Uno sguardo a Gangs of Night City, il boardgame di Cyberpunk 2077

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Uno sguardo a Gangs of Night City, il boardgame di Cyberpunk 2077

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Cyberpunk 2077 al suo lancio ha ricevuto tante, forse troppe, critiche per il suo stato. Il gioco risultava poco ottimizzato e pieno zeppo di bug. Il problema di quel gioco, però, non riguardava soltanto i suoi bug, ma anche il suo significato e messaggio. Del genere e degli archetipi del cyberpunk c’era ben poco e le critiche allo status quo che metteva sul tavolo risultavano vaghe, poco ispirate, se non addirittura inesistenti.

Il franchise di Cyberpunk 2077, per fortuna, non comprende soltanto il videogioco prodotto da CD Projekt RED, ma anche tutto un universo di opere transmediali che spaziano dai fumetti sino alle serie animate. Per non parlare del fatto che è direttamente ispirato ad un gioco di ruolo pen&paper di fine anni ’80 pubblicato da R. Talsorian Games. A questo universo di opere transmediali si aggiunge anche Gangs of Night City, il gioco da tavolo prodotto da CMON (Marvel’s United, Zombicide) e creato da Andrea Chiarvesio, Eric M. Lang, Alexio Schneeberger e Francesco Rugerfred Sedda. Il gioco è sbarcato su Kickstarter, come usanza CMON, e ha raccolto più di 800.000 euro rispetto ai 100.000 richiesti dall’azienda di Singapore. 

Abbiamo avuto modo non soltanto di provare Gangs of Night City, ma di playtestarlo. Abbiamo seguito quindi il suo sviluppo per diversi mesi e assieme a tanti altri giocatori ho dato i miei feedback. Nella pratica ho fatto quello che in ambito videoludico si potrebbe definire beta testing. Nelle partite che ho giocato ho percepito che Gangs of Night City avesse una marcia in più rispetto al videogioco, sia dal punto di vista tematico che di meccaniche. Nel gioco da tavolo, i giocatori sono chiamati a controllare le famose bande criminali della città di Night City, ognuna con le sue abilità specifiche. Si incappa, quindi, ad avere un’asimmetria di gameplay molto stimolante. L’elemento che attira maggiormente del gioco è che si tratta di un sistema di controllo aree: i criminali lottano fra loro per il costante dominio della città e dei suoi quartieri e possono realizzare questa loro impresa attraverso scorribande nella rete (la NET), l’utilizzo di segreti corporativi, la creazione di unità di combattenti e l’ingaggio degli Edgerunner, ovvero i mercenari più famosi nel mondo di Cyberpunk 2077.

All’interno dei loro Design Diary, i creatori del gioco hanno raccontato i ragionamenti che li hanno portati a scegliere determinate meccaniche piuttosto che altre. In uno di questi diari raccontano la modalità con cui hanno adattato il videogioco di CD Projekt Red al gioco da tavolo. Era, comprensibilmente, molto complesso adattare un’avventura per un giocatore singolo alla concezione dei boardgame, che prevedono spesso più giocatori allo stesso tavolo e con, quindi, la necessità di dare loro la possibilità di influire in egual misura nella partita. “Qui è dove entrano in gioco le gang di Night City. Le bande criminali offrono una prospettiva unica per il gioco. […] Il videogioco ci ha introdotto ad una manciata di loro, ognuna con stili, comportamenti e caratteristiche uniche, che le hanno rese una grande fonte di ispirazione” scrivono i designer nel loro diario.

Parlando con Andrea Chiarvesio, uno dei designer del gioco, abbiamo chiesto il perché di questa specifica scelta.

“Nell’approcciare la trasposizione da videogame a gioco da tavolo, siamo convinti da sempre che non c’è nulla di più sbagliato che cercare di “imitare” il videogame attraverso le meccaniche del boardgame. I giochi analogici, per loro natura, non sono in grado di restituire ai giocatori il feeling adrenalinico che i videogame sanno veicolare così bene, e qualsiasi tentativo di riprodurre l’identico gameplay diventa, per chi prova il gioco analogico, frustrante e può apparire fortemente inadeguato rispetto al modello di riferimento. D’altra parte, invece, i boardgame posseggono una capacità di rappresentare le situazioni strategiche e di larga scala davvero unica, e di ricreare gli aspetti diplomatici e sociali che spesso nei videogames sono assenti o veicolati con molta più difficoltà. Da qui la scelta di riprodurre il mondo di Cyberpunk 2077 mettendo i giocatori nei panni dei leader delle agguerrite gang presenti nel gioco: un’esperienza diversa e unica rispetto al videogame, e nello stesso tempo pienamente immersa nella medesima lore.”

