Ci ricordiamo della Ever Given?
Il 23 marzo del 2021, la portacontainer Ever Given diventa la nave più famosa del mondo. Tutti i riflettori sono puntati su di lei mentre, purtroppo, questa è incagliata orizzontalmente nel Canale di Suez. Una situazione senza dubbio incresciosa: quattrocento metri di barca in lunghezza, e cinquanta in larghezza, che ostruiscono per sette giorni i commerci globali, peraltro in una delle rotte marittime più trafficate.
Dal Canale di Suez, inaugurato alla fine degli anni ’60 dell’800, passano il 12% dei traffici commerciali globali, una grande cifra contando che il 90% degli scambi avviene per via marittima. Tale rallentamento, infatti, ha causato diversi problemi alla catena di approvvigionamento, la famosa supply chain, con circa quattrocento navi in ambedue le direzioni bloccate e rallentate nel canale. La storia della Ever Given diventa quindi, in un’ottica di sistema, di immediato interesse internazionale. L’ingorgo più chiacchierato sui telegiornali è stato causato, secondo quanto riportato dall’azienda taiwanese Evergreen Marine proprietaria della portacontainer, da una folata di vento molto forte e inaspettata. Una delle più grosse derapate della storia, c’è da dire. Di quelle da osservare con in sottofondo il ritornello di Deja Vu, la colonna sonora dell’anime giapponese di corse Initial D.
Fortunatamente nessuno dell’equipaggio è rimasto ferito, ma l’avvenimento ha portato al sequestro, da parte delle autorità egiziane, della nave e la richiesta di 900 milioni di dollari di danni. L’Authority del Canale di Suez (SCA) ha richiesto tale risarcimento poiché l’ingorgo ha fatto perdere entrate per le tasse di transito (una stima di circa 15 milioni di dollari al giorno), aggiungendo anche i danni arrecati al canale e il costo delle attrezzature e manodopera per il traino e il drenaggio. Escludendo i problemi ai commerci globali, è possibile constatare che la Ever Given è stata anche la fonte di una grande ondata di meme, alcuni di questi molto elaborati.
La sfortunata storia della nave ha, infatti, ispirato anche la produzione di ben due videogiochi caratterizzati, senza troppi giri di parole, da una comicità incredibilmente sagace. Uno di questi due titoli è Suez Canal Bulldozer, disponibile gratuitamente su Itch.io. In questo breve videogioco non è permesso controllare la celeberrima nave container, bensì il “piccolo” bulldozer che la soccorre. Costui è diventato idolo dell’internet e un personaggio importante nella narrazione comica della vicenda. Il designer Eric Wilder ha preso la palla al balzo, cogliendo l’anima della situazione e pensando bene di trasformarlo nel protagonista di in un videogioco in stile Pokémon per il vecchio Game Boy. Muovendo con le frecce direzionali il bulldozer, i giocatori possono avvicinarsi al gigantesco masso che impedisce alla Ever Given di tornare tranquilla a navigare. Una volta arrivati in prossimità del macigno e premuto il tasto per interagire, il messaggio che compare è sconfortante ma coglie appieno quel senso di impotenza trasmesso dalle fotografie che arrivavano dal canale. “It’s super stuck”, ovvero “è super incastrato”. Lo scopo del gioco, strano ma vero, finisce qui. Come si suol dire, breve ma intenso.
L’altro videogioco sviluppato per prendere in giro il gigantesco fallimento della Ever Given è, invece, decisamente più elaborato, tant’è che non è ancora uscito ufficialmente. WHATEVER è il videogioco sviluppato dal designer Napas Torteeka ed edito da Pineapple Works. Questa volta si prendono le redini del cargo denominata Whatever e sterzando bruscamente nei vari percorsi è necessario raccogliere monete e arrivare alla fine del tracciato entro il tempo limite. Se si rimane incastrati, nessuna paura, arrivano i bulldozer a salvare la nave, ma ciò farà perdere tempo prezioso e costringerà a manovre più spericolate per raggiungere il traguardo.
Il gioco, al momento disponibile solo in una versione demo, mostra nelle immagini ufficiali tanti differenti scenari: il Canale di Suez, ovviamente, New York, i Fiordi e tanti altri. In uno screenshot pubblicato sulla pagina Steam si può notare inoltre l’inserimento di eventi atmosferici e biomi peculiari, con addirittura l’arrivo di giganteschi UFO e persino di Godzilla, il kaiju per eccellenza.
Insomma, il fiasco della nave Ever Given ha scatenato un’ondata di creatività durante il periodo pandemico ed è sorprendente vedere che anche i videogiochi non si sono tirati indietro. Ma perché ricordare la Ever Given dopo più di un anno? Questa vicenda, semplicemente, ci ha raccontato noi stessi meglio di chiunque altro durante la pandemia. Uno straziante sentimento di impotenza e, dopo decenni di corse, una brusca frenata. Un imprevisto ci ha arenati e ha richiesto uno sforzo collettivo per riprendere il viaggio in serenità. La pandemia è lungi dall’essere finita e assolutamente non bisogna abbassare la guardia, ma dalla fine della quarantena e del lockdown abbiamo piano piano ripreso a navigare, con più consapevolezza delle nostre necessità in termini di salute mentale, di rapporto e bilanciamento tra lavoro e vita personale e, soprattutto, di futuro. Oggi, più che mai, è importante tornare a parlare di futuro. Ecco perché questa storia, al tempo, ci ha coinvolto così tanto.
di Damiano D’Agostino
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