Una simbiosi tra due generi – The Batman di Matt Reeves

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Una simbiosi tra due generi – The Batman di Matt Reeves

Correva l’anno 1992 quando vidi per la prima volta un film di Batman al cinema. Fu il primo, quello diretto da Tim Burton con Micheal Keaton e Jack Nicholson a farla da padrone sullo schermo. Sì, avevo tre anni, all’epoca, e lo vidi in un cinema all’aperto nel cuore di Rieti, in una rassegna di film “per tutta la famiglia”. ( Mio padre si sentì pesantemente preso in giro da questa frase, quando vide le prime cupissime immagini del film.) Fu il primo film che vidi al cinema, il primo, vero, ricordo che ho della mia infanzia: io che guardo Batman al cinema. Estasiato, appassionato, totalmente incantato da quell’eroe oscuro che salva le persone e picchia clown psicopatici.

Dodici anni più tardi, ancora innamorato delle gesta dell’Uomo Pipistrello, riuscì a mettere le mani, in una delle collane più belle messe in vendita da Repubblica, una delle graphic novel che ancora oggi mi accompagna nel mio immaginario fumettistico: The Killing Joke. Lo lessi tipo tre volte, quel giorno, ed ogni volta scorgeva dettagli, recitavo le battute sia di Batman che della sua nemesi per eccellenza, il Joker, e assaporavo ogni singola vignetta entrando perfettamente nella storia, come fossi uno dei personaggi di quel folle mondo. Fu la prima graphic novel di Batman che comprai, la prima di tante.

Scusate, avete bisogno di una spiegazione per questa mia digressione nostalgica nella mia infanzia/ adolescenza mentre muovevo i primi passi nel mondo brutale e folle del Cavaliere Oscuro. Anzi, forse no, visto che sapete leggere. Però ve la do’ lo stesso…

Sono andato a vedere The Batman al cinema, il nuovo film di Matt Reeves con Robert Pattinson nei panni del crociato mascherato. E, senza mezzi termini, credo fermamente che incarni lo spirito di entrambe le emozioni che ho vissuto in quei due esatti momenti della mia vita, fusi insieme.

Sì perché il nuovo film targato DC Comics rappresenta, secondo il mio modesto e totalmente inesperto parere, una fusione tra cinema e Graphic Novel. Non è la stessa cosa con altre pellicole che sono normalmente definibili “cinecomics”,attenzione. Parliamo di una vera e propria simbiosi tra due generi che hanno rappresentato al meglio le storie di Batman che noi conosciamo. Due stili narrativi differenti che si fondono insieme per poter creare una pura rappresentazione del personaggio e del suo mondo.
Sin dalle prime scene ho avuto la stessa identica sensazione vissuta in quei due momenti della mia vita, come se stessi riscoprendo ancora una volta le gesta di Batman: le inquadrature ricercate, lo stile sporco e freddo, i toni cupi e inquietanti che hanno caratterizzato il Batman di Burton si rivedono in The Batman, con una chiave più attuale e “realistica”. Ma possiede la struttura e i tempi di una graphic novel, le scene sembrano grosse vignette che raffigurano la vicenda, senza voler correre troppo, rappresentando più storie contemporaneamente e dando modo allo spettatore di vivere quel mondo, seguire i personaggi, entrare dentro i vicoli bui e oscuri e sentire la stessa aria pesante e negativa che aleggia su Gotham City, la stessa che respira Bruce Wayne quando pattuglia quelle strade marce e corrotte.

Il Bruce Wayne di Pattinson è giovane e arrabbiato, freddo e attento, irruento e violento. Un Batman ancora più cupo e ossessionato dalla sua crociata, tanto da trascurare ciò che lo rende ancora Bruce Wayne, portandolo all’isolamento e ad allontanarsi dalle persone che lo amano. La storica frase “Io Sono Vendetta”, sembra quasi volerlo dire a se stesso più che ai criminali che pesta a sangue ogni notte con forza inaudita. ( Meravigliose le scene di combattimento, che citano gli splendidi videogiochi della serie Batman: Arkham.) Un vigilante conscio dei suoi limiti come uomo, ma sicuro del terrore che porta nella malavita Gothamita, la sua arma migliore quando indossa la maschera. Ma senza, sembra quasi incompleto, spaesato, come se non si riconoscesse più senza il suo vero volto.

