Un uomo dalle passioni forti, un uomo che combatte per la sopravvivenza, che non solo vive una vita difficile, errabonda e senza sicurezze, ma a cui, inoltre, viene vietato di amare.
Sailor Moon Eternal
Su Netflix, da inizio giugno, è disponibile il film Sailor Moon Eternal, che ripercorre la quarta stagione dell’anime, la storyline dedicata al Dead Moon Circus.
Lo ammetto, non è mai stata una delle mie parti preferite, poiché troppo incentrata su Chibiusa, un personaggio che trovo per la maggior parte irritante.
Non sono inoltre tra gli estimatori della versione Crystal di Sailor Moon, per quanto io sia contenta che sia ancora in circolazione e che anche le nuove generazioni possano goderne.
Ma non mi interessa parlare di quanto mi paia che nel film succeda tutto troppo in fretta per necessità di tempistiche o del character desgin troppo approssimativo.
No.
Adattamento censura
Voglio discutere di quanto la figura di Occhio di pesce, uno degli animali trasformati in essere umano da Zirconia, sia stata bistrattata nella versione italiana della serie animata degli anni ’90.
A differenza di Occhio di tigre e Occhio di falco è certamente quello con l’aspetto più femminile, i suoi obiettivi sono tutti giovani uomini e per mascherare la sua fluidità di genere han pensato bene di tramutarlo direttamente in donna, tanto che l’unica parte dell’anime in cui si vede a torso nudo, mostrando il petto maschile, è stata, indovinate un po’, censurata.
Sebbene nella versione giapponese sia doppiato da un uomo, nella nostra hanno deciso di scegliere una doppiatrice donna.
Con mio infinito dispiacere non è la prima volta che hanno fatto una cosa del genere, basti pensare a Zoisite della prima stagione e alle stesse Uranus e Nettuno, che son diventate “grandi amiche quasi sorelle”.
La forza dell’amore
Ma torniamo a Occhio di pesce.
Non solo si innamora follemente dell’unico uomo che non potrà mai avere, Mamoru, ma dall’adattamento gli viene anche impedito di essere se stesso e di amare come se stesso.
Ed è proprio grazie alla forza di quel sentimento che decide di percorrere la via del bene risparmiando e aiutando Usagi, grazie a quello che prova per Mamoru.
Quando lo vidi ai tempi non ci feci molto caso, ovviamente l’avevano mascherato bene come donna.
Ma ora, ripensandoci, mi si stringe il cuore.
Certo è solamente un personaggio di un anime, ma ciò non toglie che rappresenta perfettamente quanto molti uomini e molte donne hanno dovuto sopportare anche nella realtà, ed è quel pensiero mi ha fatta star male.
La capacità di cambiare
Per non parlare del fatto che i bambini, a quanto pare, non sono in grado di comprendere l’amore.
Mostrare quanto un uomo possa amare un altro uomo è scandaloso, vergognoso, censurabile.
Invece di cogliere l’occasione per far capire quanto possa essere bello e quanto possa cambiare le persone, meglio nasconderlo snaturando il personaggio, non si sa mai che da grandi possano essere d’animo gentile, comprensivi ed empatici.
Chiudiamo le menti da subito, così che non possa entrarci la luce.
Lasciamole ristagnare da subito, non si sa mai che i piccoli possano “cominciare a pensare”.
Era forse un’altra epoca, ma ciò non toglie che si possa fare sempre di meglio e si possano utilizzare tutti i mezzi a nostra disposizione per rendere le nuove generazioni finalmente libere dal pregiudizio.
Stay kind
Love, Monigiri