La Bilancia di Anubi

Ogni anno la stessa storia.
Ogni anno è tempo di bontà, di freddo, di cioccolate calde, di bilanci, di buoni propositi.
Ogni anno.
È normale, la ciclicità della vita, le routine e le tradizioni sono parte fondante dell’uomo e della sua socialità.
Ogni anno i regali che ormai compri al Black Friday ma non arrivano in tempo perché tutti hanno la stessa idea.
Tranne mia mamma che mette le cose da parte durante l’anno e in fin dei conti ho iniziato a diventare come lei perché, oh, tanto se i regali li devi fare, tanto vale prenderli per tempo. Quando sono in sconto mentre gli altri non se l’aspettano.

Ogni anno a calibrare se vuoi fare un regalo in più o in meno, se la zia la nonna l’amicə non troppo conoscente ma sicuro poco riconoscente l’anno scorso che ti ha fatto? E allora a pesare sulla bilancia di Anubi chi si merita che cosa… Tutto questo fervore imbottito dall’annosa domanda che tutti ormai temono:

Cosa fai a capodanno?

Dove vai, con chi sei, si offendono tutti, poi ti annoi e volevi andare da un’altra parte, e i pacchi, e se prenoti in giro quanto costa, e se mangi a casa chi cucina e poi chi pulisce

Ed è inutile che pensi “Ah quante menate che ti fai io non sono così!”. Non ti credo. Non è vero. Almeno una di queste cose l’hai pensata, l’abbiamo pensata tutti.
E non va bene.

Non va bene perché è un momento di gioia, riflessione, amore e…. No. Lol.
Non va bene perché non va mai bene che ci si senta così sotto pressione senza un reale motivo. Si dovrebbe fare un regalo a chi desideri e che abbia senso per te e per quella persona. Dovresti passare il Capodanno con chi ti fa stare bene.

Certo, la teoria la sappiamo tutti ma repetita iuvant diceva la mia maestra delle elementari nel 66 a.C.
Uno se lo dice ma poi non lo fa mai. Questa è la realtà. Subentrano sempre mille scuse e valide giustificazioni a renderci vittime di qualcosa che non dovrebbe mietere altre vittime oltre ai poveri alberi.

E sale l’ansia

“E se io gli regalo un libro e lui mi regala un tappo di sughero?”
“E se la zia mi regala una collana di pietre mezze rotte perché si era dimenticata e ha buttato un vecchio pezzo di bigiotteria in un sacchetto? Mamma perché non devo mandare a f**** zia Assunta che mi dice che sono così bella coi capelli biondi e che da rossa sembravo una prostituta? Mamma, no non ci vengo dai parenti e non dovresti farlo neanche tu se ti dicono ogni volta che sei una demente perché non abiti con loro.”
Ci sono dei doveri, certo, e soprattutto non si lasciano sole le persone che si amano e ti amano.
Che esse siano parenti o meno.
Ma se un legame, di sangue o meno, è un cappio, un fil di ferro che ti lega e ti fa soffocare e sanguinare, perché sopportarlo? Perché non reciderlo?
Non vuoi farlo a Natale, è una cosa un po’ cattiva.? Ok, ma mettilo nei buoni propositi per l’anno nuovo.

Se non è amore ma routine, se non è affetto, ma apparenza, se fai le cose solo perché altrimenti “Pare brutto”, non farle.
Parla, spiegati ed esprimi cosa pensi. A volte funziona, a volte no.

Ma siamo abituati al

Tanto a che serve
Tanto non cambia
Ma sì, per una volta, posso chiudere un occhio.

Abituiamoci a sentirci davvero bene con chi ci circonda e a essere onesti con noi stessi.
Non incolliamoci a una forma senza contenuto.
Non possiamo vedere tutte le persone a cui vogliamo bene in uno stesso momento? Ci vedremo in momenti diversi.
Non posso regalarti la PlayStation 5 perché devo pagare l’affitto? Ti regalerò un sorriso. O una roba di wish insomma.
Non voglio comprare cavolate e piuttosto facciamo qualcosa insieme? Va bene.
Va bene tutto.
Va bene fare diverso per ogni persona, va bene fare diverso ogni anno.
Le routine, le tradizioni, i cicli, vanno bene. Anche cambiare va bene.
L’importante è dirci cosa pensiamo, cosa sentiamo e sentirci bene in quello che facciamo e possibilmente fare sentire bene le persone per cui facciamo queste cose.

Intanto, è cinque anni che non vediamo più zia Assunta.

di Alessandra “Furibionda” Zanetti

Alessandra Zanetti
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