Editoriale: Ponti tagliati
Parliamoci chiaro: se ricordate le parole di Vincenzo “Vinny” Santorini in Atlantis – L’impero Perduto, sapete già che per lui ci vogliono solo dieci secondi e tanta dinamite per fare un ponte. La verità però è che per costruire un ponte ci vuole tanto tempo, sia nel caso di ponti veri, sia nel caso stiate immaginando un ponte metaforico di fiducia.
Credetemi, è dannatamente facile distruggerne uno. Basta una manciata di secondi, una domanda fuori luogo o una semplice insinuazione appena accennata. In redazione abbiamo visto accartocciarsi su loro stessi progetti solidi e pieni di potenziale solo perché due membri della squadra che li componevano non si sono parlati al momento giusto.
I rapporti umani sono tenuti insieme da ponti e questi passaggi sono a due vie, devono portarci a uno scambio continuo. Lo scambio è vitale, il confronto. Comunicare, sempre, anche se fa male. Perché i ponti trasportano anche dolore, ma l’importante è che ci siano, siano lì solidi.
Distruggere un ponte può avvenire per caso, ma può anche essere una scelta, l’ultima e la più difficile. I ponti sono ciò che ci tengono in piedi ancorati l’uni agli altri.La cover dedicata ai Ponti è di Camilla Fasola e di Giulia Rossetti.
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