Cinque cuori Nord-Irlandesi

Questa rubrica, è bene ribadirlo di tanto in tanto, si occupa di storie che hanno avuto un lieto fine o che ne stanno cercando uno. Storie di questo tipo qualche volta le troviamo anche in film e serie tv, soprattutto quando a fare da cornice, ci sono eventi realmente accaduti.
Recentemente sono incappato nella serie Derry Girls. Subito ho avuto l’impressione di scorgere nelle cinque protagoniste, nelle loro famiglie e nella società in cui hanno vissuto, quel desiderio e quel bisogno quasi fisico di giungere ad uno di quei lieti fine di cui mi piace tanto parlare in questa rubrica.

Ma facciamo un passo indietro e parliamo del conflitto nordirlandese, così rilevante per la serie. Questo conflitto settario si svolse tra la fine degli anni ‘60 e la fine degli anni ‘90 in Irlanda del Nord. La comunità cattolica, legata alle idee repubblicane, si scontrò con i protestanti dell’Ulster, che si identificavano nell’unionismo. Le tensioni videro come protagoniste varie organizzazioni paramilitari: tra i repubblicani dominavano l’Irish Republican Army, tra gli unionisti l’Ulster Volunteer Force e l’Ulster Defence Association; a queste si aggiunsero le autorità statali britanniche e irlandesi.

La serie è ambientata negli anni ’90 a Derry.
Derry o Londonderry è una città del Regno Unito vicina al confine con la Repubblica d’Irlanda ed è la città di riferimento per gran parte dell’Ulster occidentale. Il nome della città è oggetto di una storica disputa tra i nazionalisti (principalmente cattolici) che chiamano la città Derry e gli unionisti (in larga maggioranza protestanti) che la chiamano Londonderry, nome adottato dai britannici nel 1613. Ufficialmente il nome della città è tornato a essere Derry.

A raccontare come è stata la vita di un gruppo di adolescenti di Derry negli anni ‘90, ci ha pensato Lisa McGee, autrice della serie e originaria proprio del Nord dell’Irlanda. Molti dei fatti descritti nella serie si basano su episodi realmente vissuti dalla McGee in quegli anni, ed ecco che laddove potremmo pensare di essere di fronte ad una sit-com caratterizzata da una satira controversa, ci troviamo invece di fronte ad un esempio di scrittura sensibilissimo e di rara intelligenza.

Seguendo queste storie si crea subito un legame tra lo spettatore e le protagoniste i cui comportamenti e problemi tipicamente adolescenziali fanno da contrappunto agli episodi di violenza e disordine che circondano il loro mondo, senza che per questo le ragazze di Derry ne siano incoscienti.

Un esempio lampante è James; il poveretto è Inglese, ma non è colpa sua. Abbandonato dalla madre e per questo costretto a vivere con la cugina Irlandese, subisce spesso i contraccolpi di questa identità fuori posto. Aggiungeteci che sarà l’unico maschio mai ammesso al St Cecilia’s College e vi sarete fatti un’idea del disagio che il poveretto vive quotidianamente. Questo comunque non gli impedirà, nel toccante ultimo episodio della seconda stagione, di riconoscersi come una “Ragazza di Derry”.

La serie è disponibile solo in lingua originale, che è comunque il modo migliore in cui andrebbe vista al fine di coglierne in pieno le sfumature, le pronunce e anche alcune battute. Se siete nati dopo il 1990 i riferimenti alla cultura musicale, potrebbero risultarvi un po’ sfuggenti e non è una cosa alla quale è possibile porre rimedio. Certi periodi bisogna averli vissuti per capirli appieno.

Piccola disgressione. Come ogni serie in cui i protagonisti sono dei liceali, gli attori (attrici in questo caso) sono di diversi anni più vecchi dei personaggi che interpretano. Un appunto questo che ci tengo a fare per due ragioni: la prima è che a vederle non si direbbe, e la seconda è che sono tutte delle caratteriste meravigliose la cui bravura è chiaramente indice anche di un’esperienza pregressa e non solo del mero talento.

I personaggi sono straordinariamente ben caratterizzati, diversissimi gli uni dagli altri e gestiti con sapiente equilibrio. Menzione speciale per la cugina Orla, perennemente persa in un mondo tutto suo, ma sempre in ascolto dei cuori degli altri. Anche se il mio personaggio preferito resta Sorella George Michael (si avete letto bene) che guida una DeLorean ed è l’istitutrice più distante e menefreghista mai vista.

La McGee definisce la serie “Una lettera d’amore per il luogo da cui vengo…” e la sua scrittura brillante e profonda lo dimostra mentre accompagna le protagoniste lungo un percorso che avrà come epilogo il raggiungimento della maggiore età e il momento in cui voteranno per la prima volta. Questo accadrà in occasione del referendum del 23 Maggio 1998 successivo all’accordo del 10 Aprile dello stesso anno e noto come Accordo del Venerdì Santo (Good Friday Agreement).

Nella vita reale le storie a lieto fine raramente lo sono per sempre, per questo Derry Girls è un prodotto assolutamente da non perdere, perché ci ricorda di quanto a volte sia necessario che le cose cambino, e noi con esse.

di Alessandro Felisi

Alessandro Felisi
Alessandro Felisi

Attore, drammaturgo e scrittore di romanzi per ragazzi: è la mente dietro le mappe della redazione.

Articoli: 23