Batman

E intorno al pipistrello, troviamo i personaggi iconici e incredibili che popolano Gotham. Personaggi che abbiamo amato e odiato sia al cinema che nei fumetti, le cui versioni si fondono in una sola essenza che rappresenta entrambe le loro origini: il Tenente Gordon, non ancora commissario ma ugualmente coriaceo e pronto a difendere la sua città sia dalla follia che dilaga, sia dalla corruzione che distrugge il suo dipartimento; la bellissima Selina Kyle ( una Zoe Kravitz perfetta nel ruolo e incredibilmente intensa.), preziosa alleata del Cavaliere Oscuro e donna dai mille talenti e dalle mille risorse; Il Pinguino, gangster arrogante e senza scrupoli impossibile da piegare e pieno di ambizioni e il saggio e risoluto Alfred, non più solo un semplice maggiordomo ma un vero e proprio aiutante nella lotta al crimine, una figura paterna e preziosa grazie alla sua incredibile intelligenza e alle sue grande doti da ex militare.

E su tutti loro, troneggia l’inquietante figura dell’Enigmista, splendidamente interpretato da Paul Dano, che Reeves ci mostra in una visione ancora più psicotica e truce: un serial killer uscito direttamente dal Seven di Fincher con maschera e occhiali, che organizza e uccide in maniera teatrale e simbolica, disseminando enigmi contorti su quale possa essere la sua prossima vittima e indirizzandoli al vero oggetto della sua ossessione, Batman, che si ritroverà a doverlo affrontare con lui un sadico gioco mentale mentre lui porterà alla luce segreti e bugie di tutta Gotham, che coinvolgeranno anche lo stesso Bruce, in un escalation di violenza e terrore in cui nessuno è al sicuro. Nel turbine di avvenimenti quasi fuori dalla sua portata, grazie proprio ai personaggi che lo affiancano o lo affrontano, Batman prenderà coscienza di sé, maturerà, si rialzerà dai colpi e dalle tragedie che lo colpiranno, decidendo di voler essere qualcosa di più di un vigilante arrabbiato e vendicativo, prendere in mano la fiamma della speranza che illumina l’oscurità…diventare un eroe.

E’ Un Batman che si prende il suo tempo, come una vera graphic novel, senza dover farcire ogni singola scena con azione ed esplosioni. Dando molto più spazio alla vena investigativa che caratterizzano da sempre le storie del cavaliere oscuro. ( Il detective migliore del mondo, ricordate?)Ma quando l’azione arriva, si sente eccome: combattimenti cruenti e violenti, inseguimenti al cardiopalma, eclatanti esplosioni, tutto con quel gusto della teatralità che solo Batman può portare al cinema.

E io sono lì, a guardare quelle scene incredibili e allucinanti, a scorgere con un sorriso sul volto tutte le numerosi citazioni e rimandi ai fumetti che mi hanno fatto battere il cuore, da Anno Uno a Il Lungo Halloween ma anche Batman: Hush, Terra Uno e Vittoria Oscura; a notare le incredibili similitudini con i film thriller come il già citato Seven o Zodiac; a trattenermi dall’urlare come una ragazzina quando Batman monta in sella alla sua incredibile Batmobile, molto più “sobria” di quella di Burton e il tank di Nolan ma egualmente veloce e potente; a tifare silenziosamente per la vittoria di quell’eroe tormentato e dannatamente reale, più di molti altri. Come quando ero bambino, come quando riguardavo senza sosta le videocassette dei suoi “predecessori” o rileggevo le sue graphic novel più belle e coinvolgenti. Le stesse emozioni, che ritornano prepotenti a ricordarmi quanto io ami questo personaggio e le sue storie…

E con The Batman, le ho rivissute tutte insieme, ancora una volta.

 

Attore Novizio al vostro servizio!

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