Un naso importante-Cyrano Day
Il giorno che attendo di più del mese di Dicembre è finalmente giunto: Buon Cyrano Day a tutti, Novizi e Novizie!
Per chi vivesse in Islanda e non conosce ancora l’incredibile storia di questo giorno memorabile, non temete. L’Attore Novizio è qui bello pimpante a spiegarvi tutto nei minimi dettagli: esattamente 125 anni fa, il 28 Dicembre del 1897, debuttò per la prima volta in assoluto al Theatre de la port Saint-Martin di Parigi, l’opera teatrale più famosa e spettacolare di tutte le grandi produzioni francese: Il Cyrano De Bergerac, scritta dal grande Edmond Rostand. Questo spettacolo, come tutti voi già sapete da tempo, è il preferito in assoluto del sottoscritto. Un opera che mi ha segnato così nel profondo da voler creare una celebrazione in suo onore, che festeggiavo dapprima in solitaria a mio modo, poi decidendo di condividerla con tutti coloro che amano il teatro e che apprezzano quanto me le avventure del guascone di Borgogna. Ormai sono all’incirca tredici anni che festeggio il Cyrano Day, e per me è sempre un momento di infinità felicità. Addirittura ho deciso di ritardare il mio consueto articolo di dicembre proprio al 28, per mantenere fede all’amore per questo giorno e il suo incredibile significato.
Però quest’anno, per la prima volta in assoluto, utilizzerò il Cyrano Day per condividere una piccola e personale polemica che da qualche tempo comincia a starmi troppo stretta, proprio a proposito del Cyrano De Bergerac. O, più nello specifico, delle sue ultime produzioni. Sia cinematografiche che teatrali.
Negli ultimi tempi ho avuto modo di vedere, anche dal vivo ( con mia somma gioia), molti spettacoli teatrali del Cyrano. Tra questi, quelli che ho amato particolarmente tanto sono stati quelli rappresentati da Alessandro Preziosi, che ho avuto modo di vedere al teatro Eliseo, e il fantastico Cyrano West End scritto da Martin Crimp e portato in scena da Jamie Lloyd, con quel gigante recitativo che risponde al nome di James McAvoy, visto direttamente a Londra in compagnia del mio collega e amico Alessandro “Hal” Felisi. Spettacoli di una bellezza incredibile e recitati magistralmente, senza una benche minima sbavatura. Anche l’ultimo film realizzato un anno fa, Cyrano di Joe Wright, con protagonista il superbo Peter Dinklage (che aveva già rappresentato il ruolo nel musical teatrale diretto da sua moglie Erica Schmidt, che ha curato l’adattamento.), mi ha lasciato a bocca aperta per la splendida performance di Dinlklage, nonostante io non abbia ancora visto il film ma solo le immagini del trailer ( rimedierò proprio stasera.).
Purtroppo, c’è un grosso problema che accomuna tutte queste splendide rappresentazioni. Una mancanza che personalmente ritengo molto grave e destabilizzante. ( ovviamente parlando in maniera personale, s’intende.): il Naso di Cyrano.
Negli adattamenti che vi ho elencato finora, i protagonisti non hanno il naso deforme.
Sapete tutti che il simbolo rappresentativo di Cyrano è proprio il suo lungo ed enorme naso. Quel naso che non gli permette di dichiararsi apertamente alla donna che ama da anni, la bella Rossana, poiché lo fa sentire brutto e sfigurato e quindi potenzialmente rifiutato. Un elemento che rappresenta una colonna portante nella storia di Rostand.
Bene, fin qui ci siamo tutti, no? Ora, secondo voi cosa succederebbe se togliessimo proprio quel simbolo? Potrebbe essere ancora tutto credibile e significativo, secondo voi? La mia risposta è no, cari novizi e novizie. E vi vado anche a spiegare il perché.
Togliamoci subito l’elemento più evidente della questione: Preziosi e McAvoy sono attori bellissimi fisicamente. Quindi, senza il naso deforme, i loro Cyrano sono personaggi bellissimi esteticamente. BELLISSIMI, capite? Come possono aver paura di essere rifiutati da Rossana, essendo così belli e senza quel nasone grosso e orrendo? Non è credibile nemmeno un po’, soprattutto nell’adattamento di Lloyd, con un Cristiano, interpretato da Eben Figueiredo, oggettivamente molto meno appariscente se messo in confronto con quel figaccione di Mcavoy! Andiamo! La sospensione dell’incredulità è decisamente troppa per una cosa del genere, sinceramente…si va’ a stravolgere troppo l’opera di Rostand ed è una cosa che non ha fondemento solido.
