Una maledetta parodia-Il doppiaggio di Sing 2

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Una maledetta parodia-Il doppiaggio di Sing 2

Rieccomi qua, dopo un mese di stop, finalmente a rianimare questa mia rubrica teatrale di cui sentivate tutti la mancanza, so che è così!

E’ successo tanto in questo ultimo mese e mezzo, nel mondo dello spettacolo: gli Oscar 2022 sono giunti con il loro carico di avvenimenti, assegnazioni di statuette a mio parere discutibili e sonanti ceffoni che rovinano carriere in modo irreparabile ( di chi li esegue ) e oscurano momenti molto più importanti e sentiti. Poi sono finalmente usciti al cinema due film con altissime aspettative, ovvero The Northman e Dottor Strange Nel Multiverso della Follia ( di cui ho avuto l’onore di assistere all’anteprima milanese qualche settimana fa.), che hanno sinceramente spaccato l’opinione pubblica tra chi li ha osannati e chi li ritiene pura spazzatura cinematografica. Senza contare poi l’Eurovision arrivato finalmente qui in Italia grazie alla vittoria dello scorso anno dei Maneskin, Il processo Depp-Heard che sta facendo infiammare gli animi dei fan, senza contare la scoperta del nuovo Doctor Who, che sarà interpretato dal più che talentuoso Ncuti Gatwa, che abbiamo già visto in azione nella famosa serie tv Sex Education.

Insomma, ce n’è da parlare e da discutere…ma io ho intenzione di parlare di tutt’altro argomento. Qualcosa che si colleghi perfettamente alla mia “confort zone”, il mio mondo di appartenenza: il teatro. Magari non si collega proprio bene bene, ma io sono bravo ad unire i fili e ci riuscirò anche stavolta. Anche perché con il Doppiaggio, arte sopraffina ben realizzata qui in Italia, l’arte teatrale si sposa più che ottimamente.

Prima e durante il mio soggiorno a Roma per le mie “vacanze di Compleanno”, assieme alla meravigliosa Persebeau, fantastica artista e compagna di mille avventure, mi è capitato di vedere, proprio sotto consiglio della gentil donzella, i due film di animazione Sing, prodotti da Illumination Entertainment e diretti da Garth Jennings. Due film godibilissimi e molto divertenti, a mio modestissimo parere, che narrano di Buster Moon, un koala antropomorfo proprietario di un teatro che per salvarlo dalla bancarotta, organizza una gara di canto coinvolgendo giovani talenti canori quali Meena l’elefantessa, Johnny il gorilla, Ash il Porcospino e Rosita il maiale. Senza contare uno dei miei personaggi preferiti che è Gunther, il maiale ballerino. La trama non è nulla di eccezionale ed è una cosa che è già stata fatta in molte salse, ma comunque fa il suo dovere e riesce ad emozionare e divertire. Inoltre, per un attore e appassionato di teatro, vedere le difficoltà di Buster nel gestire il suo teatro e la compagnia mi ha fatto battere il cuore rivivendo in quella pellicola le mie di difficoltà nel produrre e portare in scena i miei spettacoli teatrali.

Anche il secondo capitolo, uscito nel 2021 e sempre diretto da Jennings, ha i stessi vibes del primo, mostrando un Buster più sicuro e ottimista cercare di farsi produrre uno spettacolo dal potente magnate Jimmy Crystal, con tutte le difficoltà del caso, nel contempo tentando di ingaggiare anche il famoso cantante Clay Calloway, scomparso dalle scene molti anni indietro. Nulla da ridire anche per il secondo capitolo, sempre godibile e, se non si hanno grandi pretese sulla visione del film, molto carino da vedere e ascoltare.

Ora, in tutto questo, io ho trovato soltanto un grosso, GIGANTESCO difetto nel secondo capitolo di Sing. Un difetto che nel primo non c’era minimamente, ma che purtroppo comincio a trovare anche in altre produzioni, soprattutto nei film d’animazione: parlo del doppiaggio italiano. Nello specifico, della scelta di casting di alcuni personaggi del film.

I personaggi in questione ( tutti nel secondo capitolo, ripeto) sono Porsha Crystal, figlia viziata del magnate; Nooshy, la lince esperta di breakdance; Darius, uno yak egocentrico e vanitoso e lo stesso Clay Calloway. Tutti rispettivamente doppiati da Jenny De Nucci, Valentina Vernia, Frank Matano e Adelmo Fornaciari, che tutti noi conosciamo con il nome d’arte di Zucchero. Senza starci troppo a girare intorno, posso seriamente dire che la loro recitazione per quei personaggi è penosa a livelli ultraterreni. E credetemi quando vi dico che sono stato fin troppo buono ad utilizzare questa scelta di parole.

