L’Han nella cultura coreana

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L’Han nella cultura coreana

La malinconia è un sentimento molto intimo e personale, legato a ricordi molto soggettivi. Eppure, il popolo coreano convive con un sentimento molto simile alla malinconia, nato a seguito di alcune vicende che hanno interessato il Paese nell’ultimo secolo.

Parliamo del concetto di HAN (한), una delle caratteristiche più interessanti della complessa natura degli abitanti della Corea del Sud. Se vogliamo tradurre “Han”, possiamo dire che si tratta di un sentimento atavico di odio verso una forza opprimente o, meglio, un perenne risentimento verso le ingiustizie sofferte. Tale condizione di dolore e rabbia crea all’interno della persona un perenne bisogno di rivalsa.

Come è possibile che ogni coreano abbia avuto, nella propria esistenza, esperienze tali da fargli maturare il sentimento di Han?

In realtà, il dettaglio più curioso e straordinario di questa caratteristica è proprio la sua presenza nel DNA di ogni coreano. La necessità di rivalsa, e quindi la capacità di rialzarsi, sono doti innate che derivano da trascorsi che esulano la vita del singolo individuo, ma che riguardano invece l’intera Nazione.

La Corea del Sud o, per meglio dire, la Corea, nella prima metà del ventesimo secolo è diventata una colonia dell’impero Giapponese. Il dominatore straniero ha cercato di annullare la storia e la cultura della Nazione, obbligando il popolo a cambiare il proprio stile di vita. Questo difficile periodo ha lasciato molte cicatrici nel popolo coreano: la prima e ovviamente più visibile è la divisione della penisola in due Stati separati. Durante i decenni, da colonia giapponese la Corea si è trovata a dover annullare la propria cultura e a dimenticare la propria storia, a favore di quella nipponica.

Han

Nel popolo coreano, questo periodo di oppressione si è trasformato in un vero e proprio marchio indelebile. Storicamente, il concetto di Han nasce quindi dal tribolato passato della Corea e dalla necessità di far sopravvivere una cultura e un’identità spesso calpestate dai conquistatori stranieri. Allo stesso tempo, nel significato di Han è compresa anche la speranza che non ha abbandonato questo Paese.

Anche oggi, nonostante la Dominazione Giapponese sia solo un ricordo, i coreani mantengono uno stretto rapporto con l’Han che ormai è diventato un sentimento atavico, che è presente anche nella vita di tutti i giorni. Per questo, la tenacia e la capacità innata di rialzarsi sempre dopo ogni sconfitta possono essere ritrovate nella maggior parte dei coreani. Lo stesso concetto è uno dei soggetti preferiti dell’arte, della letteratura e del cinema coreano. Spesso i protagonisti delle vicende raccontate in ogni forma di narrazione provano un rancore e una necessità di rivalsa universali, non  collegati alla loro storia personale.

di Silvia ‘Stovtok’ Pochetti

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