Risulta altresì molto interessante come hanno pensato a delle meccaniche di gioco che trasmettessero il senso di ingiustizia incombente nella città. Ciò è veicolato non soltanto dall’asimmetria del gameplay, ma anche dalle carte storia. Queste restituiscono un intrigante scenario cyberpunk, gettando i giocatori in un mondo iper-capitalistico con corporation senza scrupoli e governi autoritari, in cui è forte il disagio sociale e la sopravvivenza è il mantra per coloro che vivono ai margini della società. Come immaginabile, ci sono svariate situazioni in cui i criminali si scontrano tra loro e il combattimento è strutturato per essere rapido e immediato, non frena il flusso dell’esperienza e, anzi, i giocatori, a seconda delle loro abilità, saranno incentivati ad ingaggiare sparatorie per il dominio e la presenza nei quartieri.

In riferimento a ciò scrivono che “non ci sono tie-breaker (n.d.r. spareggi) a Night City. Negli scontri a fuoco contano solo le armi, le cyberware e hack. Sono uno può emergere vittorioso. Questo è ancora più evidente in una situazione di stallo che coinvolge più bande. Anche se una è chiaramente la più forte, a seconda della situazione, potrebbe voler perdere uno scontro a fuoco per non attirare troppo l’attenzione aziendale o avere altre bande contro”.

Gangs of Night City

Le carte storia sopracitate aggiungono notevole flavour all’esperienza. L’immensa metropoli è in continuo fermento e le azioni perpetrate dalle corporation la influenzano, contagiando anche le meccaniche di gioco. Queste storie, scritte con una grande attenzione alla lore del videogioco e del mondo, nonché alla distopia tipica del cyberpunk, forniscono situazioni mutevoli ai giocatori. Possono cambiare, infatti, le condizioni di vittoria, può essere introdotta una nuova meccanica e possono essere richiesti obiettivi da completare. Queste storie hanno diramazioni e si evolvono con la partita, in un’armonia che ho percepito di grande valore e che ha aggiunto realmente qualcosa durante le sessioni di gioco, stimolando anche alla creazione di narrativa emergente da parte dei giocatori. Sulle carte storia, il designer Francesco Rugerfred Sedda ha dichiarato che sono uno dei suoi elementi preferiti del gioco.

“Sin dall’inizio non volevo fossero semplici side-quest o missioni, anzi, l’idea era di usarle per contribuire a trasmettere il worldbuilding di Night City durante la partita. L’idea è che le megacorporazioni sono entità talmente grosse e potenti che le loro decisioni impattano anche la vita per le strade. Le storie, quindi, sono quasi tutte incentrate su decisioni o problemi delle corporazioni, e sul come questo cambia, letteralmente, le regole della guerra tra bande per le strade della città. L’impatto delle corporazioni è significativo e in alcune carte epilogo è in grado letteralmente di cambiare le condizioni di vittoria o di sconfitta della partita. Ad esempio, in alcuni epiloghi tutte le gang possono perdere contro la corporazione. Dal lato ludico le storie sono inoltre pensate per soddisfare diverse psicometrie di persone. Abbiamo Storie progettate per chi ama i colpi di scena e i twist a sorpresa, così come ne abbiamo alcune molto trasparenti e quasi prive di casualità o elementi inaspettati. Ogni Storia è inoltre pensata per essere rigiocabile più volte.”

Ci sono quindi tante sfaccettature nelle meccaniche di gioco di Gangs of Night City e questo, forse, può spaventare alcune tipologie di giocatori. Per quanto, una volta apprese, queste risultino fluide e profonde, c’è da tenere in considerazione che ad un primo impatto possono risultare opprimenti. Tante icone da controllare, da capire, effetti da leggere e fattori da tenere in considerazione: un carico cognitivo non indifferente. Questo gioco da tavolo pubblicato dall’azienda di Singapore all’apparenza sembra pensato per veterani del boardgame, in tutte le sue sfaccettature e possibilità, in realtà è pensato anche per quelle tipologie di giocatori che nella loro vita hanno giocato poco o nulla e che troveranno un sistema in cui una qualunque partita ha un suo flow e in cui, anche se si perde, ci si alza dal tavolo con la sensazione di aver comunque esperito qualcosa di significativo. Ci si sente, in qualche modo, arricchiti.

