Significati all’uncinetto – Editoriale
La nostra vita è piena di trame: dai romanzi alle serie tv di cui fruiamo, dalle conversazioni che abbiamo alle decisioni che intensificano o meno un determinato percorso personale. Le trame ci influenzano e ci motivano, che sia una cosa voluta o meno. Tutto quello che facciamo è il risultato di qualche storia perché si, la nostra esistenza è più o meno un gigantesco agglomerato di racconti.
Le trame sono potenti perché ci aiutano a dare un senso al mondo intorno a noi, a creare significato. Quando leggiamo un libro o guardiamo un film con una trama coinvolgente, siamo catturati dall’azione e dalle emozioni dei personaggi. Ne siamo coinvolti in modo personale esattamente come può farlo un evento o una circostanza reale. Spesso è proprio per questo che abbiamo una storia preferita, ci ha in qualche modo fatto capire qualcosa che riteniamo importante, come un buon mentore, e l’abbiamo fatta nostra nella vita di tutti i giorni.
Allora perché a volte ci sentiamo come dei personaggi secondari o peggio, delle comparse?
Non ho una risposta precisa a questa sensazione ed è proprio qui che la metafora delle trame viene in nostro soccorso: come ogni buona storia, la trama della nostra vita dovrebbe avere un senso compiuto alla fine, non è necessario che sia perfetta o lineare. Quando ci sentiamo persi per questo motivo, bisogna capire che gli intrecci e le complicazioni non solo fanno parte del gioco ma sono elementi fondamentali e molto contesi dagli scrittori perché attribuiscono ritmo e soprattutto, arricchiscono lo svolgimento dell’intera trama, rendendo unica la storia di ognuno di noi.
Ciò che conta davvero è il significato che troviamo nella nostra esperienza, all’interno di questa immensa maglia di vicende.
La calda cover di questo mese è di Camilla Fasola.
Editoriale di Davide Russo
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