Sin da piccola, osservavo estasiata le opere di Royo capeggiare tra le pagine di internet o tra le copertine di riviste gotiche. Queste donne, vampire o demoni, sensualissime ed eleganti, sembravano prendere vita e raccontami una storia.
A distanza di tanti anni, al Lucca Comics 2023, ho potuto ammirare quelle stesse incantevoli donne in mostra nel Palazzo Ducale. Luis e Romulo passeggiavano davanti ai loro quadri, accompagnati dalla traduttrice Sara Vannelli (che ringrazio per il suo prezioso supporto a questa intervista), raccontando le loro opere, i tratti delicati e forti, la collezione dedicata a Goya.
Un’atmosfera che creava una pausa dalla pioggia incessante oltre le finestre. Ancora, qualche giorno dopo di nuovo loro, Luis e Romulo, sul palco del padiglione Carducci, insieme al direttore di Lucca Comics Emanuele Vietina, intenti a consegnare l’autoritratto di Luis a Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze, per esporlo in mostra permanente.
Mancava un battito nel mentre ponevo le mie domande agli artisti. Avevo vissuto un momento molto forte, da sotto il palco, in grado di strappare le emozioni di forza da dentro al petto. Una catarsi di fierezza per degli spiriti artistici a mio avviso così elevati e unici.
Così, appena consegnata l’opera, mi hanno concesso l’intervista che vi propongo qui di seguito. Buona lettura.
Artisti contemporanei dalla delicatezza fantasy, Royo
Chi sono Luis e Romulo Royo?
Romulo: Non so definirmi bene fuori da quel mondo curioso che è quello della pittura e della fantasia. Fuori sono una persona mortale come tutti gli altri, che vive sia gli aspetti buoni che gli aspetti cattivi della vita.
Luis: da giovane dicevo sempre che il disegnatore è colui che la mattina si sveglia e si lega una corda alla caviglia, la fissa al muro e davanti agli occhi ha solo il suo cavalletto. Vive quindi una vita incatenato al suo stesso lavoro.
Come nasce la passione per la pittura e qual è stato il percorso per arrivare a uno stile così riconoscibile?
Romulo: il percorso che abbiamo affrontato io e Luis è stato diverso. Mentre stavo studiando, avevo iniziato a lavorare come illustratore, pubblicando già in Europa. Dopo di ché sono entrato nel mondo delle gallerie delle mostre di pittura, intraprendendo un percorso inverso rispetto alla norma, arrivando anche a dipingere una cupola in Russia, The Dome a Mosca.
Non ho seguito la strada che di consueto si percorre nell’illustrazione, anche se la vivevo a casa. La strada della pittura ha un tono totalmente diverso rispetto a quello dei fumetti e dell’illustrazione, quindi direi che questa è la parte più speciale, la più diversa: il fatto che a volte devi cercare strade diverse dalle consuete. Questo ti aiuta anche a trovare il tuo stile, la tua peculiarità. Ora io lavoro in entrambi i mondi, disegno e dipingo, mi muovo in vari progetti in cui mi esprimo in modi differenti e questa è l’arte: tutto ciò che creo.
Luis: ho iniziato questo lavoro tramite diversi incarichi, coltivando una “formazione” sul campo grazie alle commissioni per riviste e copertine destinate al mercato americano ed europeo, mentre Romulo lavorava maggiormente nelle gallerie e nell’ambito dell’arte contemporanea.
Le mie opere sono, anche, state protagoniste di varie mostre nelle gallerie. Parlo di opere strettamente personali, che sono state, poi, raccolte per essere diffuse come illustrazioni.
Romulo: il “passato formativo” è diverso per entrambi, ma poi le nostre strade si sono congiunte nel prendere parte a opere che abbracciano progetti poliedrici, ispirando finanche Musical. Lavorare insieme ci piace molto, soprattutto in lavori che uniscono diverse forme d’arte.
Donne eleganti e fiere, la femminilità nelle opere dei due artisti
Parliamo delle vostre donne, sono simili ma hanno anche alcuni punti di forza differenti: Romulo, a mio avviso, sembra ritrarle in maniera delicata, quasi dolce. Luis, invece, utilizza un tratto più forte, con sguardi che rompono il dipinto. Da dove prendete ispirazione per le figure femminili?
Romulo: la donna è sicuramente un elemento centrale per le mie opere. Io la tratto da un punto di vista più mistico, intimista, misterioso, esotico, con un interesse particolare per il tipo di postura, dove poggia lo sguardo, analizzandone l’io interiore. La donna è ritratta in una posizione tale da permetterle di controllare ciò che le accade attorno, una figura “contundente”.
Luis: le mie donne sono più poderose, dirette, guerriere, protagoniste nel senso più ‘spregiudicato’ del termine. È vero che c’è una differenza rispetto a quelle rappresentate da Romulo: la donna è qui protagonista con maggiore determinazione, anche nello sguardo.
Noi facciamo spesso progetti insieme che prevedono una visione multi-espressiva e di multimedialità. Ad esempio nel progetto Malefic Time la mia protagonista è un’eroina, ma anche antieroina, più diretta e aggressiva. Mentre la co-protagonista, creata da Romulo, ha un tratto più orientale, più soffuso.
Delicatezza mai violenta
Ciò che adoro osservare nelle vostre opere è la delicatezza delle forme fantasy in contrapposizione a elementi horror. Equilibrio tra forme eleganti e violente, che non inquietano lo spettatore, bensì imprimono serenità.
Romulo: anche con diversi tipi di stile, quando abbiamo la fortuna di lavorare sullo stesso progetto, cerchiamo di armonizzare anche le scene più dure con una forma estetica plastica elegante, sia nel tono che nella composizione. Quindi, a prescindere da quanto dura sia la scena ritratta, cerchiamo di renderla meno aggressiva con l’incontro dei nostri tocchi.
E invece la sfera dell’erotismo, la sensualità mai volgare di queste donne?
Luis: sia nella donna che nella sessualità, e quest’ultima può essere anche molto cruda o può manifestarsi nella sua forma più diretta, cerchiamo sempre forme adeguate per rappresentarla con armonia e un’estetica che addolcisce e rasserena. Anche nell’espressione più erotica/sessuale dell’opera.
Luis Royo nella Galleria degli Uffizi di Firenze
Per quanto riguarda il vostro cammino artistico, dagli esordi a questa vittoria di oggi, come vi siete sentiti a donare l’autoritratto di Luis alla Galleria degli Uffizi di Firenze, come coronamento di una brillante carriera?
Luis: nonostante le difficoltà che ci riserva il nostro percorso di vita, non sceglieremmo mai, né io né Romulo, una strada diversa da quella artistica.
Non è tutto dolce né facile, ci sono stati tanti momenti faticosi e difficili. Accade spesso che, magari, dipingendo o disegnando un’opera, essa si possa rivelare l’opposto di ciò che vorrei. È una lotta, quindi, anche con sé stessi e il proprio lavoro, finché non arrivi dove ti poni di arrivare. Il percorso, quindi, non è sempre così lineare, ma oggi siamo felici e tutto brilla, nonostante i chiaroscuri della vita e non faremmo nient’altro al mondo rispetto a ciò che stiamo già realizzando.
Miriam Caruso