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Anni fa, leggendo della dipartita di Sergio Fiorentini, attore e doppiatore di grande calibro, presi visione della lista di attori a cui aveva prestato la voce. Ne trovai un paio che mi erano familiari e volli controllare. Burt Young e Tony Burton, entrambi facenti parte del cast di Rocky.

Questo mi aveva portato su una pagina dov’era menzionata anche Talia Shire, famosa soprattutto per aver interpretato Adriana nel già menzionato Rocky. Non mi vergogno di ammettere che da giovane, a me, Talia Shire un po’ piaceva. Prima di lei, negli anni settanta, mi ero preso una scuffia per Elisabeth Sladen e, qualche anno dopo, durante i bizzarri anni ottanta, per Suzanne Vega. Che volete… i gusti sono gusti.

Ad ogni modo, dopo aver cliccato sul nome di questa attrice, sono andato alla sezione immagini per vedere qualche ritratto di lei da giovane, e qui la sorpresa. Tra le foto, ce n’è una con Jason Schwartzman e scopro così che si tratta di uno dei suoi due figli. Scorrendone la filmografia mi torna alla memoria che Jason nel 2010 aveva interpretato Gideon Gordon Graves nel film Scott Pilgrim vs. the World.

La scheda del film mi rammenta che alla regia c’era stato Edgar Wright, noto per aver diretto tre film con Simon Pegg, conosciuti anche con il nome di The Three Flavours Cornetto Trilogy o anche Blood and Ice Cream trilogy. A questo punto il filo dei miei pensieri fa un salto di lato, e mi viene in mente che la pubblicità per The World’s End, il terzo film della trilogia, l’avevo vista a Londra il luglio del 2013, durante una vacanza.

La Gran Bretagna quell’anno, oltre ad aver avuto una delle estati più calde di sempre (Kensington Garden e Hyde Park con l’erba gialla non li avevo mai visti), aveva appena festeggiato il 60esimo anniversario del Regno della regina Elisabetta, il 100esimo anniversario della Aston Martin e si preparava al 50esimo anniversario della serie di Doctor Who e alla nascita del Royal Baby, che per inciso avvenne proprio nei giorni in cui ero a Londra.

Avevo anche mandato a una redazione italiana la foto di un articolo relativo all’imminente messa in onda dell’episodio per il 50esimo del Dottore. Potevo scegliere tra quello e la nascita del Royal Baby, quindi ho optato per la cosa che mi era sembrata più importante. Ormai vi starete chiedendo dove voglio arrivare, ma il punto è proprio questo: lo saprò quando ci sarò arrivato.

Non vi è mai capitato di partire da un argomento e di arrivare, chissà come, a qualcosa di totalmente diverso? Quante volte una ricerca ci ha condotto a un risultato inaspettato ma che, guarda caso, si conciliava perfettamente con i nostri bisogni del momento?

dirk genly

Dirk Gently lo definiva “metodo di investigazione olistico”, forte della convinzione che tutte le cose siano in dipendenza, diretta o indiretta, tra loro. Lui risolveva i suoi casi con metodi non convenzionali e, all’apparenza, del tutto svincolati dal problema principale.

Forse il trucco nella vita è proprio questo: cercare senza cercare, confidando nelle relazioni di dipendenza che esistono tra tutte le cose. Un po’ come è successo mentre mi chiedevo che articolo scrivere per iniziare l’anno. È anche vero che a volte potrebbe trasformarsi in una elaborata acrobazia gergale, tipo quelle in cui si esibivano Zuzzurro e Gaspare nei loro sketch, chi può dirlo.

Ad ogni modo, siete arrivati in fondo alla pagina per cui possiamo dire che ha funzionato.

Alessandro Felisi – Niente Da Dire

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