Al gruppo di supporto e terapia per la riabilitazione da dipendenza da Baldur’s Gate 3, partono le famigerate presentazioni:
“Buongiorno a tutti, sono Caroline e non gioco a BG3 da due settimane”.
Risponde un coro moscio di gamers con forte carenza di sonno “ciao Caroline”.
“Ammetto però che l’ossessione persiste e la sto dissetando tramite Reddit e le comunità di Steam”.
L’analista scrive due appunti.
“……..e i meme. Dio mio, i meme.”
Il gruppo annuisce in supporto e comprensione.
“…….tipo, ieri ho scoperto che il brano principale del gioco….coso, lì…’Down by the River’, ha presente, vero?”
Riferendosi all’analista, la quale scuote la testa.
Nelle menti del resto del gruppo, invece, parte subito la canzone in loop. Flashback in stile Vietnam di ore passate sulla schermata di creazione del personaggio e sotto un canto delle sirene “down, down down by the river”; con un ricordo talmente vivido che la sola menzione è come se ora facesse funzione di colonna sonora del monologo di questa giocatrice.
“Beh è il brano cantato più famoso del gioco–’’
‘’–a parte ‘who’s that bald capybara’ no?” interviene uno del gruppo, accompagnato da una risata generale coronata da un finale con espressioni ricolme di sensi di colpa.
“…dicevo, i testi della parte cantata di questo brano pare siano i residui vestigiali del contenuto originale, ricordate, no, la versione in Early Access?”
Alcuni annuiscono, altri, i fortunati che hanno scampato gli anni tra il lontano ottobre del 2020 e l’uscita ufficiale del gioco intero ad agosto 2023, aguzzano l’orecchio incuriositi.
Con un crescendo Rossiniano di fervore e ossessione, continua:
“Allora, pare, PARE, che nella versione precedente il guardiano nei sogni in verità fosse una manifestazione del girino che–”
“Ferma, respira” interviene l’analista,
“Parlaci di questo girino”
La giocatrice, con lo sguardo omicida di una alla quale hanno tolto un giocattolino dalle mani, si ricompone, dà un colpo di tosse e ricomincia con fare più dignitoso:
“La base della trama è che i personaggi sono catturati da dei Mind Flayer…ha presente i mostri con testa tipo cefalopodi di Dungeons and Dragons? Ecco, questi esseri si riproducono infettando degli host…come si dice in italiano? Ospiti? Davvero? Ma…va bene, comunque degli umanoidi ospiti mettendogli un loro girino dietro a un occhio affinché si possa allacciare al cervello. Cosa importante perché il, diciamo, superpotere dei Mind Flayer è che hanno, appunto, una hive mind, cioè condividono tutto telepaticamente.”
L’analista annuisce, fingendo di sapere cosa sia Dungeons & Dragons, scrivendo appunti sui contenuti di questo oggetto del desiderio. Incuriosita dalla misteriosa fonte di dipendenza e ossessione del gruppo ma, allo stesso tempo, apprensiva, procede con i piedi di piombo:
“Grazie. E questo guardiano, chi è?”
La narratrice, oramai in piena modalità divulgazione, prosegue:
“Sia in Early Access che nella versione finale, durante la fase di creazione del personaggio, veniva chiesto di dare un volto a un guardiano. Solo che inizialmente intendeva il tipo di persona che il nostro personaggio sognerebbe, su cui fantasticherebbe, insomma…il gioco poneva la domanda con degli undertones diciamo spicy. Invece, nella versione finale, il gioco chiede semplicemente di dare un volto al proprio guardiano, senza sottintesi né nulla.”
L’analista alza un sopracciglio, ricordando la natura molto adulta del gioco, celando la sua tesi che la dipendenza derivi prevalentemente dalla frustrazione da carenza di intimità dei giocatori. Decide di sondare su questo tema alla ricerca di dettagli che sostengano la sua tesi.
“Capisco, e…cosa succede in questi sogni?”
