Ci vuole un fisico bestiale

Mai come in questi mesi canzone mi è tornata alla mente più spesso.
Mi ero appena congedato quando Luca Carboni se ne usciva con un brano che a distanza di trent’anni è ancora capace di parlarmi con la sua duplice e semplice verità: ci vuole un fisico speciale per fare quello che ti pare. Se da una parte la canzone è una metafora dell’energia interiore che bisogna mettere in campo per vivere, dall’altra è perfino fin troppo letterale. Ci vuole per davvero un fisico bestiale. Qualche volta anche solo per alzarsi dal letto reprimendo l’impulso di dire “oflalai”.

Un conto è sentirsi un po’ avanti con gli anni rispetto ai colleghi o i contenuti che la redazione mette in campo, e verso i quali, mio malgrado, fatico a tenere il passo. Mentre un altro è rendersi conto che il proprio corpo ha perso forza e vigore. È una sensazione che mi ha spaventato un po’. Abbiamo tutti qualche chilo di troppo e sentiamo il bisogno di fare del movimento. È anche vero che questo a volte non basta e che potrebbe servire un approccio più radicale. Così iniziamo a guardarci intorno per capire che cosa ci offre il mondo del Fitness, consci del fatto che la frequentazione libera in una palestra significherebbe solo sensi di colpa per i soldi spesi e i giorni saltati.

I centri CrossFit sono la nuova America

Ed ecco che, come un novello Colombo, scopro una cosa che era sempre stata lì. Beh magari non sempre. È una disciplina relativamente nuova che da noi ha preso piede solo da una decina di anni, ma il concetto è lo stesso. I centri CrossFit.
Per chi non sapesse di cosa parlo, diciamo che il CrossFit non è esattamente una disciplina sportiva, ma un programma di rafforzamento e condizionamento fisico generale di tipo fitness e wellness. Incentrato su una serie di movimenti funzionali in continua evoluzione, ha come caratteristica principale l’alta intensità di esecuzione (HIT – High Intensity Training). Il principio cardine dell’allenamento di CrossFit è sostanzialmente la varietà degli stimoli.

Ma ecco la scoperta più interessante.

Il CrossFit incita il sostenersi a vicenda e lo stare insieme. Non ci si allena individualmente, ma in gruppo e i compagni di allenamento sono sia i nostri avversari che i nostri primi sostenitori. Quando ti mandano fuori a correre per 800 metri, quelli che ti superano e che stanno già tornando indietro ti incoraggiano e fanno il tifo per te. La varietà della tipologia di allenamento e degli attrezzi utilizzati rende questa disciplina molto divertente e per questo non ci si annoia mai.
In altre parole, esistono dei posti come la redazione di NDD in cui però si fa lavorare il corpo invece del cervello. Provate a immaginare quel bellissimo ambiente che in maniera tanto naturale si è sviluppato nella nostra redazione, ma in una palestra. Per dirla tutta anche questo posto è frequentato da gente a cui non riesco a stare dietro. Non è solo questione di allenamento, ma di approccio a una cosa che per me è nuova e sconosciuta e per loro invece più familiare, sebbene questo accada sempre per via di una marcata distanza generazionale. Provo a spiegarvelo.

Crossfit, scopriamone i segreti

L’ambiente dove si svolge l’attività CrossFit è definito BOX. All’interno del BOX si trova ogni giorno un allenamento diverso chiamato WOD (Workout Of the Day) e raggruppa l’insieme degli esercizi del giorno. Lo scopo di qualsiasi WOD è quello di eseguire una certa quantità di esercizi il più velocemente possibile. Tale esecuzione può avvenire secondo regole differenti.
Dal AMRAP (As Many Reps As Possible) al FOR TIME (o AFAP), acronimo di As Fast As Possible, fino al famigerato EMOM (Every Minute On Minute). All’interno di un BOX ci sono esercizi di tutti i generi. Ti verrà infatti chiesto di saltare la corda, fare sollevamenti olimpici, arrampicarti su una fune, fare trazioni alla sbarra, remare, correre, saltare, lanciare la palla medica, trasportare del peso e molto altro. Siete riusciti a starmi dietro?

Molti termini faticano a fare presa nel mio rugginoso cervello, tant’è che ancora oggi confondo il Russian Baby Makers con il Burpees e il Deadlift con il Roll Over, ma sto facendo progressi.
La verità nuda e cruda è che forse sono troppo vecchio per queste “stronzate”. Eppure, esattamente come per il sergente Murtaugh, le faccio lo stesso. Ebbene sì. Ci vuole un fisico bestiale, e se nelle prime settimane, all’apice di ogni allenamento vedevo la Madonna, adesso vedo Chuck Norris che mi strizza l’occhio.
Secondo voi è un miglioramento?

di Alessandro Felisi

Alessandro Felisi
Alessandro Felisi

Attore, drammaturgo e scrittore di romanzi per ragazzi: è la mente dietro le mappe della redazione.

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