Ed ecco che qui voi potreste sollevare un appunto più che legittimo: “Eh ma per Peter Dinklage questa cosa non vale! E’ comunque brutto, visto che è un nano!”
Giustissimo, ma trasformare Cyrano in un nano, non lo rende automaticamente brutto, ragazzi miei. Perché esteticamente parlando, anche Peter Dinklage è affascinante. Il suo viso è davvero particolare e attraente, seppur non paragonabile alla bellezza di Preziosi e McAvoy. Persino come Tyrion Lannister era fin troppo bello rispetto alla sua controparte cartacea, perciò il pensiero di prima vale anche per lui, sebbene Dinklage sia più “scusato” visto la sua problematica. Ma per lui, voglio tirare fuori un secondo e molto più importante elemento che possono allargare tranquillamente anche agli altri due Cyrano citati.
Nel testo di Rostand, Cyrano snocciola dei potentissimi e spettacolari monologhi proprio riguardo al suo naso. Delle vere e proprie perle in versi che trasudano il suo orgoglio di guascone, che non si piega nemmeno alle prese in giro, agli sberleffi delle persone che guardano la sua deforme appendice e la usano per deriderlo. Lui stesso li utilizza contro di loro, sfornando una sequenza infinita di nomignoli e insulti che potrebbero utilizzare, facendo loro notare quanto stupidi essi siano. Frasi, dialoghi, intense parole proprio dedicate al suo naso che lo rendono quasi un simbolo di originalità, di orgoglio. Una bandiera che lo rende unico e distinto in mezzo alla massa di superficialità e di ipocrisia.
Se però quell’orrendo naso non c’è, come possono quelle frasi, quei monologhi, quelle dichiarazioni di orgoglio e coraggio avere la stessa intensità e lo stesso impatto, se colui che le recita non ha motivo di dichiararle? Lo stesso Dinklage non potrebbe mai recitarle, e sospetto che il testo sia stato cambiato proprio in funzione delle sue dimensioni, non della sua bruttezza. Ma anche questo è un problema, perché nel cuore del suo autore e di tutti gli appassionati, Cyrano de Bergerac non è un nano. E’ un guascone con un lungo e grosso naso che odia e ama. E questo è un elemento che non si può ne riscrivere, ne omettere.
Chiariamoci un attimo: ho amato profondamente queste produzioni teatrale e le riguardo sempre con grande amore. E sicuramente mi piacerà tantissimo anche il Cyrano di Wright, anche se non sono un fan dei musical. Ma qui parliamo di qualcosa che per me è dannatamente importante…parliamo della bandiera che sventola nel mio cuore da anni e anni.
Come icona del mio profilo instagram, facebook e anche qui sul sito di Niente Da Dire, il caro direttore mi ha disegnato proprio quel naso. Il naso del mio eroe teatrale, quel simbolo che rappresenta per me i sogni e le speranze che nutro sin da quando ho deciso che sarei diventato un attore. Rappresenta l’orgoglio e il coraggio che nutro anche nei momenti più duri, davanti ai numerosi “no” che ricevo nei provini o nelle opportunità recitative in cui mi cimento e allo sconforto che mi dilania dentro nel non riuscire ancora a renderlo il mio unico e solo lavoro. Rappresenta i sacrifici e le rinunce, le vittorie e le sconfitte…e l’immensa passione che arde nel mio cuore da una vita. E non rinuncerei a quel naso per nulla al mondo. Lo porterei con fierezza, davanti a tutte le prese in giro della vita.
Ecco perché nonostante gli ottimi lavori e le grandi recitazioni, io voglio vedere Cyrano con il suo naso. Perché è ciò che lo ha reso una leggenda per tutti gli attori e le attrici, da 125 anni.
Perché quel naso è in grado di farci volare sino alle stelle, tra le braccia della pallida luna.
Buon compleanno, meraviglioso Guascone di Borgogna!
Attore Novizio al vostro servizio!
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