Varco la porta a vetri del Double R e due cose saltano subito al mio sguardo. La prima è che tutto è interamente addobbato di un colore in particolare: le lampade al neon sono state sostituite con nuovi tubi ronzanti fucsia, i muri del locale sono stati ricoperti da carta da parati magenta e persino i divanetti rossi sono rivestiti di rosa.
La seconda cosa che noto è che oggi Norma non c’è: a sostituirla c’è una ragazza bionda. Leggo il cartellino che porta appuntato sulla divisa, anch’esso rosa: si chiama Barbara Millicent Roberts. Impossibile. Rileggo nuovamente. Pare proprio che oggi, al mio tavolo preferito, le bevande mi saranno portate nientepopodimeno che da Barbie in persona.
E la cosa non potrebbe capitare più a proposito, visto che per oggi ho selezionato dal nostro jukebox una playlist di 5 brani per prepararsi al meglio all’uscita (prevista per il prossimo 20 luglio) del film Barbie, diretto da Greta Gerwig e con protagonisti Margot Robbie e Ryan Gosling.
Inserisco le monete ed entriamo subito nel “pink” mood!
1. PINK, AEROSMITH
In questo brano del 1997, il mondo di Steven Tyler pare tinto completamente di rosa, esattamente come Barbieland. Il cantante si racconta ossessionato da questo colore, ma leggendo tra le righe si nota come in realtà “pink” sia un modo gergale per definire l’organo sessuale femminile.
Insomma, una dichiarazione d’amore metaforica alla femminilità, che trascende il cantante dalle lenzuola a nuove vette e che richiama gli echi de L’origine del mondo di Gustave Courbet. Certo, non ne avrà la stessa potenza simbolica, ma mi piace pensare che il messaggio di fondo non voglia essere l’oggettificazione, ma piuttosto una celebrazione.
Un’esaltazione tutta rosa e onirica della donna, un po’ come lo è Barbie stessa.
2. LA BAMBOLA, PATTY PRAVO
Già nel 1968, la biondissima Patty Pravo col suo primo brano originale di successo (fino a quel momento si era fatta conoscere con cover di brani internazionali tradotte in italiano) si batteva affinché le donne non venissero considerate solo delle Barbie.
Alla “Ragazza del Piper” inizialmente il brano non piaceva, perché non voleva cantare lo stereotipo della donna succube di un compagno. Ma, grazie alla sua interpretazione, la protagonista de La Bambola le canta di santa ragione al suo uomo: è consapevole del suo valore e si ribella a una relazione in cui non è trattata con rispetto.
3. GEORGIE GIRL, THE SEEKERS
La band australiana folk/country The Seekers compose questo brano nel 1966, come colonna sonora del film omonimo (uscito in Italia come Georgy, svegliati). La canzone, che accompagnava i titoli di testa della pellicola, ricevette persino una nomination ai Premi Oscar 1967. Una rielaborazione strumentale di Georgie Girl venne in seguito utilizzata negli anni ‘80 come jingle degli spot pubblicitari internazionali di Barbie, in onda anche sulle reti televisive italiane.
4. DANCE THE NIGHT, DUA LIPA
La cantautrice inglese di origine kosovara Dua Lipa prende parte al film Barbie non solo nel ruolo di Mermaid Barbie (al suo debutto in veste di attrice), ma presta anche la sua penna e le sue corde vocali per questo brano, primo estratto dall’album ufficiale che raccoglie la colonna sonora della pellicola.
Nel video musicale fanno delle comparsate alcuni dei protagonisti del cast e persino la regista Greta Gerwig. Le atmosfere nostalgiche, a metà strada tra la disco anni ‘70 e il pop dei primi anni 2000, ci catapultano subito nel mondo “plasticoso” di Barbieland.
5. BARBIE GIRL, AQUA
Non poteva mancare in questo elenco il primo brano che verrebbe in mente a chiunque pensando a Barbie.
È il 1997 quando nelle radio spopola un quartetto danese caratterizzato da uno stile musicale “cartoonesco”, soprannominato poi dai media bubblegum dance. Barbie Girl fu un successo planetario che piacque proprio a tutti, tranne che alla Mattel, storica casa produttrice della bambola bionda.
La nota azienda fece causa agli Aqua e ai loro discografici, sostenendo che il brano violasse i diritti d’autore legati al loro prodotto. I musicisti vennero inoltre accusati di danneggiare la reputazione del giocattolo (rischiando di ridurre così le vendite) a causa dell’immagine frivola che la band dava di Barbie nella canzone.
La causa intentata da Mattel venne poi respinta e il caso archiviato, quando la Corte Suprema decretò che Barbie Girl fosse inquadrabile come una semplice parodia, ai sensi del Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. A causa di questa vicenda sembrava inizialmente che il noto brano del gruppo danese sarebbe rimasto escluso dalla colonna sonora del film di prossima uscita. Ma sarebbe stata un’occasione sprecata: è stato infatti annunciato un remake della canzone (rinominato Barbie World) in cui gli Aqua collaborano con Nicki Minaj e Ice Spice e che farà parte della soundtrack ufficiale di Barbie.
“Oh, I love you Ken!”
L’ultima eco della voce di Lene degli Aqua si disperde nell’aria.
Mi alzo dal divanetto, ancora sconcertata dal trovarlo rosa invece che rosso come al solito. Riporto il mio bicchiere al bancone e faccio una cosa che probabilmente non avrò più occasione di fare nella vita. In realtà è una cosa che avrò fatto mille volte da bambina e come me chissà quante altre in tutto il mondo. Solo che ai tempi Barbie era… Beh, a grandezza Barbie.
Vado verso Barbara Millicent e la abbraccio. Le sussurro un “grazie” e vado via canticchiando “Life in plastic, it’s fantastic”.
di Marta “Minako” Pedoni