Gestire l’IP di un videogioco commercialmente imponente come Cyberpunk 2077 non deve essere stata un’impresa facile, per cui era ovvia la curiosità su come i due designer hanno vissuto questa esperienza. “È probabilmente banale dirlo”, ci raccontano, “ma è stato davvero entusiasmante! La squadra di CDPR annovera al suo interno parecchi entusiasti di boardgame; quindi, abbiamo avuto la fortuna di avere un supporto costante e attivo, e di veder approvate quasi tutte le nostre idee e richieste, anche quelle più strane, come quella di avere alcuni Edgerunner ispirati a noi stessi (chissà, magari un domani potrebbero comparire anche in versione elettronica: sarebbe davvero fantastico se succedesse)! Riuscire a combinare un’esperienza di gioco davvero unica e un’ambientazione che amiamo è stato davvero un lavoro lungo ma che ci ha regalato non poche soddisfazioni, insomma!”

Non si tratta, però, di un progetto immacolato e senza alcun lato negativo. Gangs of Night City ha fatto il suo debutto su Kickstarter ad inizio di giugno e ciò che ha lasciato indubbiamente basiti e il prezzo a cui viene venduto. CMON è nota alla community di boardgame per avere una grande qualità produttiva e delle miniature di ottima fattura, che vengono vendute senza pittura per permettere agli appassionati che lo desiderano di dipingerle in autonomia. Tutto ciò arriva, chiaramente con prezzi maggiorati, ma la richiesta per il kickstarter di Cyberpunk 2077 Gangs of Night City può risultare eccessiva.

Gangs of Night City

Con 110 dollari, infatti, gli utenti possono mettere le mani sul cosiddetto “core box”, con dentro quattro gang con annesse miniature e le varie componenti. Si tratta di un gioco da 1 a 4 giocatori, con la possibilità anche del giocatore singolo come in Scythe, ma vista la grande quantità di gang presenti nel gioco risulta incredibilmente dispendioso.

Questo senza contare le spese di spedizione, che portano il prezzo a cifre da capogiro. Le spese di spedizione per l’europa costano, in media, dai 50 ai 65 dollari aggiuntivi ai 110 del prezzo base. Se l’intenzione iniziale era quella di portarsi a casa anche delle espansioni si superano facilmente i 200-300 dollari. In questo breve calcolo aritmetico è da contare anche l’IVA, non contata nel prezzo di listino. Rispetto ad altri boardgame carichi di miniature e oggettistica, come ad esempio Scythe pubblicato da Ghenos Games al prezzo di listino di €89,90, è un prezzo più alto. Ciò può essere dovuto non soltanto alla prezzistica base CMON, ma anche ad una crisi delle cartiere che ha alzato i prezzi della carta e alla crisi dei trasporti marittimi via container che, si spera, possa stabilizzarsi nei prossimi mesi. Abbiamo comunque voluto chiedere una spiegazione sul prezzo ai due designer e sull’argomento Andrea Chiarvesio ha dichiarato di trovare il prezzo “assolutamente normale per un gioco basato sulle miniature”.

“A dire il vero ogni gioco su cui abbiamo lavorato in CMON, non solo Cyberpunk 2077, è pensato per fornire ai nostri giocatori un rapporto costo/contenuti straordinario in termini di qualità, componenti, presenza al tavolo e opzioni di gioco. Dal punto di vista del design è un obiettivo finale davvero divertente e stimolante su cui lavorare, perché quello che cerchiamo di dare ai nostri giocatori è sempre una quantità e qualità di contenuti incredibilmente grande e ambiziosa.”

Insomma, la produzione CMON di questo nuovo boardgame nel mondo di Cyberpunk 2077 mostra ottima qualità nel design, nella componentistica e nell’esperienza di gioco, che fa sentire ai giocatori il fiato sul collo e la sensazione di vivere un’avventura sul filo del rasoio. Qualcosa che può, però, dissuadere dal provare l’esperienza è, appunto, il prezzo di listino, comprensibile vista la qualità e la mole di pezzi nella scatola, nonché la situazione globale di crisi, ma che può rappresentare ugualmente una spesa eccessiva per molte tasche.

Per tutti coloro che volessero dare un assaggio a questa nuova esperienza cyberpunk, CMON ha reso disponibile un kit per poter giocare ad un tutorial introduttivo su TableTop Simulator, un programma disponibile su Steam al prezzo di €19,99 (spesso e volentieri scontato) che permette di giocare a giochi da tavolo anche da remoto. La campagna Kickstarter è ormai conclusa, ma per chi volesse ancora acquistare il gioco è possibile effettuare i cosiddetti Late Pledge.

di Damiano D’Agostino

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