I sintomi del Covid sulle famiglie

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I sintomi del Covid sulle famiglie

C’è un aspetto di questa situazione dei vaccinati e dei No Vax che viene sempre preso sotto gamba, cioè i rapporti interni alle famiglie. Perché sì, è facile fare battute sui No Vax che scendono in piazza, ma quando qualcuno a cui vuoi bene, un amico, un parente o perfino un genitore, non vuole vaccinarsi, cosa fai? Ci sono quelli con cui puoi parlare, magari farli ragionare, magari cercare di spiegargli che hanno già fatto una manciata di vaccini obbligatori e che non sarà di certo questo che gli controllerà la mente.

Non voglio parlare di loro, voglio parlare degli irremovibili, dei No Vax convinti che hanno scoperto un complotto mondiale tramite Facebook e YouTube, quelli che hanno capito tutto ma che non vogliono sentire ragioni; tutti quelli che per anni davanti alla TV hanno preso le notizie sempre come vere, sempre come intoccabili, quindi, ora che sono sommersi di informazioni, non sanno bene cosa pensare e si affidano ai passaggi, per loro logici, indiretti.

Un sentito dire, due video su un social che sostengono la medesima fandonia, oppure un abile uso di Photoshop, e il gioco è fatto: la scena dopo è un figlio che urla contro sua madre perché pensa che i vaccini causino l’autismo, e a nulla serve portare prove, spiegargli come arrivare alle fonti più attendibili, proporgli un’argomentazione invece che urlargli subito contro, fargli comprendere che ogni tanto ci vuole anche un po’ di umiltà.

Ed è doloroso ricordargli che magari chiamano te per sbloccare il cellulare, ma di colpo hanno scoperto la verità su un complotto mondiale volto a dominare la mente degli uomini. Tre giorni dopo ti hanno comunque chiamato per inviare quella mail che non riuscivano a mandare. E c’è questa persona davanti a te, alla quale vuoi bene, che non ti ascolta, che non cerca di sforzarsi, che si è costruita un suo sistema logico che di logico non ha niente. E i dati sono solo numeri, ciò che non conferma quello che già pensano, è una fandonia. E allora cosa fare?

Quello che so è che la disinformazione, i giornali, i content creator che hanno divulgato fake news non sono solo colpevoli di mala informazione, ma hanno anche la responsabilità di aver diviso famiglie, di aver incrinato rapporti e di aver creato sfiducia, non solo a livello sociale, ma anche a livello familiare, e vorrei tanto che se ne parlasse di più.

di Daniele Daccò

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