Intervista a Richter di Basiscape

Dopo l’intervista a Hitoshi Sakimoto, grande compositore e fondatore di Basiscape, abbiamo avuto l’onore e il piacere di conoscere e porre numerose domande anche a Richter, compositore italiano che svolge il suo lavoro all’interno del team di Basiscape.

Siamo orgogliosi dunque di portare alla vostra attenzione una vera e propria eccellenza italiana all’interno della composizione di musiche per videogiochi e non solo.

Vi auguriamo una buona lettura.

Come è iniziata la tua collaborazione con Basiscape e il team di Hitoshi Sakimoto? Qual è stata la tua esperienza lavorativa finora?

Ho iniziato la mia carriera fin da giovanissimo, quando da studente al Conservatorio di pianoforte e composizione, mi esibivo in concerti di musica classica in Italia e all’estero.
Dopo aver conseguito il diploma, ho avuto una parentesi jazzistica al Berklee College of Music, per poi trovarmi quasi per caso catapultato nell’industria della musica elettronica, grazie ad un singolo che ha riscontrato un ottimo successo, realizzato in un pomeriggio di noia con un amico.
Ho continuato la mia carriera in questo settore producendo musica elettronica ed esibendomi in live in diverse parti del mondo. Ma non era quello che volevo fare davvero e soprattutto negli ultimi tempi mi ero davvero stancato di avere a che fare con un ambiente non di certo dei più stimolanti e sempre più lontano dalle mie vere passioni.
Da gamer incallito e grande appassionato di musica per videogiochi nonché grande amante del Giappone e della sua cultura, sia pop che tradizionale , ho sempre sognato di poter lavorare come compositore nell’industria videoludica, soprattutto giapponese.

Il 2020 è stato quindi l’anno della svolta: l’inizio della pandemia con relativa chiusura di tutti i club e cancellazione di tutti i festival, mi ha costretto ad una pausa di riflessione. Ed è stato proprio in quel momento, grazie anche al suggerimento di un amico, che ho deciso di provare a contattare Sakimoto e Basiscape per propormi come compositore, inviando una demo. Con mia sorpresa, Sakimoto in persona ha risposto alla mia mail pochi giorni dopo e da li è nato tutto. Non smetterò mai di essere grato a Sakimoto per Ia grande opportunità che mi ha offerto e per avermi aiutato in maniera determinante a realizzare il mio sogno. Oltre ad avere l’onore di lavorare con una leggenda del settore, ho avuto la fortuna di incontrare una grande persona e soprattutto un amico.

Lavorare con un team di compositori può essere una grande sfida soprattutto a livello creativo e ancor di più se si lavora a titoli importanti come è solito per Basiscape. Come gestite le differenze artistiche e musicali all’interno di Basiscape per ottenere un risultato armonioso ma soprattutto soddisfacente?

I miei colleghi sono compositori di grande talento e persone con una mentalità molto aperta: grazie a loro mi sono sentito subito a mio agio. Ho la possibilità di esprimermi dando sfogo alla mia creatività e questo è molto importante per me.

Ogni progetto al quale lavoriamo vede uno di noi come direttore, con il compito di decidere le linee guida da seguire ( in accordo con i clienti ) ed assegnare i brani agli altri compositori. Le indicazioni sono precise, tuttavia lasciano molto spazio alla libertà individuale, proprio per cercare il giusto compromesso tra la necessità di ottenere un risultato armonioso e la possibilità di lasciare che ognuno di noi possa esprimersi al meglio. Direi che i miei colleghi fanno davvero un ottimo lavoro in questo e grazie a loro sto imparando molto.

Hai avuto l’opportunità di lavorare su progetti molto diversi tra loro, sia per quanto riguarda il genere che per il mood che vogliono comunicare. Qual è il tuo approccio per adattare la tua musica alle diverse atmosfere dei giochi?

Comincio studiando il materiale che ci viene fornito e le direttive che vengono impartite. Se esistono giochi precedenti della stessa saga oppure altri media tipo anime o manga, li rigioco, li riguardo o li rileggo. Dopodiché inizio a comporre,lasciandomi trasportare dall’ispirazione da una parte e lavorando a dare una precisa struttura formale, melodica ed armonica al brano, a seconda di ciò che devo esprimere o all’uso a cui è destinato il brano.

La colonna sonora di un videogioco può avere un impatto significativo sull’immersione dei giocatori. Qual è il tuo personale approccio alla composizione per creare musica che non solo si adatti al gioco, ma ne potenzi anche l’esperienza complessiva?

