ha due possibilità. O convivere con lo spirito cercando un accordo che permetta a esso di infestare il suo corpo in modo pacifico, oppure cercare di ribellarsi togliendosi la vestaglia. In quest’ultimo caso, però, è possibile che lo spirito si adiri e, se abbastanza forte, distrugga l’anima del malcapitato.
Se lo spirito che risiede nel bozzolo prende il controllo sul corpo che lo veste apparirà sempre come una copia sputata nella voce e nelle movenze della persona che era in vita.
Ebbene sì, è agghiacciante scoprire che il buon Crisalide, amato dall’alta borghesia dell’isola, non è nulla più che uno spirito infestante legato alla tunica che porta addosso, con grande dispiacere per le signorine (e saltuariamente i signorini) che hanno creduto alle sue promesse d’amore.
Paradossale ed ironico pensarci: chiunque vorrebbe amare carnalmente e spogliare un essere che è, segretamente lo stesso vestito che si vorrebbe vedere sul pavimento.
Chi fosse Crisalide in vita e quale fosse il suo nome sono informazioni sconosciute anche a me. Egli è molto bravo a tener protetti i suoi segreti anche ad un segugio dell’intervista quale il sottoscritto; ma una domanda mi premeva molto di più porgli: se è di fatti impossibilitato al mostrarsi, perché è così fissato con il corteggiamento e la seduzione?
Ma soprattutto: chi è il burattino che si nasconde sotto alla tunica?
Tim, Buh, Tez: tre fratelli in cerca d’amore
Chi poteva solo immaginare che in quel buco di fango della loro tana, a furia di scavare e scavare per cercare topi da mangiare, i tre fratelli goblin Tim, Buh e Tez sarebbero capitati in un vecchio nascondiglio sotterraneo.
Pareva un antro appartenuto ad un vecchio ladro: attrezzi del mestiere, tesori e cianfrusaglie adornavano in modo confuso la stanza che conteneva al centro di essa una immacolata cripta di vetro con all’interno una tunica raffinata e preziosa.
Durante i viaggi in carrozza fatti con Tim, questi mi racconta che da quando era giovane ha sempre avuto una passione per le grandi città.
Al contrario degli altri goblin della sua tribù, lui era affascinato dai palazzi sfarzosi, dalle persone eleganti, ma soprattutto dalle donne.
Ha sempre desiderato amare, avere una relazione amorosa passionale con una fanciulla di bell’aspetto, ballare con lei, parlare fino a notte tarda e stringerla fra le sue braccia,
Ma Tim è solo un goblin, in vita sua ha conosciuto solo topi e fango e nessuna ragazza di bell’aspetto si avvicinerebbe mai al suo brutto grugno.
All’improvviso però, tutto cambia: Tim, per nascondersi da un intruso che stava cercando di entrare nella loro base segreta, decide di giocare d’astuzia. Lui e i suoi fratelli si mettono uno in spalla all’altro, Tim fa cadere su tutti loro la vestaglia preziosa celandosi sotto ad essa e lì lo sente, sente la voce di Crisalide, percepisce il suo potere.
Nota con sua sorpresa che Buh e Tez sotto di lui, non vestendo la maschera ed il cappuccio hanno perso conoscenza. Lo spirito che sente aleggiare intorno a sé ha preso il controllo dei tre goblin, trasformandosi, come in un dolce valzer, in un corpo solo, manovrato da esso e da Tim.
Tim sfruttò da subito a suo favore la scoperta: Crisalide poteva quando voleva donare la voce seducente e le movenze eleganti da gran signore a quella torre informe di goblin e, in cambio. Tim avrebbe vissuto la vita che voleva, fatta di sfarzo, nobiltà e corteggiamenti.
Unica pecca: il far vivere i suoi due fratelli in uno stato di perenne coma, un terribile scambio che il goblin è disposto a fare per uscire dal suo infame ceto sociale.
