Chi è CIBO?

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Chi è CIBO?

Cibo vede una svastica, vede degli insulti, magari graffittati sul muro e la prima cosa che pensa è al cibo. Un po’ come me nelle cose di tutti i giorni: vedo un cane penso al cibo, vedo un Monopoly e penso al cibo, vedo Bo Jack Horseman e penso al cibo. A lui invece passa per la testa una bella amatriciana o della mozzarella con l’olio quando vede degli atteggiamenti fascisti; allora si ferma, tira fuori i suoi colori e li ricopre, li ricopre con qualcosa che rappresenta l’Italia, con qualcosa che, con rare eccezioni, piace a tutti.

Cibo è un writer che quando vede un graffito, a tema fascista ma non solo, lo ricopre con il disegno di prodotti tipici italiani.

Da tempo seguo i suoi social, vi sprono a farlo (li trovate qui), e ciò che mi colpisce di più è la sua insistenza. Capita sovente che un suo murales venga di nuovo imbrattato, non per forza dagli stessi autori della prima svastica, magari altri, magari altre, diversi tag, diversi messaggi, molto spesso di odio, e lui cosa fa?

Non pubblica il suo disegno martoriato senza fare nulla, torna a lavoro. Magari ci aggiunge una foglia, magari aggiunge una fragola in cima a quel gelato che aveva disegnato, migliora. Vede un’opportunità dove altri volevano solo fare danno. Prende qualcosa di orribile e lo trasforma in qualcosa di meraviglioso. E questo è un importante insegnamento, alcuni pensano che questo sia un dono o un superpotere, ma Cibo non è caduto in un pentolone di pozione magica da piccolo, non è finito in un acceleratore nucleare, questo non è un superpotere, non è un dono, è un’abilità che Cibo ha deciso di non ignorare, a differenza di molti. Perché questa abilità risiede in noi, quella di riuscire a trasformare qualcosa di brutto in qualcosa di bello e questo vale a qualsiasi livello. Così la prossima volta che vedrete un buchino nel vostro maglione preferito non lamentatevi, ma pensate a quante nuove toppe divertenti potrete sfoggiare, magari proprio una a forma di fragola. E questo modus operandi può funzionare anche su questioni più grandi, perfino per tragedie. Io stesso anni fa mi sono trovato costretto a dover fare i conti con una dura realtà: non potevo più continuare a collaborare con Orgoglio Nerd. È stato doloroso, lo è ancora, ma senza quello stacco non avrei potuto essere dove sono ora, non esisterebbe Niente Da Dire, non avremmo un programma radio, uno tv e voi non avreste i libri e questa stupenda redazione.

Quindi fate a meno di raccontarvi che alcuni sono più bravi a guardare il bicchiere mezzo pieno, perché non è questione di ottimismo o di pessimismo, è questione di volersi bene, di voler fare il meglio, di vedere che qualcosa non va e disegnare del cibo. Magari la stessa fragola che una volta o l’altra finirà sul gomito della vostra giacca.

di Daniele Daccò

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