Cerco sempre di ottenere un sound unico e molto personale. Si tratta di un tipo di ricerca che accompagna un compositore nell’arco di tutta la vita. Per me è molto importante fare in modo che per le persone, i giochi ai quali lavoro lascino un ricordo anche dal punto di vista sonoro e che si ritrovino dopo molto tempo a ripensare a determinati momenti di quel gioco ricordando anche la musica che li caratterizzava e rivivendo grazie ad essa certe emozioni.

Le tecnologie audio e le capacità hardware sono cambiate nel corso degli anni. Come hai visto evolversi l’approccio alla composizione di musica per videogiochi con l’avanzare della tecnologia?

Avendo cominciato solo di recente a lavorare come compositore di colonne sonore per videogiochi non ho una grande esperienza sulla tecnologia che veniva usata nel passato. Sakimoto spesso mi dice che oggi è tutto molto più semplice per fortuna e che certe difficoltà che rendevano il tutto molto complicato in passato sono state superate proprio grazie alla tecnologia.
Limitandomi a parlare di DAW e di synth, posso dire anch’io di essere molto felice di vivere in un periodo in cui il nostro lavoro viene facilitato tantissimo dalla tecnologia e non sia più necessario confrontarsi con le limitazioni in termini hardware tipiche degli strumenti analogici. Potere utilizzare un’orchestra intera grazie ad un semplice VST è fantastico, anche se lavorare con un’orchestra vera e professionisti in carne ed ossa è ancora una delle cose più gratificanti in assoluto.

Qual è stata la colonna sonora più impegnativa e gratificante su cui hai lavorato fino ad ora?

Si tratta di un titolo ancora non annunciato per cui non posso parlarne per via degli NDA. Se dovessi scegliere tra quelli già usciti,citerei Alice Gear Aegis e DanMachi Battle Chronicle. Anche se mi sono divertito tanto a lavorare a tutti i titoli nei quali sono stato coinvolto.

Oltre alla composizione, sei coinvolto anche in altre fasi della produzione di un videogioco dal punto di vista musicale, come la direzione artistica o la scelta degli strumenti virtuali? Se no, quale ruolo sogni di ricoprire in Basiscape?

Il ruolo che ricopro attualmente in Basiscape mi va benissimo, dato che come detto, godo di molta libertà e mi diverto tanto. Se dovessi parlare di sogni, citerei piuttosto qualche titolo al quale spero potremo lavorare in futuro noi di Basiscape.

Le colonne sonore dei videogiochi possono diventare iconiche e amate dai fan. Hai mai ricevuto un feedback particolarmente emozionante da parte dei giocatori o colleghi di lavoro anche fuori da Basiscape riguardo a una delle tue composizioni?

Ne ricevo abbastanza per fortuna e per me è un vero onore. In questo periodo sono felicissimo di vedere come sia stato accolto bene il lavoro che abbiamo svolto con Op.Crocosmia, ovvero la missione speciale di Alice Gear Aegis, che è stata musicata interamente da noi di Basiscape. Ricevere complimenti dai fan e da leggende quali gli ZUNTATA o da Shinji Hosoe e Yasuhisa Watanabe, che sono anche ottimi amici, è stato davvero bello.

Con l’espansione dell’industria dei videogiochi, sempre più compositori lavorano su progetti indipendenti o di piccole dimensioni. Cosa consiglieresti a coloro che desiderano intraprendere la carriera di compositore di musica per videogiochi in questo contesto in evoluzione?

Consiglierei loro di avere una mentalità aperta e non accontentarsi mai dei risultati. Ho lavorato per anni nel settore della musica elettronica e dance, dove moltissime persone si auto definiscono musicisti, salvo poi non avere la più pallida idea di cosa siano armonia, teoria musicale, men che meno suonare uno strumento anche solo a livello dilettantistico…Credo sia un approccio totalmente sbagliato e che sia necessario non stancarsi mai di studiare ed approfondire. Consiglierei di non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà o dai risultati negativi, che devono servire a fare del nostro meglio. Se ci sono talento ed abnegazione, i risultati positivi arriveranno sicuramente.

Ringraziamo Richter e salutiamo con affetto tutto il talentuoso team di Basiscape, con la speranza che questa intervista sia anche una sorta di monito per chi vuole approcciarsi alla composizioni di questo tipo e farne un vero e proprio lavoro.

Lorenzo Longoni

Redazione
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