Tre domande a Marta Palvarini di Asterisco Edizioni, continuiamo a parlare di “Stonewall 1969”
Il gioco di ruolo è un’attività dal grande potenziale comunicativo e divulgativo, capace di far provare un’esperienza condivisa ai giocatori, coinvolgendoli nella narrazione e nell’interpretazione dei propri personaggi. È un momento formativo, unico nel suo genere e nelle sue dinamiche. Recentemente abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima Stonewall 1969 – A War Story, un nuovo gioco di ruolo italiano scritto da Stefano Burchi (qui trovate l’intervista che abbiamo fatto a lui) ed edito dalla casa editrice indipendente Asterisco Edizioni. Il gioco di ruolo è ambientato durante i moti di Stonewall, portando i giocatori ad impersonare personaggi che hanno partecipato alla rivolta più iconica nella storia dei diritti civili e della comunita LGBTIQ+. È un progetto di incredibile importanza e abbiamo avuto modo di intervistare sia l’autore che la co-fondatrice, attivista e game designer di Asterisco Edizioni Marta Palvarini. Di seguito trovate le nostre domande, vi auguriamo buona lettura!
NDD: Cosa ti ha convinto di Stonewall 1969?
Marta: La narrazione rivoluzionaria che trasmette. Un gioco che approfondisce e racconta i perché di una rivolta come quella di Stonewall, partendo dal punto di vista dei personaggi, e che in generale racconta i motivi del perché le rivolte legate a rivendicazioni sociali accadono, ha rappresentato per me un vero e proprio colpo di fulmine. Sono attivista per i diritti da un po’ di tempo, e poter utilizzare il medium ludico per far comprendere l’importanza di certe lotte è per me di fondamentale importanza, e lo è per l’intero collettivo di Asterisco Edizioni.
Da un punto di vista più strettamente ludico mi sono innamorata delle meccaniche di framing delle scene di Stonewall, la sua struttura ad atti così funzionale alla narrazione e dei suoi strumenti di sicurezza che rendono il gioco più facile da gestire anche con persone sconosciute.
NDD: Cosa significa finanziare un GDR su una piattaforma di crowdfunding e quali sono le difficoltà che state incontrando, se ci sono?
M: Fatica. Tanta fatica. Per fortuna abbiamo un team eccezionale, il supporto di Morgengabe è stato fondamentale, vista la nostra non certo professionale conoscenza di una piattaforma come Kickstarter. La comunicazione è uno degli ostacoli maggiori: essere chiare nell’esposizione di quello che si sta provando a finanziare non è per nulla facile. Gli algoritmi dei social network remano contro, la targettizzazione anche, insomma è una bella sfida. Dalla nostra abbiamo una community affezionatissima al gioco, e a Stefano aggiungerei, che ha dato davvero una spinta potentissima alla campagna.
NDD: Cosa ti lascia senza niente da dire?
M: L’impossibile comunicazione con chi non vuole ascoltare.
Ringraziamo Marta Palvarini per l’intervista e auguriamo il meglio a lei e a tutto il team di Asterisco Edizioni. Ricordiamo che Stonewall 1969 – A War Story ha da poco concluso la sua fase di kickstarter e uscirà ufficialmente a novembre di quest’anno. Potete comunque andare sulla pagina ufficiale del progetto per dare un’occhiata al gioco.
di Ilaria Celli e Damiano D’Agostino
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