Il gruppo punta la propria attenzione sulla oratrice, la quale, nonostante stia snocciolando ovvietà di lore, gli sta donando contenuti del loro amato gioco ed è come trovare acqua nel deserto, pregustando delle mere gocce in attesa di dissetarsi una volta svelato l’arcano.
“Nei sogni della versione finale il guardiano è quello. Un guardiano. In pratica, il girino dovrebbe nutrirsi del cervello in modo parassitico, evolvere velocemente e tramutare l’ospite in un Mind Flayer nell’arco di uno o due giorni. Invece i personaggi stanno godendo di tutti i benefici, come la comunicazione telepatica, senza trasformarsi. E la causa di tutto ciò è la main quest, cioè il grande mistero del gioco.
Sto partendo per la tangente, il succo è che questo guardiano comunica col giocatore tramite i sogni e lascia intendere che è grazie alla sua tutela che la ceremorfosi non è ancora avvenuta.”
Ad alcuni del gruppo salgono le lacrime di nostalgia della prima volta che hanno sentito il termine ‘Ceremorfosi’, l’incontro con Gale, tirandolo fuori dal sigillo e assaliti dalla sua parlata eccessivamente forbita, e ricordando la loro Durge run, la Pulsione Oscura, e la mano….ma vengono strappati dal loro interludio Proustiano da Caroline che torna sulle Maddalene.
“Nel Early Access, invece, il guardiano era una figura di seduzione, tipo succubus o incubus. Faceva leva sugli ormoni del personaggio (e, per interposta persona, del giocatore) o sulla sua sete di potere, invitandolo a concedersi, a lasciarsi andare. Non è mai stato detto dove portasse questa strada della perdizione e ora PARE sia emersa la trama tagliata del gioco.”
L’analista scrive furiosamente sul suo taccuino, i membri del gruppo iniziano a sentire i pruriti da astinenza, capendo che è giunto il momento climatico. Fanno dei gesti impazienti alla giocatrice, incitandola a continuare, o meglio, a concludere.
“Ok, ok, dicono su Reddit e su Steam che, in origine, il guardiano fosse una manifestazione del girino di cui lo scopo era di sedurre il giocatore verso il cedere alla ceremorfosi. Il modo in cui sarebbe stato raffigurato questo sviluppo era durante uno dei sogni con una barca lungo un fiume (anche un po’ in riferimento allo Styx) dove la coscienza del giocatore sarebbe rimasta in questo sogno perenne, navigando questo fiume al lato del proprio guardiano, mentre il corpo si sarebbe trasformato in un Mind Flayer a tutti gli effetti.”
La narratrice guarda il gruppo con enfasi, invitandoli a fare 2+2.
Uno con la maglietta di One Piece si alza con sguardo allucinato:
“Oh mio dio…down, down, down by the river.”
Il resto del gruppo sgrana gli occhi. L’analista sta ancora finendo di scrivere le parti con riferimenti alla seduzione e ignora questo momento, comprensibile solo ai giocatori.
Caroline schiocca le dita e punta all’Otaku:
“Bingo. Dunque, vi siete mai andati a cercare il testo della canzone intera? Finisce con:
Don’t wake me up
Just leave me there
Dreaming
Ovvero, ‘non svegliarmi, lasciami lì, nel sogno’…infatti–”
Cresce il mormorio del gruppo, mani nei capelli, commenti, spostamenti nervosi di sedie.
“INFATTI, l’unico momento in cui sia stata lasciata la versione cantata di Down by the River…è nella schermata di creazione del personaggio.”
Riportata al presente dal tumulto, l’analista si rende conto troppo tardi, nella foga dell’assecondare le proprie di ossessioni, che ha perso il controllo del gruppo.
Quella sera nessuno fu risparmiato dalla Oscura Pulsione, ripetendo il ciclo vizioso e lasciandosi trascinare down, down, down by the river.
“Buongiorno a tutti, sono Caroline ed è da 0 giorni che non gioco a Baldur’s Gate 3.”
In risposta solo il silenzio e il graffio di una matita su carta sul taccuino di un nuovo analista.