Ebbene sì, cari lettori, questo è Crisalide: all’apparenza nobiluomo, in sostanza tre goblin in spalletta sotto ad una vestaglia.
Appunti di viaggio: il ripugnante ladro di cuori
- Abile truffatore: Messer Crisalide ha impegnato tutta la sua vita per capire come raggirare il prossimo e questo gli ha donato capacità da Ladro.
- L’abito fa il dongiovanni: Tim è consapevole che può guardare e suggerire cosa dire di tanto in tanto ma per riuscire nella pantomima il timone deve sempre essere nelle mani del Crisalide, ottenendo così tutte le caratteristiche che lo contraddistinguevano in vita.
- Una scomoda verità: il nobiluomo porta con grande vergogna l’onta di essere nulla più di tre corpi verdognoli e goffi legati da un incantesimo. Si batterà con tutto sé stesso per non mostrare il suo segreto in pubblico, venendo, se necessario, a atti estremi di soppressione di testimoni.
- Manovra evasiva finale: Messer Crisalide ripudia la violenza ma se dovesse trovarsi in una situazione estrema, senza vie di fuga, ha stipulato un accordo con Tim che prevede la svestizione improvvisa. Una volta che, a sorpresa per l’avversario, il bozzolo viene aperto rivelando i corpi dei tre fratelli, questi verranno scaraventati in battaglia e, spronati da Tim, si scaglieranno ancora un po’ confusi ed addormentati addosso al nemico.
Attuando questa manovra, Messer Crisalide passa in un turno dall’essere un ladro di terzo livello a essere tre barbari di primo livello, lasciando tutti gli avversari attoniti.
Questa manovra però è molto rischiosa: né Tim, né Crisalide sanno come prenderanno gli altri due fratelli, una volta tornati vigili, il fatto di essere stati imprigionati e sfruttati sotto a una tunica incantata.
- Calza a pennello: la cosa fondamentale del bozzolo infinito è che si indossi maschera e cappuccio, così si attiva l’incantesimo celato al suo interno. Volendo, Tim solo può vestire la tunica senza i suoi fratelli sonnambuli sotto le chiappe, ma siccome sia Crisalide che Tim ci tengono a fare bella figura in società, i due hanno bisogno di un’altezza consona alla figura del Messere, che possa slanciare la figura minuta del goblinoide.
Questo non significa che obbligatoriamente i fratelli sventurati dovranno vivere sotto Tim per permettere alla figura del dongiovanni mascherato di esistere: qualunque essere dotato di intelligenza può, alla necessità, essere comodamente rapito e predisposto sotto i glutei di Tim per far calzare alla perfezione il prezioso indumento.
Messer Crisalide: la vera natura della nobile falena
Messer Crisalide è riuscito così a ritornare in vita, sperava un poco meglio che impossessandosi di una banda di goblin ma tanto vale.
L’enorme suo talento al farsi volere bene nasconde, in realtà, una mente cinica e crudele; grande manipolatore e persuasore metterà sempre davanti il suo tornaconto al benessere di chi lo aiuta.
Le sue doti di raggiro tengono sempre le vittime in uno stato di inconsapevolezza in modo che qualsiasi casata nobiliare con cui è entrato in contatto può fungergli da borsello di monete d’oro dove, se ne ha bisogno, può recarsi per scroccare quello che desidera.
Non ricorre mai alla violenza, non ne ha mai avuto bisogno; sta lontano dai pericoli e fa sporcare le mani agli altri, ma, quando può intervenire parlando, là non vi è più scampo per nessuno.
Il farfallone e Tim hanno un accordo paritario di rispetto reciproco e negli anni Tim ha imparato molto dalla mente del suo infestatore, tanto che spesso non si sa più chi sta agendo e parlando in questo lungo “passo a due” che è il loro viaggio.
Non permettete a questo bel tessuto finemente ricamato di aprire bocca o state certi che difficilmente potrete non innamorarvene.
Maurice LaRou