Questo mese, in cui debutta il nostro nuovo, fantastico sito, parliamo di evoluzione.
In effetti, se volete sapere cos’è davvero l’evoluzione leggete l’articolo di Filippo che trovate a questo link. Per le facezie invece, continuate pure a scrollare.
L’evoluzione di cui ho scelto di scrivere è di un tipo un po’ improbabile, o quanto meno, improbabile in relazione all’immaginario da cui è stato partorito. Libri, film, fumetti e perfino canzoni, ci hanno raccontato storie di specie intelligenti provenienti da altri mondi.
Ma perché sono tanto diverse da noi? E come si sono evolute?
Il materiale a cui attingere è molto vasto e che ci crediate o no, in alcuni casi, qualcuno si è perfino preso la briga di rendere queste evoluzioni credibili a rigor di scienza. Qualche volta almeno.
Eccone alcune selezionate apposta per voi.
VULCANIANI
Mi sembrava “logico” iniziare dalla civiltà chiave, nella fondazione della Federazione dei Pianeti Uniti.
I Vulcaniani sono una specie umanoide nota per la loro logica e la cultura stoica. Tralasciando l’aspetto, le cui differenze con quella umana sono piuttosto evidenti, ci sono alcuni tratti della fisiologia vulcaniana che sono frutto di una precisa evoluzione.
Il loro cuore è posto dove gli umani hanno il fegato e batte diverse centinaia di volte al minuto. Su Vulcano la gravità più elevata comporta per il cuore uno sforzo maggiore. Così una posizione più bassa, che serve anche a fare spazio ai polmoni più grandi, contribuisce a ridurre lo sforzo del muscolo cardiaco.
Essendosi evoluti su un pianeta ricoperto per la maggior parte di deserti, i Vulcaniani possono sopravvivere per molti giorni senza acqua e hanno palpebre interne che proteggono gli occhi. Le forma a punta delle loro orecchie invece, deriva dall’esigenza di aumentare la recettività uditiva nella rarefatta atmosfera vulcaniana.
La conformazione del padiglione auricolare, funge da “antenna”, captando il suono e indirizzandolo verso le strutture interne dell’orecchio, consentendo una superiore sensibilità dell’organo uditivo, sia in ragione della forma del padiglione, che della sua ampiezza.
I Vulcaniani non hanno l’appendice, il che è un bel vantaggio.
JARTRAVARTID DI VILTVODLE V
Se per i Vulcaniani il materiale si spreca, abbiamo invece poche informazioni relative ai Jartravartid di Viltvodle V. I Jartravartid sono una specie aliena di piccole creature azzurre fornite ciascuna di cinquanta braccia. Quello che risulta interessante della loro storia evolutiva è più che altro legata al loro sviluppo tecnologico.
Essi infatti sono stati gli unici, nella storia delle razze intelligenti, ad aver inventato il deodorante per ascelle prima della ruota. Come tutte le razze intelligenti, hanno una religione. I Jartravartid credono che l’Universo sia stato generato dallo starnuto di un essere, il Grande Ciaparche Verde, e vivono nel timore della venuta del Grande Fazzoletto Bianco.
V – VISITORS
Noti come i Visitatori, questi alieni provenienti dal quarto pianeta della stella Sirio, sono in effetti dei Rettiliani. Il loro aspetto al naturale, è quello di un rettile umanoide. Questo è dovuto al fatto che l’evoluzione dei loro antenati non è stata “stroncata” da un enorme meteorite, lasciando ai rettili la possibilità di avere la meglio sui mammiferi.
Questi Rettiliani, avendo forme e proporzioni simili agli umani, possono mascherare il loro aspetto con delle maschere in gomma. Sono in grado di parlare in lingua umana, ma la loro voce mantiene un inconfondibile tono metallico che li contraddistingue. Curiosamente hanno dita della mani e pollici opponibili.
DALEK
L’evoluzione di questa razza aliena, acerrima nemica dei Signori del Tempo nella serie Doctor Who, comporta necessariamente una piccola disgressione. All’inizio della serie nessuno aveva pensato a mantenere una particolare coerenza dei fatti. Così i Dalek, tra le altre cose, hanno visto le proprie caratteristiche e addirittura le origini, cambiare e contraddirsi nel corso degli anni.
Insomma, arrivano i Dalek, il Dottore li sconfigge e tutti (tranne i Dalek) sono felici. Solo più avanti la loro importanza, in relazione al destino dei Signori del Tempo, diventa centrale. Così come la triste storia della loro “evoluzione forzata”.
Questa viene spiegata in un episodio in 6 parti della dodicesima stagione con protagonista Tom Baker. Il Dottore torna su Skaro, pianeta natale dei Dalek, per svolgere un’importante missione assegnatagli dai Signori del Tempo: distruggere i Dalek prima che si evolvano per opera di Davros.
Davros è uno scienziato che nel corso della Guerra dei Mille Anni tra Thals e Kaleds, compie degli esperimenti genetici creando una nuova razza di guerrieri, i mutanti Kaleds poi noti come Dalek. Dotati di una corazza esterna simile alla sua sedia a rotelle, i Dalek vengono creati sprovvisti di qualsiasi sentimento come la pietà, sostituita da un odio implacabile.
Progettati geneticamente per essere convinti di essere superiori a tutti gli altri e intrisi di odio per tutto ciò che è diverso da loro, si ribelleranno a Davros non giudicandolo puro quanto loro.
SUPERMAN
L’esempio per eccellenza, utile a dimostrare che non tutti i tratti evolutivi derivano da una fisiologia aliena, è sempre il caro, vecchio Kal-El. Sappiamo che Superman, in quanto Kryptoniano, acquista dei super poteri grazie alle radiazioni del nostro sole giallo, molto più potente del sole rosso di Krypton.
Questo vale per tutti quelli della sua specie, e anche se questo non ha niente di scientificamente rilevante o realistico, ciò che lo rende in qualche modo superiore ai suoi simili è proprio la sua parte non Kryptoniana. I coniugi Kent, che lo hanno adottato contribuiscono come è noto a instillare in Clark Kent i valori della gentilezza, della generosità e dell’altruismo, contribuendo così ad una forma di evoluzione tutta diversa.
A questo punto non posso fare altro che rinnovare l’invito ad andare a leggere articoli sull’evoluzione, che trattino l’argomento con un po’ più di serietà.
Questo mese, sul nostro sito, avete solo l’imbarazzo della scelta.
di Alessandro Felisi