Non c’è nulla che si possa definire recitazione nella performance di questi quattro artisti, che sono tutto fuorché attori. Sentire la loro voce su quei personaggi spegne il pathos, il coinvolgimento, magari l’amore che si può provare per quei protagonisti. Spegne tutto e lascia solo spazio ad una sincera sensazione di disagio e perenne fastidio, senza contare la profonda rabbia che ho provato durante la visione del film. Sì perché questa consuetudine di chiamare influencer, youtuber o personalità del web o personaggi famosi in generale, soprattutto nel campo sportivo, per farli doppiare in un film, perlopiù d’animazione, è andata via via aumentando in maniera esponenziale, privando però della cosa più importante del doppiaggio italiano, quella che ci ha reso i migliori di tutto il mondo in questa arte: la qualità.

Ci siamo dimenticati che i migliori doppiatori e doppiatrici del nostro tempo, gente come Ferruccio Amendola, Luca Ward, Domitilla D’Amico,Cristiana Lionello e chi più ne ha più ne metta, erano e sono tutti attori di teatro o di cinema. ATTORI, persone che hanno coltivato un talento già innato con uno studio intensivo in accademie e scuole professionali e hanno dedicato anima e corpo alla formazione attoriale, macinando esperienza sul palcoscenico e sui set cinematografici e portandola poi al servizio del doppiaggio italiano, creando così voci indimenticabili che ci accompagnano tutt’ora nelle nostre vite.

Ispirati da quelle voci e da quei lavori attoriali adesso abbiamo una splendida nuova generazioni di grandi attori/doppiatori che mantengono alto il buon nome del doppiaggio italiano. Io cito sempre il mio amico e maestro di vita Edoardo Stoppacciaro, un vero e proprio attore ampiamente dimostrato grazie anche alla sua performance nel film Real-A Ghostbusters Tale. Non un cantante, non una ballerina, non un influencer. Un attore, che presta la propria anima ad un personaggio immaginario, grazie alla sua voce.

Quindi mi è più che naturale imbestialirmi come un orso a cui è stato tolto il pranzo davanti al penoso doppiaggio di Sing 2, che nonostante sia comunque affiancato da grandi doppiatori come Massimiliano Prando, Federica De Bortoli e Francesco Campaiola, la loro più che perfetta performance viene affossata dal lavoro dei sopra citati “artisti” che fanno un lavoro che non è il loro. Lo stesso Zucchero, che adoro come cantante, è letteralmente un pesce fuor d’acqua nel doppiare Calloway, (originariamente doppiato niente meno che da Bono, che al contrario di Zucchero, fa un lavoro eccezionale.),parlando in maniera impastata, cercando come di imitare il suono ferale di un leone ma ottenendo solo un suono inascoltabile e di difficile comprensione, dimostrando come non sia il suo campo, nonostante lui sappia usare la voce, da bravo cantante qual’è.  Mentre per gli altri tre non ci sono scusanti: piatti, mosci e fastidiosi. E non aggiungerò altro.

Non si può chiamare un idraulico a fare il lavoro di un fornaio o viceversa. Così come non si possono chiamare youtuber o ballerine per doppiare un personaggio d’animazione. Perché non ti daranno mai e poi mai la stessa identica qualità di un addetto al mestiere, un vero attore che ne ha fatto la sua vocazione. Un professionista che conosce i metodi e le tecniche di regia e dandoti quella qualità che altri prima di lui hanno portato. Un giovane attore che tenta la strada del doppiaggio si vedrà defraudato di una grande opportunità proprio per colpa di queste scelte becere e senza cognizione, e si chiederà a che serve studiare come un matto se poi altre persone, senza alcuna esperienza, verranno scelte solo per il nome e non per il merito.

Non sto parlando per me, signori e signore: Io sono un attore di teatro, verissimo e ne vado orgoglioso. Ma purtroppo non ho la conoscenza ne il talento per potermi cimentare nell’arte del doppiaggio che amo tantissimo. Così come non mi cimento nel canto o nel ballo, o nella ginnastica artistica, nel calcio o nel basket. Perché ho l’umiltà e l’intelligenza di dire di non aver talento in queste cose e non voglio rubare il posto a coloro che, invece, il talento ce l’hanno e l’hanno forgiato con studio e perseveranza. Io parlo a nome di tutti i miei “colleghi”, tutte persone che ho conosciuto, e che stimo profondamente. Attori d’incredibile talento e doppiatori eccellenti che meritano non solo di eccellere in quel settore, ma di ottenerne le migliori opportunità. Perché sono novizi come me, nel cuore e nell’anima, e vogliono soltanto fare del loro talento il loro mestiere. Ma se a loro vengono preferiti personalità famose totalmente inesperte e inadatte, come possono farsi notare in quel mondo?

Nel 2012 al Jimmy Kimmel Show , Gary Oldman girò un fantastico video-parodia in cui attaccava gli atleti che recitavano nei film. Un video divertente, ma maledettamente vero e tutt’ora attuale. Si potrebbe tranquillamente attaccare al mio discorso di questo articolo, tanto è calzante…

Visto che questa storia sta davvero diventando una maledetta parodia.

Attore Novizio al vostro servizio…e tanti auguri a Niente Da Dire!! 

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